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Il mio appartamento si trovava all'ultimo piano di un complesso residenziale a pochi passi da Washington Square Park.  Avevo fatto rivestire tutte le pareti da blocchi di pietra naturale che insieme alle travi in legno davano quella  giusta combinazione di classico e rustico. Mi trascinai lentamente fino in camera da  letto abbandonandomi sul mio baldacchino in legno teak avvolto da morbide tende bianche in tulle.

Fu come riemergere da acque scure e profonde dopo avere fatto visita al più misterioso degli abissi. Quando chiusi gli occhi per abbracciare il Signore dei Sogni sentii la porta dell'ingresso aprirsi e richiudersi. L'accesso al mio attico era consentito solo a me o ai ragazzi della Squadra tramite riconoscimento dei frammenti papillari rilevati dalla serratura mentre l'uscita era possibile da quasi tutte le stanze. Impugnai comunque la mia pistola e lentamente avanzai in corridoio. 

D'improvviso le luci si spensero e....





Le storie di Vladlena CékovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora