Capitolo 47

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Il viso di Rick è contratto mentre parla con Vale.

«Stai attenta, okay? Mi fido di te, non tradirmi un'altra volta.»

«È solo una serata in un pub, santo Cielo!» rispondo io al posto della mia amica. «Non stiamo mica andando a girare un porno in segreto, rilassati!»

Porto il mio braccio sulle sue spalle, mentre Vale si sistema il trucco.

Quando mi fa cenno che è pronta, do' una pacca a Rick mentre viene brevemente baciato da Vale e poi scendiamo giù.

Alessio e Giulio sono vestiti in modo casual e ci stanno aspettando seduti sul divano mentre chiacchierano con Alessandro e Luca.

Non appena sentono i nostri passi riecheggiare dalle scale si voltano e ci ammirano nei nostri fantastici vestitini striminziti.

Non so seriamente come Riccardo stia lasciando uscire la sua fidanzata con questo piccolo pezzo di stoffa a coprirle le intimità, in compagnia di due ragazzi super sexy come quelli che ci stanno davanti.

«Andiamo?» chiedo destandoli dai loro pensieri sicuramente perversi.

Annuiscono.

Non appena faccio salire Vale sui sedili posteriori insime a Giulio, e non appena chiudo il mio sportello cercando di sistemarmi il vestito, il mio cellulare dapprima riceve un messaggio, poi prende a squillare.

«Oh, merda. Mi sono dimenticata di abbassare il volume.»

«Perché l'avevi messo così alto?» chiede Alessio mettendo in moto l'auto.

«Avevo messo una sveglia.»

Sento Vale ridacchiare da dietro.

«Sì. Stavo riposando questo pomeriggio, e avevo messo la sveglia per evitare di addormentarmi» racconto.

«Scusa, non avrebbe potuto svegliarti Valentina, invece?»

«È proprio questo il punto. Lei si è rifiutata di farlo per qualche assurdo motivo, però mi ha messo la sveglia a tutto volume per evitare che non la sentissi. Inutile dire che mi sono quasi presa un infarto quando la suoneria di un allarme mi ha svegliata di soprassalto.»

Vale ride ancora. «Dovevi vederti: sei saltata letteralmente in aria.»

«Sì, ma non credi che sia il caso di vedere chi ti cercava?» interviene Giulio.

Assurdo: ero presa così tanto dal mio racconto sul mio traumatico risveglio che mi ero quasi dimenticata della chiamata.

Guardo il display e leggo il nome di Simone sopra la scritta "Nuovo Messaggio".

Quando sto per vedere se era anche lui che mi chiamava - magari per una questione urgente - il nome di mia madre decorato con l'emoticon del diavolo fa capolino sul mio schermo, facendo risuonare nuovamente l'insistente musichetta nell'intera vettura. Rispondo.

«Pronto?»

«Sofia!» urla, costringendomi ad allontanare momentaneamente il telefono dal mio orecchio.

«Sì, mamma?»

«Ogni giorno sono qui, seduta sul divano ad aspettare la tua chiamata, ma questa non arriva mai! Ti rendi conto che da quando sei partita ci siamo sentite solo una volta in cui tra l'altro mi hai chiuso la chiamata in faccia? Sì, Sofia, non sono stupida. La linea non può andarsene per un giorno intero!»

Sposto il mio sguardo su Alessio e lui mi guarda interrogativo.

Ero con lui quella notte, e spero con tutto il cuore che mia madre non abbia udito anche gli ansimi che uscivano dalle nostre bocche, o - peggio ancora - Valentina che scopava con il suo ragazzo.

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