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Continuarono a baciarsi per un tempo indefinito, troppo immersi nel loro amore per rendersi conto dell'esistenza del resto dell'universo.
Fu in quel momento che i loro cuori avevano finalmente trovato pace.
Quel bacio si fece più appassionato, più bisognoso, più intenso, entrambi erano aggrappati al corpo dell'altro facendo vagare le loro mani come a chiedere altro contatto, presto si resero conto che quello non bastava. Frank fece qualche passo spingendo Gerard verso il letto e buttò entrambi su di esso mettendosi sopra.
I loro respiri si stavano fondendo ormai, era una danza di corpi e lingue che andavano quasi di pari passo, dolci che carezze che si trasformavano in qualcosa di più. Ma nel cuore di Gerard cominciò a farsi spazio una strana sensazione sullo stomaco, quasi di timore, ma la ignorò abbracciando più forte il suo nano.
Intanto quello si agitava in continuazione, sappiamo tutti quanto quel demonietto potesse essere terribile e infatti con un solo gesto si levò la felpa e la canottiera fino a restare a petto nudo, appena Gerard si accorse di tutto ciò, non riuscì a tornare sulle sue labbra, con grande disappunto del piccolo, ma doveva ammirare quello spettacolo, perché sì cazzo, lo era. Lo aveva visto solo un secondo quando si era sollevato con il petto, ma restò senza parole e senza fiato, anche se effettivamente senza fiato era per altri motivi, ma questi erano dettagli.
Aveva immaginato tante volte, ed in modi poco casti, il ragazzo a petto nudo, ma vederlo, beh, vederlo era tutt'altra cosa, era meglio di quanto avesse sognato.
«Wow» sfuggì dalle sue labbra.
«Lo prendo come un complimento» ridacchiò Frank alzando e abbassando di conseguenza il diaframma, fece tremare entrambi.
«Vuoi vedere meglio?» chiese sorridendo.
Senza che Gerard dicesse nulla, fece girare entrambi di fianco, ormai lo sapeva che era troppo timido per dare una risposta alla domanda.
Con le punte delle dita, Gerard sfiorò la pelle colorata, ma era come se avesse paura a toccarla, anche se avrebbe voluto sclerare molto peggio.
Riuscì ad osservare meglio e vide la scritta "Hope" con una fiamma che si trovava sopra il capezzolo destro, che sulla pelle pallida risaltava ancora di più, e poi due colombe sul ventre, quelle le aveva intraviste varie volte per ovvi motivi, ma mai per bene e pensò subito che fossero stupende, come il ragazzo che le aveva addosso. Quei segni neri sembrano essere nati con il suo piccolo nano, che senza di essi sarebbe stato fin troppo adorabile, in un certo senso quei tratti duri lo rendevano equilibrato, erano come un vestito che non si sarebbe mai tolto, era bello pensare che incidendo le cose sulla pelle ti potessi sentire libero di tenerle per sempre con te.
Si accorse solo allora di stare fissando il tutto quasi con la bava alla bocca e allora cercò di distogliere lo sguardo per non sembrare un maniaco, anche se effettivamente, quando si trattava di lui, lo era, e non poco.
«Ti piacciono Gee?» soffiò il nano al suo orecchio con voce roca, come se il piccolo Gerard di sotto non avesse già bisogno di aiuto prima.
«S... Sì cazzo... Tanto».
Non riusciva a formulare nemmeno una frase di senso compiuto, ma non era da biasimare, eh.
«Questi non li avevi mai visti, lo scorpione sì, ti ricordi?» ammiccò per poi iniziare a baciare il suo collo facendogli perdere quel poco di controllo che gli era rimasto.
Oh certo che ricordava l'amico scorpione, ringraziò mentalmente quel tatuaggio senza una zampa che li aveva iniziati a fare cosacce su quelle scale, e proprio in quel momento, Frank stava baciando il suo collo, esattamente come aveva fatto lui quella famosa serata.
Anche se, arrivato a quel momento si chiese come il nano riuscisse ancora a capire nonostante anche il piccolo Frankie fosse partito completamente.
Il rosso fece vagare le sue mani lungo quel petto, stavolta era sicuro, non aveva paura di toccarlo, in fondo quello era il suo ragazzo, no?
Gli sbottonò il primo bottone dei pantaloni e Gerard ebbe un brivido lungo la schiena, ma ebbe comunque la lungimiranza di levarsi le scarpe ed i calzini con i piedi e continuò a lasciarlo fare fino a rimanere in boxer, il nano fu felice di quella visione tanto che si mise ad accarezzare il suo membro dal tessuto, ma senza dare troppa soddisfazione, lo stuzzicò per poi togliere le mani e metterle sul suo collo. Intanto Gerard, armato di coraggio, fece la stessa cosa con i suoi jeans, lasciandolo in boxer esattamente come lui. Ma quando Frank provò ad alzare la maglietta del suo ragazzo, si sottrasse rischiando quasi di cadere per terra.
Non voleva mostrare i suoi rotolini di lardo, soprattutto davanti ad corpo perfettamente magro e così attraente.
«Che c'è?» chiese confuso il minore.
«Niente...» sussurrò diventando rosso ed evitando di guardarlo negli occhi.
«Gee... Calmati... Non faremo niente che non vuoi» sorrise baciandolo dolcemente.
Ma Gerard non voleva intendere quello, lui era pronto per la sua prima volta, si fidava di Frank, si fidava veramente, sapeva che avrebbe fatto male, ma fare l'amore con il suo ragazzo andava oltre ogni dolore, e poi avrebbe condiviso quel dolore con lui, che valeva più di ogni altra cosa.
«Non è quello... Sono io il problema... Io sono...» disse a bassa voce.
«Cosa?».
«Grasso, sono grasso e pieno di ciccia» riuscì a sputare a fatica, sapeva di stare rovinando il tutto, ma non poteva evitare di essere sincero.
«Aspetta...» sussurò Frank guardolo dritto negli occhi.
Gerard ricambiò inizialmente spaventato e si perse negli iridi color nocciala che brillavano, non aveva mai visto quello sguardo da parte del sua, era come se i suoi occhi portassero luce, fu quasi sorpreso, ma felice, non era imbarazzato da quel contatto così intimo ma non diretto, e forse per questo ancora piú intimo, andava oltre tutto ciò che avevano fatto in precedenza.
«Puoi anche non credermi, ma non sei grasso, sei morbido e tenero poi, cazzo, sei perfetto, a me piaci per come sei e basta, non cambierei una virgola! Poi se vuoi tenere la maglia va bene, ma io ti voglio esattamente così!» sussurrò accarezzandogli una guancia con il pollice.
«Gra...».
«Non mi devi ringrazire, è solo la veritá» continuò premendo le sue labbra su quelle del ragazzo.
Questa volta la paura dentro Gerard si sciolse, non sapeva come quel nano da giardino facesse a riscaldargli il cuore con due parole e soprattutto in due secondi, ma cazzo, se ci riusciva.
Divenne più sicuro nel bacio, anzi, fece sdraiare l'altro per poi mettersi a cavalcioni sopra di lui e facendo scontrare le loro erezioni, tutta la passione di prima era tornata in un attimo e si era accesa più di prima, e qui vi fu il gesto decisivo, la maglia di Gerard andò a finire sul pavimento insieme a tutti gli altri vestiti.
Il piccolo apprezzò questa nuova audacia a cui non era abituato e poggiò le mani sui fianchi dell'altro.
Continuarono così fin quando l'unico tessuto che avevano, non divenne troppo di intralcio, erano arrivati allo stremo entrambi, così, per la seconda volta, Gerard prese la situazione in mano togliendo i boxer al nano, che di riflesso fece la stessa cosa, ma stavolta Gerard si mise sotto.
«Ti senti pronto, amore?» chiese il piccolo con la voce un pò tremante.
Erano nudi l'uno di fronte all'altro, come se i loro corpi e le loro anime si appartenessero e quella parola tanto spontanea era la chiave che li incastrava.
«Sì... Amore».
Anche per lui pronunciarlo fu bellissimo e strano, era come una liberazione poterlo dire, Frank rispose stampandogli un bacio, ma entrambi non approfondirono.
«Magari... Girati» lo esortò il nano con il fiato corto.
«No, non voglio».
«Ma fará piú m...».
«Non mi importa, mi importa solo di te, qui, adesso, voglio i tuoi occhi».
Nessuno obiettò.
Lentamente Frank lo preparò con un dita, un certo dolore si fece avanti nello stomaco del rosso, ma lo ignorò, tuttavia quel dolore fu percepito dall'altro che fece molto piano e aspettò che Gerard si abituasse a quella nuova presenza. Ma il suo ragazzo lo esortò con la sguardo a continuare, Frank lo baciò nella speranza di distrarlo, l'altro ebbe un sussulto tra sue labbra, quasi non se lo aspettasse quel bacio, ma aveva avuto l'effetto sperato.
Gerard sentiva bruciore e sapeva che qualcosa di più consistente avrebbe sostituito le dita porno tatuate, il che lo terrorizzava ed eccitava contemporaneamente.
Quando Frank sentì la pelle risalassarsi, capì di poter entrare veramente, avrebbe voluto dire qualcosa, ma niente avrebbe protetto Gerard, ma forse il suo amore, sì.
Fece entrare il suo membro molto piano e la pelle del suo ragazzo si tese, ma lui fece scivolare una mano sul pene, voleva rendere quella sensazione il più piacevole possibile, cominciò a massaggiare e finalmente Gerard si rilassò e cominció a gemere.
Il dolore stava lasciando spazio al piacere, soprattutto quando Frank iniziò a fare dei movimenti più fluidi e cambiò angolazione facendo fare un urletto molto poco virile ad entrambi.
Adesso erano rilassati, Gerard si sentiva pieno e completo ed entrambi si liberarono di fronte a quell'atto tanto naturale, sembravano nati appositamente per amarsi in quel modo.
Condividevano quel piacere tanto grande senza perdere lo sguardo dell'altro per un solo secondo.
Si appartenevano.
Vennero insieme finendo ciò che avevano iniziato, e ancora in quella posizione si strinsero a vicenda, erano sudati ed accalcati, ma comunque si diedero un dolce bacio a stampo come se non potessero stare lontani per troppo tempo.
Erano distrutti, ma sfruttarono il tempo per stare abbracciati, a farsi le coccole che avrebbero avuto bisogno dell'insulina, ma erano appagati e felici, non gli importava di essere diabetici, ogni tanto un pò di dolcezza ci stava.

Sentirono dalla porta delle voci confuse e entrambi non capirono che stava succedendo, forse non si erano ancora ripresi, ma quelli dovevano essere i loro amici e forse era passato più tempo di quanto avessero immaginato e sicuramente quelli pensavano a chissà quale strano scenario peggio dei trip mentali che si faceva lui, e ce ne vuole. La cosa preoccupò solo Gerard, che inizialmente pensava fosse sua madre aveva già pronta la scusa del "Frank voleva provare la morbidezza delle lenzuola e del letto... Nudo", almeno non avrebbe dovuto raccontare questa palla insensata, anche se, se fossero arrivati tutti nella sua stanza sarebbe stato più imbarazzante del previsto, soprattutto davanti a suo fratello.
Neanche il tempo di pensare di rivestirsi che la porta si aprì leggermente, Gerard avrebbe voluto tirare le lenzuola oltre la testa per nascondersi, ma d'istinto abbracciò più forte Frank che era accanto a lui aspettandosi il peggio, ovvero un Mikey scandalizzato che sviene al pensiero di diventare presto zio.
La testa di Christa fece capolino senza entrare troppo, lì la sua espressione fu un misto tra la sorpresa e gli occhi a cuoricino, mimò con la bocca "siete dolcissimi e ci penso io", a quanto pare, la banda aveva avuto il buon senso di mandare lei a controllare, menomale.
«Ve l'ho detto che non c'erano idioti! Gee mi ha appena mandato un messaggio dicendo che sono alla solita gelateria e di raggiungerli lá» urlò la ragazza chiudendo la porta, non prima di aver fatto un cuore con le mani verso i due innamorati.
Di riflesso Gerard mimò un timido "Grazie, sei grande", per poi ridere insieme a Frank per quella genialata.
«Potevano dirlo prima però! Potevamo andare insieme» strillò Ray un pò confuso.
«Raymond lascia stare la Frerard in pace e comprami un dannato gelato!».

Salve! 🌈
Spero abbiate apprezzato tutto questo zucchero lol
So di essere sparita e spero che nessuno abbia pensato che la storia fosse finita lol
Un piccola comunicazione, il capitolo 70 lo pubblicherò il 24 marzo, dato che, l'anno scorso in questa data, ho pubblicato la OS di Skins su Efp, (in caso non lo sappiate, la storia doveva essere solo una OS e invece eccoci qui) e sembra carino chiudere il cerchio ad un anno esatto di distanza. Comunque questa fantastica idea non è mia, ma della mia vampira, SassyVampire ❤❤❤
A presto! 🌈

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