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Il cigolio dei gradini della antica scala in legno e ghisa mi riportò alla realtà e alla verità che stavo per venire a conoscenza.  Il battito del mio cuore scandiva il tempo all'unisono con il pendolo del salotto. Qualunque fosse stata la verità andava buttata giù tutto ad un fiato così come si faceva con l'acquavite di agave. Se ne avessi bevuto un goccio sarebbe stato molto più semplice incassare eventuali colpi, ma faceva parte delle regole, non bere durante le ore di servizio. Scorsi la porta dello studio. Antonio m'invitò ad entrare dopo avere ricevuto l'ordine dal dottor Ferlese. Impugnai la maniglia dalle finiture in ottone fuso  e spinsi. 

"Dott. Ferlese?"-"Oh cara entri pure". -"Come sta?"-" Al momento le mie condizioni sono piuttosto stabili. Venga si accomodi pure." Mi invitò a prendere posto vicino a lui su una vecchia sedia imbottita e intagliata a mano. "Antonio prepara per me e la signorina Cekòva una tazza di tè."-" Cèkova dottor Ferlese sono della Repubblica Ciuvascia."  A Manhattan continuavano tutti a sbagliare il mio cognome. -"Ah si per la signorina Cèkova un tè limone e zenzero e dei biscotti al burro. "-"Sì  Señor ."-" Ah e ti prego di intrattenere il dottor Korner con le mie collezioni. La nostra sarà una lunga chiacchierata."-"Obedezco Señor  . Obedezco  . Mi Raggio di Lun aĺ después. E si chinò abbassando il capo.  

"E' un caro ragazzo."Aggiunse  Il dottor Ferlese riempendo la sua pipa dopo avere passato più volte il fiammifero nella camera da tabacco.  Aspirò dal bocchino dando boccate lunghe e regolari, una e più volte. Infine Inzuppò lo stoppino di olio di Paraffina e accese la lucerna adagiata sulla mensola del camino in marmo rosa.

Nell'espressione del suo viso lessi un lungo viaggio a ritroso  che stava per cominciare...






Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora