Capitolo 32

108 6 0
                                        

«Allora per il salone siamo rimasti a domenica mattina alle undici, giusto?» chiedo conferma.

«Sì, mi ha detto così» mi sorride.

Allunga una mano mentre guida e con essa mi stringe la coscia nuda.

«Togli quella lurida mano da me» dico disgustata. La afferro e faccio come per buttarla in un cestino immaginario.

Lui ride guardandomi e io non posso far altro che bearmi di quel sorriso. Ricambio, lui abbassa improvvisamente lo sguardo e si concentra sulla strada che porta a casa mia.

«Ti passo a prendere alle dieci e mezzo domenica mattina, cerca di non farmi aspettare troppo. Ah, e poi pranziamo insieme perciò mettiti qualcosa di carino.»

«Mi stai offrendo troppi pranzi e cene. Praticamente non ci mangio più con i miei amici» scherzo.

«E ma quando un uomo ti rapisce, lo fa in tutte cose.»

«Che?» chiedo divertita.

«Lascia stare. Eccoci qui, siamo arrivati a casa tua.»

«Sì, lo vedo.»

«Oh, quanto sei antipatica!»

«È la seconda volta che me lo dici in poco tempo, mi dovrei preoccupare?»

«No, per niente.»

Poi mi abbraccia, subito dopo che io ho tolto la cintura di sicurezza. Rimango stupita ma ricambio con affetto.

Scendo dall'auto e subito lui si affretta ad aprire il portabagagli per porgermi la grande busta contenente il mio vestito e le mie scarpe, accuratamente coperte per non rovinare la sorpresa. Quando lo raggiungo lo trovo intento a sbirciare, ma io gliela strappo dalle mani con fare possessivo.

Lui geme lamentandosi. «E dai! Sono curioso!»

«Fai bene ad esserlo, così quando mi vedrai rimarrai ancor con più probabilità con la bocca aperta» gli faccio l'occhiolino.

Mi porto la busta dietro la spalla, sollevando il braccio, come tengo spesso una giacca quando voglio sedurre.

«Grazie mille, Simone, per tutto.»

«E per cosa?»

«Vuoi davvero che ti faccia la lista?» chiedo inarcando le sopracciglia. Lui annuisce. «E va bene. Allora, vediamo... sì. Grazie per avermi portata a mare questa mattina, grazie un po' meno per avermi fatta fare la figura dell'idiota... circa dieci volte oggi. Grazie per la visita al tuo appartamento, un po' meno per quel tuo ascensore difettoso. Grazie per il cibo spazzatura ma buonissimo di McDonald's, grazie per avermi fatto comprare questo vestito bellissimo» parlo sottolineando la parola "bellissimo", facendogli alzare gli occhi al cielo. «Grazie per avermi portata al luna park e grazie per avermi fatto divertire. E infine la cosa più importante: grazie per aver speso tutti questi soldi per una ragazza che conosci appena e che ti sta pure antipatica» ridacchio «perché io avrei potuto fare solo la metà delle cose che invece abbiamo fatto. Grazie mille, sul serio. Non voglio sembrare un'approfittatrice e se cerchi di denunciarmi perché ho cercato di rubarti i soldi, sappi che mi prenderò il miglior avvocato difensore che possa mai esistere e sappi che vincerò la causa. Perché anche tu sai che io non ti ho chiesto nulla di tutto questo perciò io non ti ho rubato niente, okay? Comunque sia, grazie di tutto.»

«Santo cielo, Sof!»

«Che c'è?»

«Fai per caso parte della serie TV How to get away with murder

«Adesso mi prendi per un'omicida?» gli chiedo sconcertata.

Vado verso la porta d'ingresso e lui mi segue dopo aver chiuso il portabagagli.
Sto per aprire la porta quando lui mi ferma e mi fa voltare.

A summer to liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora