Il momento tanto atteso stava arrivando e lui ci aveva messo più tempo del solito a prepararsi, diciamo che aveva fatto molta più attenzione, voleva essere impeccabile per il suo Frankie, come a solito cercava di non illudersi e poi lo faceva, il tutto per restare ancora più deluso dopo. Sospirò prendendo la giacca di pelle e chiudendo la porta di casa.
Si videro alla chiesa, come sempre.
Frank era in modalità "lavoro" con il cappuccio della felpa sulla testa.
«Hey» lo salutò piano.
«Ciao Gee» disse cordiale.
Amava quando lo chiamava così.
«Hai venduto?» chiese ricomponendosi e passandosi una mano tra i capelli.
«Stranamente no, stasera non c'è molta gente in giro»
«Dai è ancora presto» disse guardando l'orologio del telefono.Restarono per circa un'ora lì fermi aspettando qualcuno, Gerard seduto sui gradini e Frank appoggiato al muro, entrambi fumavano in silenzio, non sembrava ma Gerard si stava divertendo, osservare il ragazzo gli piaceva, anzi quella era una delle cose che amava di più, anche se il piccolo era un po' triste dato che quella sera non c'era praticamente un cane.
«Ma dove cazzo sono tutti?» imprecò sputando a terra.
«Stai tranquillo Frank, arriveranno» provò a consolarlo, quella era la prima volta che lo chiamava per nome, aveva sempre evitato di farlo per una questione di imbarazzo, nonostante da parte dell'altro non ci fosse.
«Vieni con me» disse prendendolo per una mano.
Il contatto con quella sexy mano lo fece rabbrividire.
Frank lo trascinò fino ad un vicoletto buio e sperduto, più di quelli che solitamente frequentavano. Gerard pensò che quel vicolo fosse lo scenario perfetto di uno stupro, era inquietante, ma l'idea di essere violentato da Frank non gli dispiaceva poi così tanto...
Con una punta di delusione Gerard vide un ragazzo seduto a terra con una bottiglia in mano.
«Hey Oli» lo salutò Frank dall'alto.
«Hey».
«Mi servirebbe una bottiglia amico, vodka liscia, la migliore che hai».
Senza aggiungere niente il ragazzo aprì con una spinta il portone alle sue spalle entrando, dopo pochi secondi uscì con un cartone di latte e lo porse al nano.
«La vuoi adesso o te la riservi per dopo?» chiese Frank prendendolo.
«Adesso, e dammi qualcosa di già pronto, dubito che stasera venderai qualcosa Iero» disse il ragazzo afferrando le canne che prontamente il piccolo aveva già preso.
«Perché?».
Gerard osservava il tutto stregato, quel ragazzo era tatuato quanto Frank se non di più e la furbizia di mettere l'alcol dentro un cartone di latte lo fece sorridere tra sé e sé.
«C'è una mega festa nel tendone industriale a pochi km da qui, non fanno entrare nessuno che non sia sulla lista, tutti i figli di papà sono là, praticamente ci hanno fottuto i soldi» rise bevendo un sorso da un bottiglia di Coca-Cola, anche se quella poteva essere tutto tranne che Coca-Cola.
«Che palle!».
«Già amico».
Detto questo si congedarono, ognuno per la sua strada, Frank sembrava davvero furioso.
«Quanto odio queste feste del cazzo!» esclamò calciando una lattina per terra.
Gerard decise di fare la prima mossa, gli sfilò dalle mani il cartone e aprendolo bevve un grande sorso.
«Vacci piano Way» rise.
«Dato che non abbiamo un cazzo da fare, almeno ubriachiamoci come si deve!».
«Hai ragione! Dovrei avere un'altra bottiglia nascosta da qualche parte, mi è venuta un'idea!».Chiedo scusa per "un'idea" 🙈 lol
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Skins
FanfictionCosa succede se un esemplare diciassettenne di Gerard Way, meglio noto come CiccioGee, si trasferisce in un nuovo paese e incontra un nano spacciatore di erba ed un afro spettinato con la passione per la matematica? Attenzione, altamente demenziale...