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Il resto della casa era tutta su quello stile, sembrava molto costosa, i genitori di Frank dovevano avere uno spiccato gusto per il bello, Gerard si chiese solo come mai il suo nano non abitasse con loro, ma sapeva che era fuori luogo fare l'impiccione e chiedere, non pensava che dietro il ragazzo con la parolaccia sempre pronta e che spacciava erba, ci potesse essere della sofferenza, perché dietro quel "stronzi" ci dovevano essere tanti ma tanti sentimenti. E poi non era come gli altri ricconi della scuola con i capelli pieni di gel, le camicie e le scarpe firmate, anzi, era tutto il contrario.

«Sto per mostrarti la cosa più bella di tutte» fece segno di seguirlo su per le scale.
«La tua stanza?» chiese ingenuamente.
«La mia stanza non esiste più da un pezzo in questa casa CiccioGee».
Prima che Gerard potesse darsi dell'idiota restò senza parole. Una enorme terrazza che affacciava direttamente sul mare, il panorama era da perdere il fiato con il cielo nuvoloso faceva contrasto. Il vento lo colpì in faccia e gli sembrò di respirare bellezza, fece qualche passo avanti per avere una visione completa, lo spazio era veramente tanto, vicino al muro due dondoli di legno e un'altalena, il pavimento, rigorosamente fatto di mattonelle con disegni e decori, le ringhiere che riprendevano lo stesso motivo. Rispecchiava quell'aria decadente e romantica.
«Adoro» sillabò ancora felice.
«Anche io» rispose sicuro Frank accendendosi una sigaretta con l'accendino di Hello Kitty che ormai era suo.
Il minore andò direttamente a posizionarsi su un dondolo, Gerard lo seguì ma si sedette sull'altalena poco distante, per un momento immaginò il "miniterremoto" stare su quella altalena, saltando, cadendo, ridendo e piangendo, sorrise, un mini Frank doveva essere la dolcezza, gli sarebbe piaciuto vedere qualche foto e magari anche averne una da tenere nel portafogli... Forse doveva smetterla di vagare mentalmente e bere meno caffè.

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