Stiamo ritornando dal lido, abbiamo ballato al ritmo della musica dance che c'è e ci siamo buttati tutti in acqua, ghiacciandoci. Come ghiaccioli. Dei ghiaccioli ubriachi, ma pur sempre quelli.
L'acqua non è tanto fredda, solo... eravamo così accaldati dal dimenarci in mezzo alla gente appiccicaticcia che ci è sembrato come buttarci in una vasca piena di cubetti di ghiaccio. Non a caso quasi tutti siamo usciti dall'acqua solo dieci secondi dopo esserci entrati.
«Che ne dite di giocare ad obbligo o verità?» urla qualcuno di noi. Una ragazza. Credo sia stata Giorgia. Oppure Marta, non saprei.
Si alzano all'istante dei cori annoiati e persino dei «Buu!». Dio, come siamo ubriachi. E stupidi. Credo che la stupidità sia una conseguenza dell'ubriacarsi. Chissà se ci sono delle teorie scientifiche su questo.
Dopo varie battute che il mio cervello ha deciso di ignorare, sento qualcuno acconsentire. E, come una massa di pecore, ci ritroviamo a fare tutti la stessa cosa.
Ritorniamo al nostro accampamento.Ci sediamo dunque tutti intorno al fuoco, imbrattandoci di sabbia, la quale si appiccica sui nostri costumi ancora umidi e sulle nostre gambe.
Oh, questi gioco stupido! Non ci giocavo da quando andavo alle medie, e adesso dovrei farlo, quando ho diciotto anni?
Non so nemmeno io perché ho accettato, forse è per l'alcol che mi circola in corpo.Accanto a me si siedono Giulio alla mia sinistra e Simone alla mia destra. Da quanto tempo lui è qui con noi? Intravedo anche Rebecca aldilà del fuoco, e mi ricordo subito che li abbiamo incontrati solo mezz'ora fa mentre passeggiavamo alla riva, dopo averlo incontrato mentre ero con Alessio. Li abbiamo trascinati con noi a ballare, e a quanto pare, anche adesso, a giocare a questo stupido gioco.
«Facciamo a turno!» urla Alessio, mi sembra, due o tre postazioni più in là.
«Non possiamo prendere una bottiglia vuota?»
«E dove la vuoi far girare, amico? Nel fuoco?»
«Infatti!»
«Okay avete ragione. Allora facciamo a turno. Chi li decide gli obblighi?»
«O le verità!»
«O le verità?»
«A sorteggio!» urla qualcuno.
Le voci mi arrivano a tratti sorde alle orecchie, mentre i miei occhi si chiudono o si sbarrano a causa dell'alcol. Poi rido da sola.
A quanto pare hanno preso una lattina di birra e ci hanno messo dentro dei bigliettini con tutti i nomi di quelli seduti intorno a questo fuoco. Si agita la lattina e poi si lascia cadere un nome. Quella persona sceglierà gli obblighi... o le verità.
Il giro comincia proprio da Alessio.
La lattina viene agitata e poi si estrae il nome di Samuele.«Obbligo o verità?» chiede con voce malefica e divertita.
«Obbligo!» biascica il mio amico.
«Oh, amico. Ti sei cacciato in un casino di guai» sorride perfido. «Ti obbligo a toglierti il costume.»
«Cosa?» urla sconcertata qualche ragazza.
Noto gli sguardi sorpresi di tutti i presenti, quando Alessio si alza e comincia a sfilarsi il costume. Per fortuna indossa le mutande sotto. Non credo che l'avrebbe fatto se non fosse stato così. O forse sì?
Comunque sia, ora che so che gli obblighi sono tutti così eccitanti e terribilmente sporchi non posso fare a meno di farmi piacere sempre di più questa idea.

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A summer to live
Romance[Completa] Feste. Alcol. Sesso. È questo il suo stile di vita. Sofia è una ragazza di diciotto anni che è partita a Los Angeles per le vacanze estive dopo il diploma. A farle compagnia è la sua comitiva di amici, tra cui c'è anche la sua migliore...