L'amore ha il tuo nome. Capitolo 74

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Dalila.

Vacillo! O è il pavimento a vacillare sotto ai miei piedi non saprei deciderlo ma in qualche modo riesco a mantenere l'equilibrio e quando i miei occhi sono liberati dalla mano di Alex li apro. Poi li spalanco. Porca miseriaccia! Siamo in un salone reale ma non riesco a capire in quale parte del mondo. Alex inizia a camminare su e giù a grandi passi nevrastenico e impaurito, questo Ludovic deve davvero essere spaventoso per riuscire a ridurlo in quello stato. Alex d'improvviso si ferma e guarda oltre le mie spalle, incuriosita mi giro e trasalgo, non siamo soli. Oh mio Dio! Quello è Matthew! Lo stilista in voga che adoro in assoluto. Lui mi strizza l'occhio in modo confidenziale ed io sbatto le palpebre riprendendomi dallo stupore. Poi c'è Eric, l'uomo che mi ha assunto nella sua azienda, con i suoi fratelli affiancati da un altro alquanto imponente, tutta la sua persona emana autorità e potere. Cosa ci fanno qui e principalmente perché siamo venuti proprio in questo posto. <<Lui è mio padre. Il mio creatore>> mi dice improvvisamente Alex trovandomelo al mio fianco indicandomi con una mano Eric. Lo guardo spalancando gli occhi. Cosa, suo padre? Anche lui è un Vampiro! Poi passa a Tom, Carl e Matthew <<loro sono i suoi fratelli>> frastornata annuisco e per ultimo con un tono più reverenziale <<lui è Albert, il Supremo, capostipite della famiglia>> mi stringe la mano sul fianco in modo possessivo dicendo <<lei è Dalila la mia fidanzata>> mentre io fisso il quartetto di Vampiri. Caspita questa è la sua famiglia. Eric mi fa un cenno della testa come saluto mentre Alex gli passa la pergamena. Lui la prende e legge poi la passa ad Albert mentre solleva uno sguardo omicida su di noi che mi fa rimpicciolire. Albert accartoccia la pergamena e dimostrando una finta calma esclama <<bene! Il pericolo per questa donna incombe>> <<per questo l'ho portata qui. Voglio trasformarla subito>> <<tu lo vuoi davvero cara?>> mi domanda il più anziano del gruppo ma non per questo meno affascinante degli altri. Annuisco nuovamente e deglutisco intimorita dai loro sguardi che sostengo con sicurezza. <<Leeele>> urla una voce squillante. Ci voltiamo tutti verso la porta dove vedo entrare di corsa una bambina dai capelli rossi di circa cinque anni inseguita da un maschietto più piccolo che tiene per mano un'altra bambina più grande di loro. Si buttano tutti nelle braccia di Alex, che fino a un secondo fa erano strette intorno a me e lui li stringe tutti e tre in un solo abbraccio. Solleva quella con i capelli rossi dicendomi <<lei è Fabia>> poi scompigliando il ciuffo biondo del maschietto <<lui è Michael entrambi figli di Eric. E questa bella principessa è Letizia, figlia di Tom>>. Oh, mio Dio! Hanno dei figli. I bambini sono Vampiri! Mi fissano in silenzio e con occhi penetranti, il maschietto piegando la testa da un lato mentre la bambina che Alex tiene in braccio mi guarda con ostilità. Vuole intimorirmi? Una nana Vampira cerca di intimorire me? Incrocio le braccia sul petto e sostengo il suo sguardo ma lei stringe gli occhi come se volesse leggermi dentro. Cosa c'è, non ti piaccio? Bene. Sorpresa! Io odio i bambini e nemmeno tu mi piaci perciò stammi alla larga. La nana Vampira distoglie lo sguardo da me e stringe le braccia al collo del mio fidanzato dandogli un bacio sulla guancia sorridendo, come per dire: è mio. Oh! Vuole sfidarmi. Mi sta salendo una rabbia! Provaci ancora e ti castigo con una bella sculacciata. La bambina più grande fa un passo verso di me domandandomi <<vuoi giocare con noi?>>. Come no! Si vede benissimo che vi sono simpatica e che voi siete angioletti. Col cavolo che gioco con voi. Distolgo l'attenzione da lei sentendo dei passi e alzo gli occhi sulla porta. Entra una donna con dei riccioli ramati che si animano a ogni suo passo. Gesù! Sembra Medusa con quei capelli. Alle sue spalle due bionde bellissime. Medusa mi porge la mano, io la stringo mentre lei mi dice <<sono Tanya la moglie di Tom. Benvenuta in famiglia cara>> poi mi volta le spalle e con tono materno ma deciso <<andiamo bambini. La merenda ci aspetta>> e i nani Vampiri la seguono correndo come folletti. Il tempo di trarre un respiro e si fanno avanti le altre due, la più giovanissima e sofisticata, con un portamento regale da sembrare la regina del posto mi dice <<adorata! Io sono Rose, ti stavamo aspettando. Vero Felicia?>>. Il tono mieloso mi da la nausea ma sorrido mentre la sua dama di compagnia annuisce. <<Bene! Io mi ritiro. Devo avvisare di questa missiva le fazioni settarie>> ci annuncia Albert ed esce dal salone seguito da Eric e i fratelli. Traggo ancora un respiro e mi accorgo di essere rimasta sola in questo immenso salone sfarzoso. Dove è finito Alex? E adesso cosa faccio! Improvvisamente sento una scia di vento che mi scompiglia i capelli e nel tempo di un battito di ciglia vedo un movimento oltre la portafinestra aperta che attira la mia attenzione e incuriosita esco nel giardino. La brezza è piacevole e mi ritrovo ad ammirare distese di prato con aiuole di fiori. Gli alberi sono altissimi e imponenti e proprio dietro uno di esso vedo spuntare la manica della giacca di Alex. Cosa ci fa qui fuori. Il vento fa sporgere dei fili di capelli biondi da dietro l'albero. Con quale delle due Vampire bionde sta parlando? Per nascondersi in quel modo vuol dire solo una cosa, non vogliono farsi vedere. Ancora più incuriosita mi avvio in una siepe che costeggia l'albero che è abbastanza alta per nascondermi. Arrivata vicino a loro sbircio tra le foglie e vedo lei che discute con Alex <<sei stato sincero?>> <<Sì!>> <<le hai detto anche di noi>> <<non mi sembra il caso>> <<lei deve sapere. Le devi dire tutto>> e le accarezza una guancia <<io provo amore per te Alex>> <<anche io per te. Lo sai>> <<tu sei troppo importante per me>> e lo bacia. Sulle labbra. Indietreggio. Mi manca l'aria ma nonostante la sensazione di soffocamento corro verso la portafinestra e mi poggio all'anta. Quella Vampira ha voluto che io li scoprissi senza svelarsi altrimenti perché passarmi accanto come un razzo. Maledetto Alex! Maledetti Vampiri. <<Hai sentito tutto vero?>> mi giro di scatto e dal buio emerge la bionda Felicia <<sono totalmente dalla tua parte perciò esigi la verità e se avessi bisogno io sono nelle vicinanze>> e sparisce. <<Dalila, ti senti bene>> mi domanda visibilmente preoccupato l'uomo che mi ha inflitto la più dolorosa delle ferite. Mi poggia la mano sul braccio ed io mi libero con uno strattone <<non mi toccare>> gli urlo. Lui mi guarda frastornato poi non ci mette molto a capire <<ci hai visti>>. Mi sale un conato di vomito, ma la rabbia prende il sopravvento sul mio stomaco e con le tempie che mi pulsano gli dico <<per tutto questo tempo mi hai preso per i fondelli, tu ami lei>> <<anche lei, ma in modo diverso>> mi risponde tenendo lo sguardo fisso su di me in attesa della mia reazione che non tarda ad arrivare. Gli mollo un ceffone carico di rabbia, ma lui non reagisce stringe solo i denti e senza spostare gli occhi da me <<e abbiamo anche fatto sesso io e lei>> <<voglio andarmene>> gli urlo. Giuro, sto per vomitare davvero. <<Non puoi, è tutto deciso>> <<ti ho detto che voglio andarmene. Non ti voglio più vedere>>. Lui mi afferra per le braccia e scuotendomi un po' <<lei fa parte del passato e di quello che ero prima di te>> <<lasciami. Non voglio più vederti>> urlo dimenandomi. Non voglio più sentire nulla. <<Cosa sta succedendo>> ci domanda Albert apparso da chi sa dove. Vedendo la mia faccia sconvolta dice <<è evidente che la paura prevale sui suoi sentimenti. Alex dalle qualche giorno per tranquillizzarsi. Per esperienza sappiamo che Ludovic non arriverà questa notte>>. Lui mi lascia le braccia ed io rivolgendomi al capo dei Vampiri <<voglio andare a casa mia>> gli dico determinata. <<La porto io>> esclama Matteo. <<Bene. A presto mia cara>> e se ne va mentre Matteo mi benda gli occhi con una mano. Arrivati nel mio appartamento mi rivolgo a Matteo <<voglio restare sola, vattene>> <<no! Mi dispiace, io resto come tua guardia del corpo>> <<non ho bisogno di te. So badare a me stessa>> <<non ne dubito ma io resto comunque>> <<fai come ti pare ma non rompermi le palle altrimenti ti butto fuori a calci nel sedere>> lo minaccio puntandolo con un dito <<ma che linguaggio forbito. Mi piaci!>> esclama poggiandosi alla parete con le braccia incrociate sul petto e con aria ironica. Lo ignoro e mi verso del rum nel bicchiere. Faccio girare il liquido ambrato formando un vortice pensando a quanto sia stata stupida a crederci. A sperare nell'amore e nella lealtà di un uomo. Nessuno è capace di amarmi. Sono stata tradita da chi mi ha messo al modo abbandonandomi a un destino di sofferenze figuriamoci se non l'avrebbe fatto Alex. Sorrido con amarezza: la storia della mia vita, tradita dalla nascita. Che stupida. Butto giù tutto il rum e mi brucia mentre scende per la gola, ma questo non è nulla. In realtà tutto il mio corpo brucia di dolore e di delusione: perché l'hai fatto Alex? Io non ti bastavo, non ero abbastanza per te? In un impeto di rabbia principalmente verso me scaglio il bicchiere contro il muro. Il tonfo, poi pezzi di vetro cadono al suolo tintinnando e del bicchiere restano solo frammenti. Lo fisso paragonandolo alla mia breve storia con Alex. Lui l'ha distrutta e nulla potrà mai aggiustarla. <<Hai immaginato che fosse la sua faccia al posto del bicchiere, vero?>> ed ecco il grillo parlante che si muove dal fondo della stanza e prende la scopa dicendomi <<pulisco io. Tu nel frattempo rompi qualcos'altro, ti sentirai meglio>>. Afferro l'asse di legno e gli strappo la scopa dalle mani urlandogli <<questa è mia e tu non la devi toccare. Non devi toccare nulla in casa mia già è abbastanza che ti permetto di respirare la mia stessa aria e tanto meno sei all'altezza di potermi dire cosa fare e di suggerirmi cosa mi farebbe stare meglio. Hai capito> <<Sì! E devo dire che oltre a piacermi mi diverti anche>> <<ma che problema hai!>> esclamo indignata per la sua provocazione <<tu ed Alex siete il mio problema>> mi dice strappandomi la scopa dalle mani senza il minimo sforzo. Una dimostrazione di forza e di prevaricazione che va a suo sfavore: io sporco, il Vampiro pulisce. Esilarante! Lo lascio spazzare i pezzi di vetro e me ne vado in camera, sono sfinita ho bisogno di dormire. Ingoio due pillole e mentre mi tolgo le scarpe sento <<Dalila, amore>>. Mi giro di scatto urlandogli <<non osare mai più chiamarmi amore. I triangoli non mi piacciono perciò fatti una vita con lei che siete della stessa pasta>> <<io non voglio lei. Tu sei l'unica. Ti prego lascia che ti spieghi tutto>> <<non voglio sentirti. Non voglio più vederti. Ti detesto, tra noi è finita>> <<Dalila, ti scongiuro non dire così>> <<mi hai tradita. Hai fatto venire fuori una parte brutta del mio carattere che nemmeno io sopporto, perciò basta è finita>>. La porta della camera si spalanca ed entra il grillo parlante <<Alex, è meglio darle retta>> finalmente ha detto una cosa sensata. Lo gira verso l'uscita della stanza <<adesso vai, prima che le cose peggiorino>>. Lui gli da ascolto ed io mi lascio cadere a faccia in giù sul letto davvero sfinita. Oh, mio caro letto ti adoro.

Io sono forte. Nessuno può farmi del male. Io sono forte, continuo a ripetermi correndo veloce come una maratoneta in dirittura d'arrivo sul tapis roulant buttando fuori sudore e placando la rabbia. Il grillo parlante al mio fianco ha corso ad alta velocità sul suo tapis roulant senza mostrare un minimo di affaticamento. Mi segue come un ombra da quando ho messo il naso fuori dalla mia camera senza preoccuparsi nemmeno di essere discreto ma avendo la furbizia di tacere. Io sono forte. Nessuno può farmi del male ripeto a me stessa sentendo formarsi man mano la corazza mentre saltello sul ring intorno al mio avversario. Gancio destro. Gancio sinistro. Chiudo i pugni sul viso, paro un colpo: nessuno può farmi del male, io sono forte. Calcio sul fianco e piego l'avversario. Io sono forte! Un pugno inaspettato e poderoso mi colpisce sotto il mento spingendomi all'angolo, meno male che ho il paradenti altrimenti mi sarebbero caduti come petali scossi da una tempesta di vento. Il tempo di raddrizzare la testa che il mio avversario mi colpisce ancora e ancora senza dammi la possibilità di potermi difendere finché non mi stende del tutto. Cado distesa sul ring vedendo le stelle danzare davanti agli occhi. Porca miseria il grillo parlante me le ha suonate. Lui mi tende la mano per aiutarmi a rialzarmi ma io la spingo via: io sono forte. E dolorante mi trascino fino alle docce. Arrivati a casa mi reco direttamente in camera, lascio cadere il borsone sul pavimento, ingoio le mie pillole e mi getto a faccia in giù sul letto soffice. Oh letto, ti adoro! Le palpebre mi si chiudono per lo sfinimento mentre mi riprometto di non fare mai più un incontro di kickboxing con un Vampiro, anzi meglio non averci proprio nulla a che fare con un Vampiro. Qualcuno mi toglie le scarpe e mi copre con una coperta. Sicuramente è il grillo parlante che si prende questa libertà ma non ho la forza di aprire le palpebre e tanto meno di parlare per dirgliene quattro e cacciarlo. Una intera giornata di fitness mi ha proprio fatto bene. Sono distrutta e non ho pensato a lui.

Alex.

Soffro! Nulla ha più senso. <<Che ci fai disteso su quel letto invece di essere in azienda?>> giro la testa verso la porta, Eric e Matteo sono venuti a farmi visita. Che premurosi! <<Non mi sento bene credo di essermi ammalato>> gli dico coprendomi il voto con un braccio. <<Noi non ci ammaliamo mai>> ribatte Eric ed io di rimando <<invece sì! Ti giuro che sto male. Tutto il corpo mi fa mele principalmente il petto e la testa mi scoppia. Penso di avere l'influenza>>. Si avvicinano al letto, sento i loro passi, <<capisco! Da quando non ti nutri?>> mi domanda il mio creatore. <<Non me lo ricordo, forse da ieri>> <<non si direbbe dal tuo stato>> <<hai ragione adesso rammento. Non mi nutro da una settimana perché ho anche il voltastomaco. Questa influenza mi ha preso proprio male perché nemmeno il sangue mi fa bene>> spero se ne vadano presto lasciandomi solo con il mio virus. <<Alex, ma ti sei fatto di qualcosa?>> mi domanda Matteo con tono sbalordito. Sposto il braccio dalla faccia e cerco di metterlo a fuoco ma non ci riesco. Anche la vista è andata! <<Ho fumato oppio, allevia le mie pene. Te lo consiglio nel caso ti ammalassi>> <<e dove l'hai preso>> mi domanda ancora più sconcertato. Non capisco, io sto male e lui è stupito perché ho fatto uso dell'oppio! Che strana gente. Andatevene e lasciatemi in pace. <<Adesso basta! Alzati da questo letto>> mi dice con tono autoritario il mio creatore. Che cretino ma non vede che non ho forze. Due mani possenti mi afferrano e mi sollevano dal letto. Che cavolo sta facendo! Non c'è più rispetto nemmeno per gli ammalati. Mi scuote per le braccia dicendomi <<non sei malato>> <<e tu questo come lo chiami>> <<autodistruzione, codardia e paura>>. Mi spinge tra le mani di Matteo <<rimettilo in sesto. Questa storia deve finire>>. Matteo mi afferra dicendo <<magnifico! Un altro Vampiro privo di palle in amore>> lo guardo senza vederlo <<l'amore fa schifo>> esclamo sentendo aumentare il dolore al petto <<sei tu a fare schifo per come ti sei ridotto non l'amore>>.

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