«Andiamo, Vale!»
«Arrivo!»
Osservo la mia amica scendere di fretta e furia le scale, mentre Alessio mi sta accanto.
«Sono pronta.»
«Per cosa, ragazzina?» le chiedo non appena la vedo spuntare davanti a noi.
«Ho invitato anche lei.»
«Seriamente, Alessio? Dopo che cosa farai, la inviterai ad un appuntamento galante in un ristorante di lusso, con camera d'albergo piena di rose al seguito?»
«Cosa c'è, ti brucia il fatto che non sei più quella al centro dell'attenzione del tuo amico?»
«Non ci posso credere» dico afferrando Vale per il braccio e trascinandola fuori con me.
«Fai piano!»
«Sam, vieni anche tu?» chiedo notandolo all'ingresso, pronto ad uscire.
«Sì, Simone mi ha detto che non poteva fare la lezione di surf, quindi gli ho chiesto di incontrarci alla pista.»
«Ci sarà anche lui?» chiedo frustrata.
«Sì. Non sapevo che anche voi avevate intenzione di andare.»
«Questa giornata non potrebbe rivelarsi più noiosa di così.»
Si parlerebbe di coincidenza quando quasi tutte le persone che conosci si ritrovano in un posto ma senza essersi organizzati. Ma no, io non la chiamerei coincidenza. Piuttosto la definirei sfiga, perché in un giorno in cui volevo stare solo con i miei migliori amici mi ritrovo a dover essere circondata dalle solite, stupide, irritanti persone. Parlo di persone come Alessandro, come Simone, come Marta e tutte le altre che oggi hanno deliberatamente deciso di rompermi le ovaie con la loro presenza in un luogo in cui avrei voluto solo divertirmi e basta, e non stare a guardare le loro stupide frecciatine contro di me.
Tutti riuniti a Westchester Skate Plaza.
Simone mi si avvicina non appena mi vede, o forse si avvicina con il suo appuntamento, il quale sta di fianco a me, mentre cammino con le mani attaccate alle bretelle dello zaino che porto sulle spalle, nel quale è contenuto il mio skate.
Accanto a me cammina anche Valentina, la quale si è vestita simile a me. Indosso un top bianco, lento e largo, che lascia intravedere il mio reggiseno sportivo. Un pantaloncino di jeans alquanto striminzito mi avvolge e copre le mie intimità. Tra esso e la maglia viene lasciata interamente scoperta la mia pancia abbronzata e piatta. Le mie gambe sono fasciate da calze a rete strappate in alcuni punti, in seguito a cadute con lo skate, quando in Italia andavo a fare esibizioni. Ai pedi le mie adorate Converse nere.
«Non sapevo che si riuniva tutta la combriccola» dice in tono quasi acido rivolgendosi - come previsto - a Sam.
Mi regala uno sguardo intenso e investigatore quanto breve e diretto.
Lo guardo per un attimo attraverso i miei occhiali scuri, ma poi ignoro lui e le sue parole, imito Vale e mi dirigo verso una panchina sotto una piccola tettoia. Ci sediamo e ci mettiamo le rispettive ginocchiere, per evitare di tornare a casa con l'ausilio della sedia a rotelle o di qualche stampella.Come al solito, e come se fossimo sincronizzate, estraiamo entrambe i nostri cellulari dai nostri zaini, colleghiamo le auricolari e ci scambiano uno sguardo complice.
Senza togliere né gli occhiali né il cappello che porto al contrario, afferro lo skateboard e mi posiziono su un lato della pista, mentre osservo gli altri ragazzi fare acrobazie e saltare una volta da qua, una volta da là.

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A summer to live
Romance[Completa] Feste. Alcol. Sesso. È questo il suo stile di vita. Sofia è una ragazza di diciotto anni che è partita a Los Angeles per le vacanze estive dopo il diploma. A farle compagnia è la sua comitiva di amici, tra cui c'è anche la sua migliore...