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Aprì gli occhi pesanti con una terribile nausea, si portò una mano alla fronte e fece un'espressione di disgusto.
Che cazzo era successo?
Sospirò sonoramente strofinandosi gli occhi, in bocca aveva un sapore orrendo, la testa gli stava scoppiando, era come se ci avessero fatto un rave party.
"Che schifo!"
Imprecò mentalmente, che se solo non avesse avuto la bocca così impastata lo avrebbe detto ad alta voce, ma considerando che non sapeva né che ore fossero e né se ci fosse qualcuno in casa, era meglio tacere.
Fortuna che era domenica.
Si mise seduto con estrema fatica e solo quando i piedi toccarono il pavimento freddo si rese conto di cosa diavolo si era messo.
Una maglietta al posto dei pantaloni.
La visione dall'alto non era ottimale, con la punta delle dita sfiorò la gamba dove erano bloccate le maniche, le fissò e cinque minuti buoni, alla fine si alzò, non che in quelle condizioni potesse andare molto lontano, fare due passi era abbastanza complicato. Si guardò allo specchio e gli venne da ridere, aveva la stampa del cuscino sulla guancia e un espressione indecifrabile, si sentì un idiota, ma questo era l'effetto dell'alcol.
Aveva la maglietta della sera prima e sentendo l'odore se la levò subito, stessa cosa per i suoi ehm... pantaloni e restando in boxer lanciò il tutto in un angolo sperduto della sua stanza, che poi diciamo che aveva azzeccato come indumento dato che erano la parte di sopra del pigiama, per cui era un ubriaco intelligente, anche se in parte. Si grattò la testa, aveva bisogno di lavarsi la faccia e i denti, questa pensiero fu accompagnato da un sonoro sbadiglio. La sera prima era sicuramente ridotto come la merda, ma non ricordava assolutamente nulla, solo rosso, nero e vodka, quella la ricordava fin troppo bene, e poi il buio totale, c'erano Ray e Frank?
Poco importava, la cosa principale in quel momento era ingurgitare una dose massiccia di caffeina, non gli importava come, anche endovena sarebbe andata benissimo.
Anche se forse la pipì aveva la priorità.
La porta della sua stanza si spalancò e un jeans e un giubbotto di pelle gli arrivarono in piena faccia.
«AHI!» urlò afferrandoli in modo molto poco virile.
«Buongiorno Biancaneve, avevi lasciato questa roba in bagno» lo salutò Mikey ridendo.
«Mikey! Sono nudo!» disse prendendo subito la coperta sul letto e mettendosela addosso.
«Non fare lo schizzinoso fratello» rispose il minore osservandolo armeggiare per crearsi un "vestito".
Il punto era che Gerard non aveva molta voglia di far vedere i suoi rotolini di ciccia.
«Lasciamo stare, e poi perché Biancaneve?» alzò un sopracciglio. «Lo dovresti sapere tu, continuavi a dire di essere Biancaneve con un nano! E adesso hai anche il vestito da sera!».
Gli occhi di Gerard si spalancarono nel puro terrore, poi iniziò a sbatterli compulsivamente. Ricordò solo che si stavano baciando e di aver messo le mani nelle mutande di Frank, ma non aveva idea se lui lo avesse rifiutato o se gli avesse lasciato fare. Che si fossero lasciati in modo brusco?
«Gee... Ti senti bene? Non è che la botta in testa ti ha fatto male?» chiese il minore preoccupato.
Non perse tempo, si sedette e portò un cuscino alla faccia per nascondersi e farfugliava "no", che alle orecchie di Mikey suonarono meglio di ciò che si aspettava.
Provò a chiamarlo numerose volte, a toccargli la spalla, ma niente gli fece alzare la testa da quello stato di trance in cui si trovava, così il piccolo Way capì che ci volevano le maniere forti.
Tornò nella stanza del fratello dopo pochi minuti.
«Ti ho portato il caf...».
Il tentativo di Mikey di parlare fallì quando il maggiore si presentò davanti a lui afferrando la tazza e buttando giù il liquido scuro.
«Ti amo!» disse Gerard tra un sorso e l'altro come un gattino, i suoi occhi si erano illuminati.
«Okay che sei gay, ma incesto NO!».
Gerard tirò un gomitata al fratello ed entrambi si misero a ridere.

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