L'indirizzo della residenza di Lady Zàn zhā lā ci condusse a Rockaway Beach, il regno dei surfisti nel Queens. Accostai con il mio fuoristrada verde petrolio e ci avviammo per il vialetto che conduceva alla dimora della maîtresse , una scatola di vetro, che cambiava letteralmente aspetto a seconda della stagione e dell'ora della giorno.
"Dipartimento di Polizia di Manhattan abbiamo un mandato per lei." La donna che ci aprì indossava una vestaglia in raso rossa dal taglio a kimono, abbastanza corta da intimorire Matthew e un sorriso smagliante carico di blandizia. I lungi capelli fini e scuri incorniciavano il viso lentigginoso , la bocca tumida di un rosa molto intenso, un naso ben delineato e due piccole rotondità nere marcate da una sottile linea scura di trucco. Alta un metro e sessanta circa e snella.
Fissai quegli occhi dal taglio orientale con l'angolo esterno più alto rispetto al dotto lacrimale. Occhi così profondi da insinuarsi nelle pupille come spilli. Non fu difficile immaginare l'effetto che potessero fare sugli altri con la sua bellezza. Una donna con quello sguardo avrebbe potuto ottenere tutto se solo lo avesse voluto.
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Le storie di Vladlena Cékova
Science Fiction"...La mia pelle era diafana, le mie gote rosse purpuree , i miei capelli nero ebano. So a chi starete pensando. E in effetti come la fanciulla dalla mela avvelenata anche io parlavo agli animali. Ma dimenticate pure la scena del bosco incantato, d...