Nella Roma di Tito Flavio Vespasiano gli orinatoi pubblici erano considerati un segno di grande civiltà.Il suono delle sirene e i riflessi indaco dei lampeggianti delle volanti della polizia che assediavano quelli della stazione di servizio di West Chester dimostravano però che le cose erano profondamente cambiate.
Cartacce, rifiuti di ogni genere e cattivi odori facevano infatti da padrone alle minidiscariche maleodoranti del tutto abbandonate tracciate dal nastro adesivo della Omicidi, emblema del degrado e dell'incuria della città.
Una piccola siringa ipodermica ancora appesa al braccio legato con un cinturino in cuoio su una delle due vittime, due tossicodipendenti che avevano scelto di condividere insieme l'ultima dose di eroina. A fare da sfondo le lugubri mattonelle ingiallite e imbrattate di sangue e l'abbondante liquido seminale che fuoriusciva dall'addome perforato dei due cadaveri ai piedi del lavandino.
L'uomo che mi ero lasciata sfuggire aveva abbandonato qualcosa di più che un pezzo di stoffa appartenente ai suoi pantaloni.
Un lungo soprabito nero , uno pantalone lacerato , lunghi e ondulati capelli color ruggine e una maschera impressa nella mia mente da consegnare al disegnatore che presiedeva insieme alla Squadra e gli altri specialisti la scena del crimine, almeno adesso avevamo l'identikit del maniaco a cui stavamo dando la caccia. Non molto a dire la verità.
Quando le vittime erano HIV positive le misure precauzionali da adottare da noi operatori sulla scena del crimine non erano mai troppe, perciò Parker si assicurò che tutti noi utilizzassimo l'appropriato equipaggiamento protettivo e seguissimo le procedure standard per la protezione nei confronti di eventuali fattori di rischio per la salute rappresentati da sangue o qualsiasi altro fluido corporeo umano.
Matthew fotografò l'intera scena prima che chiunque vi accedesse.Infine si concentrò sui dettagli dei vari oggetti, ricorrendo, se fosse stato necessario, all'uso di unità di misura da includere negli scatti.Fotografò tutte le impronte digitali latenti e altre tracce prima che venissero effettuati spostamenti. Infine preparò il registro fotografico e lo schema fotografico coordinando il suo lavoro con l'addetto alla catalogazione delle prove, il personale addetto al recupero e il disegnatore, l'ultimo arrivato al Dipartimento dopo che Vincent Falls, il precedente, era andato in pensione.
Un ragazzo alto poco più di un metro e settanta si avvicinò a noi. I lunghi capelli nocciola erano portati all'indietro da una fascia multicolore e raccolti in una fitta treccia. Indossava degli anfibi in pelle e una camicia stile boscaiolo che metteva in risalto la barba marrone ossido.
"Buongiorno, io sono Ludwig, il nuovo disegnatore del dipartimento si prospetta una giornata di merda". Un forte odore di pianta della felicità mi travolse. Il nuovo collaboratore aveva un'aria tutt'altro che professionale, ma l'esperienza mi aveva insegnato che nessuno di noi era in realtà ciò che sembrava.
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Le storie di Vladlena Cékova
Science Fiction"...La mia pelle era diafana, le mie gote rosse purpuree , i miei capelli nero ebano. So a chi starete pensando. E in effetti come la fanciulla dalla mela avvelenata anche io parlavo agli animali. Ma dimenticate pure la scena del bosco incantato, d...