Capitolo 51

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Osserviamo ancora per un po' il sole sprofondare nel mare del Pacifico, fin quando la ruota panoramica ricomincia a muoversi e scendiamo dalla giostra.

Alessio mi sorride e mi tiene per mano, mentre Vale e Rick ancora si scambiano effusioni amorose. Mi stacco da Alessio e stacco Vale dal suo fidanzato.

«Fate veramente vomitare. Non vogliamo mica far star male tutti quelli presenti su questo molo!»

Vale sbuffa ma si lascia trascinare via da me, mentre i ragazzi rimangono indietro a grattarsi le teste confusi.

«Adesso andiamo a fare shopping, altrimenti vi uccido tutti» dico girandomi e guardandoli male.

«No, non ci andiamo. In realtà avevo già prenotato i biglietti per l'acquario.»

«Quale acquario?» chiedo guardando storto Riccardo. «Quello che ho a casa sul mobiletto in soggiorno?»

«No, stupida. L'acquario dove sono contenute diverse specie di pesci.»

«Che cosa? E perché allora mi hai illuso dicendomi che saremmo andati a fare shopping? Tu non gli dici niente?» chiedo speranzosa a Valentina che mi difenda, la quale sembra sorpresa quanto me.

«Devo ammettere che anche io credevo di non sentirti più lamentare per le ultime ore della giornata quantomeno.»

Sbuffo. «La prossima volta organizzo tutto io.»

«Se organizzi tutto tu, piccola, possiamo essere sicuri di ritrovarci dispersi nel bel mezzo del deserto del Sahara.»

«Ma se siamo in America!»

«Appunto.»

Spingo il mio amico e faccio la linguaccia ai due innamorati, poi sono io che mi lascio trascinare da loro.

* * *

«Sono stremata.»

Mi tuffo sul letto dell'ennesima camera d'hotel che occupo nel giro di due giorni.

«Quel giro in bici dopo l'acquario mi ha fatto diventare le gambe di gelatina. Sono sicura che se mi alzassi adesso cadrei a terra come una stupida» dichiara la mia amica. Allungo il braccio e alzo il pollice della mia mano concordando.

Abbiamo affittato di nuovo una suite, solo che questo Riccardo non lo sa. Non ha notato per niente il viso di Valentina diventare paonazzo per poi sbiancare quando siamo entrati in questa enorme suite di stile molto simile a quella a Los Angeles. Lui non può minimamente sapere cosa è successo in quella stanza da letto solo due notti fa. E non lo deve sapere.

Restiamo sul letto ancora per un po', fin quando Vale e Rick escono dall'hotel per andare a cenare in un ristorante di lusso.

Cenetta romantica, bleah. Ci andrei solo per rovinare la serata a quei due. Ridacchio, quando mi rendo conto che Alessio mi guarda confuso.

«Perché ridi?» mi chiede infatti.

Lo guardo ma non rispondo alla sua domanda. «Che noia!» sbuffo invece. «In tv non c'è proprio niente! In questa suite non c'è proprio niente da fare!»

«Ci sarebbero tante cose da poter fare» risponde Alessio mentre spegne finalmente la tv.

«Tipo?» chiedo annoiata, sbadigliando anche.

Mi porto una mano sulla faccia e lascio che scivoli piano piano su di essa. L'unica cosa a cui riesco a pensare è il letto, ma al contempo vorrei scatenarmi ancora.

«Tipo questo» risponde Alessio, quasi in un sussurro.

Mi ero quasi dimenticata di lui, impressionante. Realizzo solo ora che invece sono passati solo pochi secondi.

A summer to liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora