Capitolo 60

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Sto sorseggiando un drink mentre me ne sto appoggiata al bordo della piscina, immersa in acqua, quando sento il mio cellulare squillare.

Sono troppo seccata per uscire da quest'acqua così fresca per ritornare in salotto e rispondere alla chiamata.

Non so perché io abbia lasciato la suoneria così forte, ma la possibilità di disturbare gli altri inquilini non mi tocca per niente.

Però sia Valentina che Giulio - appena emerso da un tuffo - cercano di convincermi ad andare a rispondere.

«Fatevi i fatti vostri.»

«Sono fatti miei se quella suoneria mi disturba.»

«È lontano, e nemmeno si sente» rispondo alla mia migliore amica.

«Se non vai tu, vado io.»

Gli faccio un gesto con la mano, invitandolo a fare quello che ha detto. Lui alza gli occhi al cielo e si volta e si tuffa di nuovo.

«Sofia, ti sta suonando il cellulare» dice una voce alle mie spalle.

Mi volto e trovo Marta appoggiata alla portafinestra. Credevo non volesse mai più parlarmi dopo che ho spezzato il cuore al suo amore, che ha spezzato il cuore anche a lei.

«Lo so» rispondo. «Lascialo squillare.»

«Lo farei se non stesse già squillando da minuti - rompendo un po' le palle, tra parentesi -, ma sul display c'è l'emoticon di un diavolo.»

Subito capisco di cosa sta parlando, ed esco immediatamente dall'acqua quando sento l'ennesima chiamata da parte di mia madre.

«Pronto, mamma?»

«Sofia? Perché non rispondevi?»

«Ero in piscina, non sentivo il cellulare squillare.»

«Oh, capisco

«Come va? Tutto bene? Come mai hai chiamato?»

«Va tutto bene qui. Da te come va?»

«Benissimo.»

«Andrò subito al punto, Sofia. Non mi va di perdermi in chiacchiere con te, perché già mi sto infuriando più di quanto non lo ero prima di chiamarti.»

Impallidisco. Cosa ha scoperto?

«Di cosa parli, mamma?»

«Sai, Sofia? Io e tuo padre siamo veramente delusi dal tuo comportamento.»

«Comportamento? Che avrei fatto adesso?» chiedo, infastidendomi.

«Non ci chiami mai!»

Quando sento le sue parole immediatamente mi tranquillizzo. Era solo questo quello per cui era arrabbiata?

«E poi... fumi, bevi, sei stata in prigione. Oh, ma queste sono solo sciocchezze, vero, Sofia?»

«Cosa?»

La voce mi muore in gola.

«Per quanto noi siamo considerati "anziani" per capire come funziona il mondo tecnologico di oggi, non siamo poi così stupidi.» Sembra attendere una risposta da parte mia, ma da questa c'è solo il silenzio. «Sappiamo utilizzare internet, Facebook. Sappiamo leggere un articolo di giornale sul web. Abbiamo visto le innumerevoli foto sul tuo profilo, Sofia!»

Quando la sua voce si altera mi lascio cadere sul divano in salotto. Per fortuna non c'è ancora nessuno nei paraggi.

Parla di foto sul mio profilo, ma io non ricordo di aver pubblicato più di due foto solo per esibire il mio outfit o solo per far vedere al mondo gli scenari meravigliosi che ho visto. Quindi, penso, deve per forza trattarsi delle foto in cui mi hanno taggato.

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