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Si fermò davanti ad un imponente portone, Frank si fece avanti e si mise a cercare qualcosa nello zaino, Gerard ebbe paura che volesse scassinare la serratura quando l'altro avvicinò la mano pericolosamente ad essa, ma tutto ciò che sentì fu un "click", il suo sguardo divenne perplesso, aveva la chiave?
«Dopo di lei, prima le signore» scherzò ammiccando.
Paonazzo in viso, Gerard attraversò fino ad arrivare in un lungo corridoio, fu imbambolato ad osservare la bellezza e l'arte racchiusa in quel singolo spazio fino a quando non sentì il portone sbattere alle sue spalle, quindi si concentrò sul nano.
«Questa è casa di quegli stronzi dei miei, io sto da mia nonna» spiegò semplicemente.
Annuì per poi tornare ad osservare, i muri erano particolari, al liscio e freddo grigio, si alternavano dei punti fatti di pietre di diversi colori e forme, che dovevano essere molto antiche, quasi come le l'intonaco si fosse consumato lasciando vedere la sua anima, erano spettacolari. Per non parlare dei quadri che sembrano dei Michelangelo e davano un aria ancora più gotica al tutto.
«E' stupendo» non si poté trattenere sfiorando con le dita il mosaico di pietra.
«Era casa dei nonni dei miei nonni questa, i miei l'hanno ristrutturata e hanno lasciato nel moderno un po' di antico».
«Ottima scelta» rispose tutto assorto.

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