Capitolo 12

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«Ragazzi, oggi imparerete delle tecniche diverse di surf da quello classico. Ora andrò io per mostrarvi cosa andrete a dare e voi mi osserverete con estrema attenzione.»

Simone, dopo essersi preparato, si incammina verso il mare accompagnato da un uomo sulla trentina. Parlano per svariati minuti ancora, prima che l'uomo salga su una moto d'acqua poco distante da dove siamo noi e Simone lo segue. 

«Seguitemi, ragazze» ci urla.

Quando lo raggiungiamo, comunica: «Purtroppo possiamo eseguire una delle tecniche che avevo in mente di farvi fare, perché Stefan – quel tipo là», lo indica, «ha poco tempo a disposizione, quando mi aveva detto che si poteva fare tutto» borbotta infastidito quasi tra sé e sé. «Osservate, mi raccomando.»

Mi passa accanto sfiorandomi il braccio. Quando penso che sia stato solo casuale questo contatto, lui si ferma accanto a me e mi sussurra all'orecchio: «Tu guardami più delle altre.»

Rimango interdetta, immobile sul posto, con le braccia incrociate sul petto. Che sfacciataggine!

Le altre mi guardano curiose e invidiose visto che Simone si è avvicinato a tal punto che il suo respiro mi ha fatto venire i brividi per tutto il corpo. Con i miei capelli sciolti le altre non hanno potuto leggere il suo labiale o sentire qualcosa e penso che lui ne abbia approfittato. 

Mi giro prima che salga sulla sua tavola da surf e lo vedo guardarmi con un sorriso. Gli sorrido anche io e poi parte, trascinato dalle funi legate alla moto d'acqua.

Valentina, che era distante da me, mi corre subito accanto e mi urla: «Cosa ti ha detto?»

«Mi ha detto che devo osservarlo per bene.»

Tra Giorgia e Marta si scatena un mormorio, e mi fissano.

«Che avete da guardare? Se io sono più bella di voi non ci posso fare niente.»

«Perché riconduci tutto alla tua bellezza?!» sbotta Marta. «Non può essere che lui te l'abbia detto perché non stai mai abbastanza attenta e per non metterti in ridicolo – come invece stai già facendo – te lo ha detto all'orecchio? Non sentirti tanto importante che dietro ti vanno solo gli stupidi e sicuramente il nostro istruttore non è stupido.»

«Ma stai zitta, marmocchia. Ma tu mi hai vista? Vorresti comparare la tua pessima vista con quella mia? Dici così solo perché ieri Alessio mi ha invitata ad uscire con lui invece tu sei rimasta dentro a sbavargli dietro.»

«Ooooh!» Valentina alza questo coro mentre la ragazzina rimane a bocca aperta e diventa paonazza.

Dopo averla ammutolita, ci concentriamo ad osservare Simone, che nel frattempo si sta facendo trascinare dalla moto d'acqua e lui, con la tavola da surf ai piedi, scivola a gran velocità sull'acqua e a tratti sembra che stia volando. Dietro di lui si innalza un'onda gigantesca e per un momento penso che verrà investito e si farà del male. 

E a quanto pare non sono soltanto io che penso così, infatti sul viso delle altre ragazze leggo la preoccupazione. Quando lascia andare le funi il mio cuore perde un battito ma quando vedo che ha cominciato a cavalcare l'onda ho capito il motivo di tutte queste mosse pericolose. Si è fatto trascinare dalla moto per tagliare quell'onda senza ricorrere al take off. Certo che se lasci un attimo prima o un attimo dopo di quello decisivo, puoi finire scaraventata sul fondale marino. A questo pensiero mi preoccupo un po' e dubito momentaneamente della mia scelta, ma poi decido che lo farò a qualunque costo. Voglio dimostrare a tutti quanto sono brava.

Dopo che l'onda è passata, Simone scende dalla tavola e con una nuotata ci raggiunge. 

«Avete osservato, ragazze?»

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