Capitolo 45

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Mi sveglio nel bel mezzo della notte, avvinghiata al corpo caldo e possente di Simone.
Ci metto alcuni attimi a ricordarmi cosa è successo, poi sorrido tra me e me.

Eravamo stanchi per tutta l'attività svolta durante la giornata, ma il sesso è come il dolce: alla fine ci sta sempre.

Mi libero dalla sua presa con lentezza, stando ben attenta a non svegliarlo.
Quando ci riesco, ottenendo solo qualche mugugno da parte del mio amico ancora dormiente, mi alzo dal letto. Senza fare rumore mi infilo l'intimo, poi dei vestiti puliti. Indosso anche la giacca ed esco fuori.

Non appena metto un piede fuori dalla porta il mio corpo viene invaso da un'aria quasi gelida. La temperatura deve essere scesa ancora di qualche grado, penso.

Non ho fatto caso nemmeno a che ore sono, ma penso che siano circa le cinque del mattino, segno che il sole sta per sorgere. E quegli attimi sono incorniciati dal freddo, sono gli ultimi momenti prima che il sole appaia e riscaldi tutto con i suoi raggi di calore e luce.

Cammino lungo il portico, le assi di legno scricchiolano sotto il mio peso, facendomi temere di svegliare Simone. Non ho proprio voglia di parlare, voglio solo rimanere qui ad osservare il buio piano piano sparire.

Stringo le braccia intorno al mio corpo, nel tentativo di riscaldarmi un po' ma non ottengo molti risultati.

Mi ritrovo sul lato est della baita, da dove si ammira un paesaggio spettacolare.
Fortunatamente - o forse è stato progettato anche questo dettaglio - la nostra abitazione è posta vicino alla parete della montagna, di modo che si possa vedere tutto quello che sta sotto di noi.

Si vedono gli alberi coprire l'intera parete, non lasciandone neanche uno spazio libero, colorandola interamente di un verde smeraldo che appare nero ai miei occhi. Al di sotto di questi più niente, solo una folta nebbia che ricopre tutto. Si vede la montagna di fronte a noi, anch'essa ricoperta di boschi, dai quali ogni tanto spunta una piccola casetta che sembra stare per cadere giù.

Osservo il cielo schiarirsi, da un puntino la luce viene emessa e comincia ad illuminare il cielo, che si presenta quasi diviso a fasce: quella gialla a contorno del puntino, quella arancione, quella rosa, quella viola e quella ancora nera.

Mi appoggio alla ringhiera formata da piccole colonne di legno sormontate dalla trabeazione, e inspiro lentamente la dolce aria fresca.

E poi realizzo: ho fatto sesso con Simone, questa notte.
Tutto nella nostra relazione mi appare strano e nuovo, o meglio, riscoperto. Con nessun altro ragazzo ho passato tutti questi momenti insieme, da sola con lui.

Mi ha già portata in spiaggia, ai ristoranti, in graziosi giardini. E poi ancora in atelier di moda, al luna park, ad un ballo di beneficienza, perfino.

In un attimo ripercorro tutto quello che abbiamo già passato insieme. Mi ricordo che pensavo che lui potesse essere quello con cui posso essere me stessa, e forse è realmente così. Mi ricordo i pensieri tormentanti di quando quel venerdì mi ha baciata due volte, senza approfondire niente.

Era da tanto tempo che non baciavo qualcuno senza poi finirci a letto, e questo mi ha spaventato. E adesso che ci siamo finiti veramente a letto, ho paura di quello che possa provare lui.

Quella lontananza già presa mi ha fatto sentire meglio, e forse è riuscita ad allontanarlo un po' da me. Ma adesso che sta succedendo tutto questo mi chiedo se non dovremo vederci più, completamente. Addio Simone e addio avventure.

Ma è la cosa giusta da fare? Insomma, se potessi usufruire di tutte queste opportunità, tutti questi momenti, e aggiungerci anche il sesso senza che lui si innamori? Sarebbe fantastico, ma purtroppo non sono nella sua testa, non capisco cosa gira dentro ad essa.

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