Era la sesta ora e quella di matematica sembrava non voler smettere di parlare, aveva smesso di prendere appunti da quindici minuti e di capire da almeno venti.
«Prof posso andare in bagno?».
Con un cenno di capo la donna acconsentì e Gerard tirò un sospiro di sollievo.
Camminò lentamente, voleva arrivare il più tardi possibile, avrebbe passato un bel po' di tempo là dentro, non aveva voglia di stare in classe a fingere di sentire.
La porta esterna del bagno dei ragazzi era rotta, sotto c'era un grande buco, fatto probabilmente da una serie infinita di calci e la maniglia era sparita da chissà quanto tempo e per giunta cigolava quando veniva chiusa, entrò lì dentro e si poggiò svogliato al muro. Odiava fumare in bagno perché poi i vestiti puzzavano il doppio del normale, ma era troppo scazzato per fare altro, entrò nel primo bagno e fortunatamente sembrava non esserci nessuno negli altri.
Si accese la sigaretta ed aspirò il fumo amaro chiudendo gli occhi, stava già assaporando il fumetto che avrebbe letto appena arrivato a casa.
Sentì qualcuno bussare alla porta.
«Occupato» disse secco.
Chi cazzo rompeva le palle?
«Hai una cartina amico?»
Gerard sospirò, le aveva e a malincuore rispose.
«Entra».
Non sapeva da dove fosse uscita fuori quella gentilezza, ma quella era la voce di Ray.
Una chioma gigante fece capolino davanti al suo naso, per un attimo pensò che chissà che fiamma che avrebbero fatto quei capelli se solo la punta incandescente che aveva in mano li avesse sfiorati, scacciò quel pensiero inappropriato dalla testa e cercò nella tasca dietro dei suoi jeans le tanto desiderate cartine.
«Spero siano quelle lunghe, odio unirne due corte» sbuffò buttando nel cesso le due cartine impregnate di saliva.
«Certo, ecco» disse Gerard prendendone una.
Era divertente vederlo armeggiare con scarso successo, aveva le mani sudate, quindi la carta si attaccava alle sue dita impedendogli di rollare bene.
«Lascia fare a me» disse interrompendo quello spettacolino e gettando il mozzicone ancora acceso nel water.
Sperava di scoccare almeno qualche tiro che avrebbe reso il resto dell'ora di matematica e il ritorno a casa molto più rilassanti.
Con maestria mise l'erba secca con il tabacco su una cartina nuova, perché quella di prima era praticamente inutilizzabile. Avvolse il tutto facendo la giusta pressione, Ray gli porse il filtro, che venne subito inserito dentro, con una leggera leccata, chiuse il tutto.
«Ecco fatto» disse Gerard sicuro di aver fatto bene.
«Wow hai un talento pazzesco!» esordì l'afro tutto contento.
Forse si era fatto un nuovo amico.
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Skins
FanfictionCosa succede se un esemplare diciassettenne di Gerard Way, meglio noto come CiccioGee, si trasferisce in un nuovo paese e incontra un nano spacciatore di erba ed un afro spettinato con la passione per la matematica? Attenzione, altamente demenziale...