Capitolo 18

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Già mezza ubriaca, mi dirigo di nuovo al bancone. Il bar-man continua a fissarmi le tette coperte dalla scollatura a forma di cuore del vestito. Lo guardo maliziosamente.

«Mi dica, signorina.»

«Un gin tonic, per favore.»

«Con tutto quello che ha già bevuto non vorrà rischiare di ubriacarsi e vomitare. Sa, sta mischiando parecchie bibite alcoliche» mi fa l'occhiolino.

«Nel caso, mi vieni a tenere tu i capelli mentre vomito?» chiedo donandogli un sorriso lascivo.

«Mi piacerebbe molto, signorina, ma purtroppo devo lavorare.»

Lo osservo attentamente mentre prepara il mio drink e me lo porge in un bicchiere di vetro, con ghiaccio dentro. 

Nell'attimo stesso in cui lo porto alle mie labbra, un tipo si appoggia al bancone tanto frettolosamente che per un attimo penso che qualcuno lo abbia spinto. Invece, ordina, come me, un gin tonic. Riacquisto la mia lucidità per pochi secondi e mi ricordo che lui è un mio amico che si chiama... non me lo ricordo. 

Lui si gira verso di me, probabilmente perché si sentiva osservato. Do' conferma ai suoi pensieri e gli sorrido, appoggiando il mio bicchiere sul bancone.

«Ma ciao, bella» mi sorride; nei suoi occhi un lampo di eccitazione.

«Ciao.»

«Tu devi essere la mia amica, Sofia.»

«Perdonami ma mi sfugge il tuo.»

«Giulio.»

Ah, già: Giulio! Dio, come sono ubriaca.

«Ecco a lei» dice il barista al ragazzo a pochi centimetri da me. Lui lo prende e lo manda giù in due sorsi. Finisco di bere anche il mio.

«Ti va di ballare un po' con me?»

«Certamente.»

Io e Giulio ci muoviamo verso la pista e ci fermiamo quando siamo circondati da gente. Alle casse parte Talk Dirty del cantante che adesso non ricordo. Io comincio a scatenarmi, lui mi segue, mentre mi squadra da capo a piedi. Non posso lamentarmi, perché io sto facendo lo stesso con lui. 

Indossa un paio di pantaloni neri e una camicia bianca sbottonata a mostrare i suoi bellissimi pettorali e addominali. Sbavo di fronte a questa vista e mi avvicino di più a lui.

I'm that flight that you get on, international
First class seat on my lap girl, riding comfortable
Cause I know what the girl them need, New York - Tahiti
I got lipstick stamps for my passport, make it hard to leave

Porto le mani dietro il suo collo e faccio incollare il mio corpo sudato e appiccicaticcio al suo muscoloso. Alterno il mio sguardo dai suoi occhi alle sue labbra mentre mordo le mie. Giulio comincia ad avvicinarsi prepotentemente al mio viso, fin quando non mi volto dandogli le spalle. Tengo ancora il mio corpo appiccicato al suo. Con i miei tacchi siamo quasi della stessa altezza, perciò il mio sedere tocca il suo inguine.

Been around the world, don't speak the language
But your booty don't need explaining
All I really need to understand is
When you talk dirty to me
Talk dirty to me

Quando parte la parte dance della canzone, comincio a muovermi su e giù, a destra e a sinistra, ballando e strusciandomi su di lui. Questi si immobilizza per un attimo e quello dopo mi afferra i fianchi incitandomi a continuare questi movimenti. 

Avvicina le sue labbra al mio orecchio e, quando espira, il mio corpo si riempie di brividi. Comincia a mordermi il lobo e a lasciare umidi baci sul mio collo. Alzo e le braccia e gli accarezzo i capelli. Quando riparte la parte cantata della canzone, mi giro di nuovo fino a ritrovarmi faccia a faccia con lui. I suoi occhi azzurri sono diventati una pozza quasi nera e il suo respiro è accelerato. 

A summer to liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora