L'amore ha il tuo nome. Capitolo 48

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Emily.

Le palpebre mi pesano. Mi sento debole,combatto contro il buio che cerca di trascinarmi a fondo, l'unicacosa che mi tiene ancorata alla realtà è la presa ferrea delle suedita sul mio polso. <<Eric>> lo chiamo con un filo divoce disperata e stridula. Resto con lo sguardo fisso su di lui, hagli abiti inzuppati di sangue che traspira dalla sua pelle e iltorace mi sembra piatto. Mi concentro sul suo petto ma la vista èsfocata e non riesco a capire se lui stia respirando, <<Eric>>lo chiamo di nuovo, ma questa volta la voce è isterica e con lelacrime fuori controllo. Il buio cerca ancora di inghiottirmi. Sentocome se la mia vita fosse appesa a una corda sottilissima e solo ladisperazione per la sorte del mio bambino mi spinge a sopravvivere.Mi sento come se fossi sotto un cumulo di macerie che mi opprimono ilpetto riducendomi la respirazione e impedendomi di muovermi. Mi cingola pancia con il braccio, ma anche se questo semplice movimento micosta fatica, con questo gesto cerco di confortare il mio bambinodicendogli <<verranno a salvarci, qualcuno arriverà>>.Ripeto questa frase, dieci, cento volte finché non diventa unacantilena o una preghiera e nel frattempo i minuti, o forse le orepassano ed io resisto. Mi giungono dei rumori, come se qualcunotentasse di abbattere i muri o per meglio dire stesse scavando tra lemacerie, poi vedo la porta blindata schiudersi e Carl fare il suoingresso seguito da Matteo, Felicia e Mary. Traggo un respiro disollievo e l'unica cosa che riesco a pensare è: siamo salvi! Poitutto diventa frenetico. Felicia mi solleva dal pavimento e midistende sulla brandina, poi subito m'infila un ago in vena dicendomi<<hai bisogno di una trasfusione>> annuisco senzadistogliere lo sguardo su quello che gli altri stanno facendo. Carlstrappa la camicia di Eric e con un colpo potente fa scendere unlungo ago, al centro del torace di Eric e abbassa lo stantuffo. Loscienziato della famiglia ha trovato e portato l'antidoto, penso conorgoglio. Poi aiutato da Matteo sollevano Eric e lo distendono sulsarcofago di marmo. Carl apre la sua borsa da medico e tira fuori untubicino collegato a due aghi, uno lo infila nel suo braccio l'altroin quello di Eric, mentre Matteo toglie tutti i vestiti a Eric. Carllancia un secondo tubicino a Matteo che subito si infila un ago nellavena del polso e l'altro sulla coscia di Eric. Felicia, vedendomitremare, mi avvolge amorevolmente in una coperta poi si accinge anchelei a trasferire il suo sangue nel corpo di Eric. Mary invece siavvicina al sarcofago con una bacinella, prende la spugna dall'acqua,la strizza e poi la passa sul corpo di Eric che è tutto rosso disangue. La scena m'infastidisce, poteva farlo uno dei fratelli invecedi lei, ma accetto anche quello pur di riaverlo in vita perché luimi ama. Gli occhi mi bruciano per sforzo di tenerli aperti ma noncedo alla stanchezza. Voglio esserci quando lui si riprenderà. I treVampiri immobili e silenziosi, che stanno donando il sangue a Eric,vacillano per la debolezza ed hanno lo sguardo famelico ma li vedosussultare quando Eric muove le dita di una mano, poi riescelentamente a sollevare il braccio, afferra mia sorella per il collo eil silenzio è riempito dalla sua voce che dice <<Mary>>poi la tira verso di se e la bacia. Il cuore mi si frantuma, arrival'apocalisse dei sentimenti e il buio mi trascina a fondo, mi avvolgee in fine mi divora.

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