L'amore ha il tuo nome. Capitolo 55

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Emily.

Dio, che esperienza! Eric non è uscito dal mio corpo per ventiquattro ore, una maratona fuori dall'ordinario e la cosa straordinaria è che mi sento magnificamente bene, ma non è stato solo sesso fino a se stesso, siamo andati oltre. Il nostro è stano un intreccio di corpi che si davano amore, si nutrivano d'amore, una connessione di anime che gioivano della loro reciprocità e una totale fiducia nell'affidarmi nelle sue mani e mai per un momento ho avuto paura che potesse perdere il controllo o impazzire e fare del male a me e al bambino, neanche quando mi prendeva mettendoci troppa forza o affondava in me fino all'elsa e spingeva ancora come se volesse entrarmi dentro con tutto il suo corpo ed io lo accarezzavo e lo accoglievo sino a superare la barriera del dolore perché sentivo che era quello di cui avesse bisogno. E lui, dopo si calmava, rallentava il ritmo dicendomi <<si sta bene qua dentro>> e quando arrivava il mio piacere lui mi raggiungeva esclamando <<il mio Eden>> oppure <<tu sei una droga ed io sono fatto di te>> mentre da parte mia dallo stordimento articolavo parole senza senso. Ho ritrovato lucidità solo mentre lui mi dava da mangiare tenendomi seduta sul bancone della cucina, ovviamente standomi dentro duro come il marmo ma immobile, e allora ne ho approfittato per dirgli <<Eric, subito dopo il parto, voglio che tu mi trasformi>>. I suoi occhi hanno brillato di tale intensità da scacciare tutto ciò che lo affliggeva. E oddio, la sua felicità si è riflessa in me esaltando il mio cuore. <<Sarai una spettacolare Vampira>> mi dice infilando una mano tra i miei capelli e accarezzandomi la guancia con il pollice, <<sì, come no! Guardami bene. Sarò una Vampira tutta tette e culo e con la pancia floscia>> <<le tue tette mi sono sempre piaciute, ma così grosse mi fanno impazzire solo a guardarle e sul tuo culo la carne in più ci sta bene, credimi>> <<lo vedi? Stai dicendo che sono grassa>> <<no! Sei bellissima>> e mi bacia dimostrandomi quando apprezzasse tutto il mio corpo. Certo oltre alla gioia di una giornata nudi e uniti, c'è stato un momento, da parte mia, di totale vergogna. Eric mi ha dato tanto piacere, ed ha avuto un'unica categorica pretesa. Il mio pazzo, svergognato, perverso marito ha preteso di non uscire dal mio corpo nemmeno quando gli ho detto che mi urgesse fare pipì! Ho piagnucolato e persino supplicato affinché mi lasciasse un minuto di libertà, ma ho solamente istigato la sua caparbietà e in cambio ho ottenuto che mi poggiasse sul bordo del lavandino del bagno con le gambe aperte e lo specchio che rifletteva tutta la scena che lui trovava erotica poi ha aperto il rubinetto e lo scorrere dell'acqua si è collegato alla mia vescica. Sono diventata di tutte le sfumature di rosso e mi sono coperta il volto con le mani ma lui me le ha tolte e accostando il viso al mio <<sei bella anche mentre fai pipì. Adesso tieni gli occhi aperti e guarda insieme a me, amore>> si ritrae ed esce fino alla punta. Oh, mio Dio! La sua fattezza, mi ha creato panico ogni volta, ma vederlo così lungo e largo mentre avanza lentamente è sconvolgente e spalanco gli occhi dallo stupore perché una cosa è sentirlo dentro e un'altra cosa è anche vederlo. Sono così stupita e affascinata da non riuscire a distogliere lo sguardo da quella bellezza lucida di umori che mi porta all'apice di un'esplosione violenta di piacere e mi fa gridare <<ancora>>. Così è passata la giornata mentre durante la notte ho dormito a tratti solo per recuperare le forze per ricevere altro piacere che mi rendeva sempre più vogliosa, finché all'alba colma di lui, leccandomi le labbra dal suo sangue mentre mi sussurrava <<ti amo Emily>> sono crollata tra le braccia di Morfeo ma impalata da mio marito.

Un mormorio mi sveglia e per un momento, ancora assonnata, vado in confusione, poi riconosco il suono, è il mio stomaco che reclama cibo. Poi vedo lui nudo seduto sul letto <<ehi! Come ti senti?>> mi chiede spostandomi i capelli dal volto. Muovo le gambe, niente indolenzimento e i muscoli non tirano <<bene, ma vuota. E tu>> gli domando scrutandolo per capire il suo umore, <<benissimo, ma svuotato>>. Ci fissiamo per un lungo momento poi entrambi scoppiamo a ridere finché lui mi abbraccia stretto dicendomi <<ti amo Emily>> <<me l'hai detto due volte in poche ore, adesso incomincio a crederci davvero>> poi mi solleva dal letto <<adesso andiamo a fare la doccia, poi una tranquilla e lauda colazione>>.

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