L'amore ha il tuo nome. Capitolo 47

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Eric.

Stringo i denti e trattengo la bestiache grazie al dolore spinge per emergere. Non le permetterò diimpossessarsi della mia ragione. Non le permetterò di devastarmi ilcervello. Lei è ritornata cosciente e mi fissa con occhi spalancatitenendosi il grembo. Siamo sul pavimento distesi entrambi sul fianco,cerco di stendere il braccio per rassicurarla con una carezza, ma lasofferenza aumenta e ci rinuncio. <<Stai male?>> midomanda. <<Il veleno>> riesco a dirle come spiegazionementre tutte le mie ossa sembrano segate da mani esperte.Maledizione! <<Grazie per averci salvato, anche se questofiglio non lo vuoi, per me ha significato tanto il tuo gesto>>mi dice con le lacrime agli occhi. Vorrei dirle lo so e mi dispiacese prima mi sono comportato come un deficiente e di non essermi presocura di voi come mio dovere e spero solo che tu possa perdonarmi, mariesco solo ad alzare il pollice verso l'alto e a sbattere unapalpebra perché sono sull'orlo della follia per la sofferenza delmomento. <<Ho sempre pensato che non avrei amato nessuno otrete ma mi sbagliavo. Ora c'è un'altra persona ed io lo amofollemente. Spero tu lo capisca>> continua con un filo di vocee con immensa tristezza. Sta cercando di dirmi, senza volermi ferire,che adesso ama Alex che lui gli è stato vicino, che l'ha curata eamata mentre io l'ho rinnegata. Questa dichiarazione mi ha ferito, famale più del veleno che ho in corpo e di qualsiasi altra cosa.Qualche mese fa, mentre lei soffriva combattendo contro latrasformazione, pensai che pur di non perderla sarei stato capace dispartirla con mio fratello Carl se lei mi avesse detto di provare deisentimenti per lui, ma adesso davanti a questa aperta dichiarazionenon c'è la faccio ad accettarlo e a fatica le dico <<il tuoamore deve essere solo mio. Tutto per me>> un dolore aggiuntoall'addome mi spezza il respiro, mi fa contorcere. Sento il fegatofarsi a pezzi è come se qualcuno si stesse divertendo ad affettarlocon una lama poco affilata. L'immagine di Emily si sfoga, il tremendodolore mi sta annebbiando, ma cerco concentrarmi su lei dicendole trai denti <<nessun terzo incomodo. Non riesco a sopportarlo. Olui o me. Scegli>>. Annaspo per trovare il respiro, i polmonifanno fatica ad espandersi, sono davvero a un passo dall'abbandonarequesta terra. <<Oddio! Stai sudando sangue. Ti prego nonlasciarmi>> mi supplica tra i singhiozzi. Ha scelto me! Midistendo supino e con la speranza di aver sentito bene tra ilfrastuono delle mie pene, ne aggiungo altre sforzandominell'allungare un braccio e serrare le dita intorno al suo polso. Poiper amore faccio l'unica atto che la salverà dall'evasione dellabestia, smetto di vivere.

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