Apro la porta e, una volta entrata dentro, mi butto sul divanetto nel corridoio d'ingresso. Non mi interessa se sto sporcando tutto di sabbia o se ho ancora il costume bagnato.
Mi distendo lasciando cadere il borsone e la tavola a terra, accanto a me, e chiudo gli occhi.
Sono passati solo due giorni da quando sono partita ed è stato subito un traffico di sorprese e di impegni. Sembra passata un'eternità da quando sono scesa dall'aereo, quando mi sono preparata per la prima festa dell'estate. Invece è stato solo ieri. Non mi sono riposata abbastanza per fare tutte queste cose nel giro di due giorni.
Questa notte ho dormito a malapena cinque ore e devo recuperare ancora tutte le forze che mi hanno portato via il viaggio, l'attività fisica di questa notte e, oggi, il surf. Mi sento svuotata da tutta la mia energetica vitalità; sono così stanca che penso potrei dormire per tre giorni consecutivi.
Qualsiasi cosa hanno organizzato per questa sera, o per domani, io rifiuto e vado avanti. Avanti a dormire, è chiaro.
Metto un punto ai miei inutili e lagnosi pensieri e sprofondo in un sonno privo di sogni.
«Sofia.»
Una voce lontana continua a chiamarmi, ma penso sia solo frutto della mia immaginazione.
Ritorno a dormire.«Sof, vuoi svegliarti?»
La stessa voce di un'ora fa questa volta urla, un po' più vicina. Svegliarmi? Svegliarmi da cosa?
«Dorme peggio di un animale in letargo. Qualcuno di voi è così gentile da svegliarla? Se continuo a chiamarla io senza ricevere il minimo segno di vita, credo che la strozzerò.»
Il buio mi inghiotte e il sonno si impossessa nuovamente di me.
Circa mezz'ora dopo, sento come se qualcuno mi stesse sollevando e un dolore mi percorre tutto il corpo, in particolare il braccio sinistro sul quale credo di essermi addormentata.
Sento delle braccia possenti afferrarmi e alzarmi in aria a mo' di sposa. Mi beo del calore di questo corpo e appoggio le mani sul suo petto. Appoggio la testa nell'incavo del suo collo e inspiro il suo delizioso profumo. È un ragazzo abbastanza muscoloso.
Si muove, ci muoviamo. Dove mi sta portando?
«Attento a non farle male», sento in sottofondo.
Il corpo muscoloso si ferma. Cosa sta succed...
«Aah!» urlo aprendo di scatto gli occhi. «Ma che cavolo ti prende, amico?!» sbotto.
Mi stropiccio gli occhi e mi guardo intorno: Valentina, Riccardo e Samuele sono di fronte a me che ridono; sullo sfondo gli sguardi curiosi degli altri abitanti della casa.
«Che avete da ridere?!»
Mi volto e identifico il corpo muscoloso che mi ha sollevata dal divanetto all'ingresso e mi ha buttata di tutto peso sul divano in salotto.
«Scusa, tesoro, ma non volevi svegliarti e la tua migliore amica voleva aiuto, perciò...» ghigna Giulio.
Alle sue parole realizzo che non era passata mezz'ora, ma solo qualche minuto tra una voce e un'altra.
«Ma vi pare modo di svegliarmi questo? E se mi fossi fatta male?» chiedo irritata. «Perché mi avete...»
«Perché ti abbiamo svegliata?» mi interrompe Vale. «È ora di cena, e vorremo essere tutti presenti quando arriveranno le pizze e le mangeremo guardando un film.»
«Che ore sono?» chiedo, ancora un po' intontita.
«Le otto e mezzo di sera, Sof» risponde Samuele.
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A summer to live
Romance[Completa] Feste. Alcol. Sesso. È questo il suo stile di vita. Sofia è una ragazza di diciotto anni che è partita a Los Angeles per le vacanze estive dopo il diploma. A farle compagnia è la sua comitiva di amici, tra cui c'è anche la sua migliore...