L'amore ha il tuo nome. Capitolo 16

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Emily.

La mia è una strana condizione, vivo picchi di esaltante euforia, ore di totale depressione e notti tormentate dal ricordo di lui alternate a malessere fisico. Vorrei uscire da questa situazione. Vorrei dimenticare tutto, cancellare lui ma Eric non mi rende la cosa facile! Oggi per la prima volta, da quando lo conosco, mi ha mandato un messaggio sul telefono, l'ho subito cancellato ma mi è rimasto impresso nel cervello, diceva: tu sei il mio amore. Anche se quella frase ha fatto una piccola breccia nel mio cuore facendomi sentire un'adolescente in fase tempesta ormonale, io non gli credo! Matteo vedendomi nella fase depressiva ha deciso che dovevamo uscire. Adesso sono in un locale a ballare musica dal vivo con i miei amici e con quattro shottini nello stomaco. La musica mi rimbomba nella testa, ma è una sensazione piacevole perché sovrasta il rumore dei miei pensieri e l'alcol per il momento me li ha raccolti tutti in un angolo del cervello tenendoli ben fermi e buoni. La musica cessa ma solo il tempo di buttare giù un altro shottino ghiacciato che il sipario del palco si riapre e quasi mi strozzo con la vodka mentre gli occhi non credono a quello che vedono. Lui è lì seduto su uno sgabello con una chitarra elettrica tra le mani e cosa ancora più incredibile indossa una camicia rosa cipolla! Sento appena l'esclamazione di Matteo al mio fianco, che dice <<oh my good>> che subito le mie orecchie sono invase dal suono della sua voce, <<solo per te piccola>>. Mi ha chiamata piccola, ma si è rincretinito? Dal nervoso mi prude il collo e inizio a grattarmi mentre lui canta "sei parte ormai di me" e le donne nel locale urlano come se stessero ascoltando il proprio idolo, invece io non faccio altro che ripetermi: oddio, Eric sta cantando! E i fratelli gli stanno facendo da coro suonando chitarre scintillanti! Altre urla per loro e a me aumenta il prurito. Alla frase, cantata da Eric, niente può cambiare quello che illumina d'immenso l'anima, le urla diventano un plebiscito. Un faro punta la luce solo su di me mentre lui salta giù dal palco e si fa largo tra la folla. <<Sta venendo qui. Sta vendo qui. Oh mamma mia farfallina! Non me lo direee>>. Cosa non devo dire a Matteo e queste sceme cosa hanno da urlare. Il collo mi prude esageratamente e continuo a grattarmi, ma improvvisamente lui mi serra le dita intorno al polso fermandomi e una scarica di elettricità mi scorre nelle vene, mi cinge l'altro braccio in vita e a mi arriva un brivido lungo la schiena. Resto immobile con gli occhi fissi nei suoi che sono sorridenti e di un magnifico lucente grigio- azzurro e poi la sua voce suadente <<solo tu, rendi la mia esistenza degna di essere vissuta. Per sempre mia>>. Mi accorgo di aver trattenuto il respiro troppo a lungo sentendo un ronzio nelle orecchie e prendo fiato. Il collo mi prude! Ho bisogno di grattarmi ma lui me lo impedisce e lo vedo avvicinarsi con la testa, cerco di allontanarmi ma lui mi stringe di più ed io mi ritrovo a inclinare la schiena all'indietro aderendo al suo corpo muscoloso. Trattengo di nuovo il respiro vedendo le sue labbra carnose e ben definite avvicinarsi alle mie, ma improvvisamente la direzione della sua testa cambia e mi bacia sul lato del collo e indugia proprio sul punto dove mi prude. Il calore del suo respiro sulla mia pelle, la delicatezza della sua lingua che mi sfiora la carne infiammata, il suo profumo e in me si accende il desiderio, ecco, ha creato l'incanto, siamo solo io e lui. <<Per uno così, si potrebbe fare qualsiasi follia>> la voce di una donna che urla quella frase mi riporta alla realtà, mentre lui mi guardandomi mi strizza l'occhio dicendomi <<niente più prurito, amore>>. Mi ha guarita l'eritema con la sua saliva da Vampiro! Amore! Mi divincolo dalle sue braccia e riuscendomi a liberarmi gli mollo uno schiaffo sul viso urlandogli <<chi ti ha chiesto niente>> <<non lo picchiare, ingrata>> mi urla un'altra. Arrabbiata per questa sceneggiata allo scopo di riconquistarmi gli grido <<non toccarmi mai più>> e corro fuori dal locale. Appena mi raggiunge Matteo inizio a piangere e assalita dal panico gli dico <<adesso farà una carneficina>>. L'ho schiaffeggiato in pubblico, l'ho respinto e adesso gli parte l'embolo di follia e uccide tutti. Mi assale la nausea e Matteo accosta in tempo l'auto mentre io vomito dal finestrino tutto l'alcol che ho bevuto.

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