«Che abbiamo in programma da fare, questa sera?»
«Abbiamo prenotato in una pizzeria qui vicino. Poi abbiamo saputo che ci sarà una festa in spiaggia, organizzata da chissà quale pub. Se volete possiamo andare lì. L'ingresso è gratuito.»
«C'è bisogno di chiederlo?», sorrido.
«A che ora dobbiamo andarci?» chiede Giulio.
«Alle nove. Perciò muovetevi, organizzatevi con i turni in bagno, e non fateci aspettare.»
Chissà perché penso che questo avvertimento sia rivolto maggiormente alle ragazze. Chissà perché lo sento rivolto di più a me.
Perciò, rispettando la mia reputazione, mi metto a cazzeggiare sui social sdraiata in diagonale sul letto, occupando di conseguenza tutto lo spazio. Valentina, invece, va fuori a fumare una sigaretta, poi a pomiciare col suo ragazzo.
* * *
Sono le otto di sera. È già tardissimo e mi domando se farò in tempo per prepararmi.
Subito mi precipito nella doccia, ascoltando le lamentele di Valentina che voleva andare prima lei.Faccio scorrere l'acqua sul mio corpo e sento tutte le impurità e lo stress scivolare via.
In un flash ripercorro tutti gli attimi di questa giornata: la mattina quando ho salutato i miei all'aeroporto - non volevano lasciarmi andare, mia madre mi si era appiccicata addosso peggio di una cozza che si attacca allo scoglio, e mio padre mi ripeteva di essere prudente, di tenere gli occhi aperti e di essere responsabile -; quando sono salita sull'aereo e mi sentivo un po' ansiosa; il pomeriggio - il tempo sembrava essersi fermato- quando siamo arrivati in questa fantastica città. Ora la sera in pizzeria e poi il primo party. Ho vissuto due giornate in una. E mi chiedo se non abbia vissuto effettivamente un giorno in più rispetto al normale.Poi, d'un tratto, mi assale la nostalgia di casa. È da solo un giorno che sono via e già mi manca la mia stanza, il mio letto. Chissà come sarà dormire in questo nuovo letto. Mi abituerò a questo e poi l'altro lo troverò scomodo? O dormirò scomoda per due mesi?
Chissà se manco ai miei genitori. E loro mi mancheranno? Non hanno la minima idea che io sia con le persone più pazze della nostra città. Ora l'ansia entra in possesso di me: e se scopriranno tutto? Tutto su di me, sulla mia voglia matta di divertirmi, su questo posto? Non accetteranno mai che io vada tutte le sere a party con alcol e persone poco raccomandabili e che poi, quando mi va, mi porti a letto un ragazzo.Pensando a questo, l'adrenalina e l'energia ritornano in me. Che cavolo di pensieri mi passano per la testa? Qui ho tutta la libertà che voglio e non mi mancherà casa mia. Non mi mancheranno i miei genitori e loro non verranno mai a sapere che sono una pazza scatenata. Stupida stanchezza: mi fa pensare a tutte le cose più noiose che ci sono nella mia vita.
«Sofia!!»
Valentina urla il mio nome per dire "Muoviti!". Così mi rendo conto che sto lavando i miei capelli da circa dieci minuti, che sicuramente sarà tardissimo e che devo seriamente muovermi.
Metto un punto ai miei pensieri e mi sciacquo. Dopodiché esco dalla doccia e, mettendomi un accappatoio, esco dal bagno incontrando lo sguardo duro di Valentina che, impaziente, picchietta il piede sul pavimento in parquet.
Le rivolgo un sorriso di scuse e corro ad uscire dall'imponente armadio i miei vestiti.
Dopo aver indossato ciò che avevo deciso prima - un paio di pantaloncini di jeans chiari, una canottiera semitrasparente di pizzo è una giacca anch'essa di jeans -, prendo i trucchi e mi posiziono davanti uno dei due specchi del bagno.
È inutile che si lamenta, Valentina. Non mi tolgo dal bagno mentre lei fa la doccia. Il vetro è opaco e, a parte vedere la forma del suo corpo, non posso vedere nient'altro. E poi, come se non l'avessi già vista nuda in una piscina mentre era ubriaca fradicia.

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A summer to live
Romance[Completa] Feste. Alcol. Sesso. È questo il suo stile di vita. Sofia è una ragazza di diciotto anni che è partita a Los Angeles per le vacanze estive dopo il diploma. A farle compagnia è la sua comitiva di amici, tra cui c'è anche la sua migliore...