L'amore ha il tuo nome.

L'amore ha il tuo nome. Capitolo 54

Emily.

Esco di corsa dall'azienda, ho bisogno di aria, ma si soffoca per il caldo. Mi dirigo a passo spedito nella direzione dell'auto ma non riesco a trovarla, sono troppo nervosa, mi tremano le mani, sudo come una spugna e mi ritrovo a vagare per i viali che circondano l'edificio di cristallo in cerca di quella stupida macchina. Sfinita e con la schiena dolorante mi siedo su una panchina e cerco di prendere fiato, oltre il caldo anche la rabbia nei confronti di Mary mi devasta. Avevo chiesto categoricamente a Eric di tenermela lontana, perché conoscendomi sapevo che saremmo arrivate a questo ed io volevo affrontarla ad armi pari, dopo essere diventata Vampira.

Dio, che rabbia! In tutti questi anni ho creduto di conoscere quella che poi ho scoperto essere la mia gemella credendola una persona buona, una madre esemplare e un'amica leale trattandola davvero come una sorella, invece mi è bastata una breve incursione nella sua mente per rendermi conto della reale persona. E non mi pento delle verità che ho detto, ho agito nel modo giusto per la sicurezza del mio bambino e se devo essere onesta oltre alla rabbia in questo momento non provo altro. Matteo, invece, che mi ha inseguito ed è seduto al mio fianco sembra piuttosto scosso, ha gli occhi sbarrati e il corpo teso. <<Lui è connesso con me>> mi dice fissando nel vuoto, <<vedo e sento tutto, è come se fossi lì. Eric è nella mente di Mary e le ribadisce con furia: tu sei un pericolo una potenziale spia per la mia famiglia. Poi affonda la mano nel petto di Mary e le afferra il cuore: tu non potresti mai sostituire Emily, perché lei per me è l'unica. Tu da umana hai avuto solo il Vampiro, il suo amore è un'utopia e come tuo creatore ti ripudio>>. Matteo chiude le mani, poggiate sulle gambe, a pugno <<sento il cuore di lei tra le mie dita, mentre lui lo stringe e tira, ma il luogo adesso è cambiato, sono in un prato fiorito, c'è il sole e una live brezza che smuove l'erba. Lui è seduto nel campo e tiene Mary rannicchiata tra le braccia. Lei non ha i capelli, il viso è pallido e scarno ed è talmente magra che la pelle aderisce alle ossa. Lei fa fatica a respirare, ma è felice e mio fratello le dice: puoi andare. Lei spira e lui le chiude le palpebre dicendo: hai vissuto la tua breve vita da donna infelice. Spero tu possa trovare la pace Adriana>>. Matteo si gira verso di me e sbattendo le palpebre <<le ha dato l'illusione che sia morta di leucemia tra le braccia di una persona a lei cara, un puro atto di clemenza, mentre il Vampiro le strappava il cuore e ha voluto che io vedessi per te>>. Mi alzo e a passi lenti mi avvio in cerca dell'auto. Eric ha voluto mostrarmi la verità, ma io non provo nulla se non il mio mal di schiena che va aumentando. Per me Adriana è morta l'anno scorso ed è per questo che non verso nemmeno una lacrima per lei. Voglio solo dimenticare e ricordarla per come l'ho sempre creduta cioè una persona buona perché se penso alla verità e all'essere che era diventata mi monta un sentimento brutto, la rabbia.

Eric.

L'acqua mi rende sordo ed è quello che mi serve, il silenzio. Una bracciata dopo l'altra mi aiuta a distendere i nervi e ad affrontare il dolore. Non credevo di starci così male. Uccidere una tua progenie ti devasta, ma non solo, allo stesso tempo ha fatto emergere dentro di me il lutto represso per Pablo, Irma e le figlie che ebbi da umano e il dolore mi ha inghiottito aprendomi una ferita totalmente esposta. L'unica cosa che mi da forza per guarire da questo malessere è Emily. Lei non merita di avermi accanto in questo stato, perché ha bisogno di tutto il mio sostegno per affrontare la tragedia che ha causato. Matteo, prima di andarsene, mi ha riferito che lei non ha versato una lacrima per Mary e si è chiusa nel mutismo, segno che le cose sono peggio di come me le aspettassi.

Emily.

Lui è sott'acqua e nuota come uno squalo. Durante la notte ho avvertito la sua presenza in casa, e anche se non ho dormito bene senza averlo accanto, ho lasciato che restasse solo con il suo dolore, che elaborasse il lutto di Mary. Lui ha dovuto uccidere una sua figlia per salvaguardare la sua famiglia, ma sono certa che questo abbia aperto ferite antiche che gli procurano sofferenza ed io gli starò accanto per alleviare la sua pena e perché lo amo. Mi siedo sul bordo della piscina perché la mia schiena per colpa della gravidanza continua a farmi male. Immergo i piedi nell'acqua e lui si accorge di me. Emerge dall'acqua bello come una divinità greca e viene nella mia direzione poggia le mani sul bordo al lato del mio corpo e mi sorride ma negli occhi c'è tristezza. Gli passo le dita tra i capelli bagnati e gli dico <<ehi! Sembri stanco>> <<distrutto è la definizione giusta>> e poggia la fronte sul mio ginocchio. Continuo ad accarezzarlo, sembra un cucciolo ferito che si crogiola della mia attenzione e intenerita gli dico <<Eric, mi dispiace per Mary>> <<hai fatto la cosa giusta>> <<lo credi davvero>> <<sì! Spero solo che tu non me ne voglia per averle fatto credere di morire tra le mie braccia?>> <<Onestamente, no! Anzi, ti ammiro per averle dato un momento di gioia e che sia morta con la tua immagine umana negli occhi>>. Alza lentamente la testa dal mio ginocchio e il grigio-azzurro dei suoi occhi m'investe con una strana scintilla <<ho bisogno di te>> mi dice e prima che capissi in che modo, mi ritrovo in acqua con le gambe allacciate ai suoi fianchi.

Eric.

Le sorreggo la schiena e mi spingo in lei impossessandomi anche della sua bocca. Purtroppo non mi basta per essere una sola cosa con lei e le strappo l'abito e la biancheria. Oh, sì! Il suo calore, il suo sapore e la sensazione della sua pelle setosa contro la mia è un balsamo che poco alla volta cicatrizza le mie ferite, mi spingo più a fondo e lei geme, preoccupato di aver forzato troppo le chiedo, stando sulle sue labbra, <<ti sto facendo male?>> <<No, per niente>> <<bene! Giuro che ho così tanto bisogno di te che ti starò dentro tutto il giorno>>.