Tornato a casa non fece altro che affogare la sua frustrazione nel cibo, in particolare nella cioccolata.
Sapeva di aver fatto la cosa giusta allontanandosi da Frank, ma si sentiva terribilmente in colpa per come lo aveva trattato, per quanto quel nano avesse fatto lo stronzo, non meritava quelle parole così dure ed insensibili. Avrebbe voluto stringerlo e tenerlo in braccio stile principesse Disney, portarselo in giro in quel modo e vivere per sempre gay e contenti, peccato che non era possibile se non nella sua testa.
In fondo non poteva biasimare Frank per essersi innamorato, era capitato anche a lui e sapeva che da innamorati si voleva solo stare con la persona amata mandando a fanculo il mondo, anche se non era propriamente corretto, e non biasimava neanche Jamia, innamorarsi di quel diavoletto adorabile era fin troppo facile.
Sospirò, quel pomeriggio aveva deciso di mettersi a studiare per bene, senza distrarsi come faceva di solito, anche perché, nonostante andasse bene a scuola, non aveva mai voglia di studiare e lo faceva forzato dal suo Super-Io.
Peccato che mentre sfogliava il libro di fisica, il telefono squillò e nonostante la sua resistenza mentale, lo prese dopo pochi minuti, era un messaggio di Christa nel gruppo delle Superchicche. Diciamo che non si sarebbe mai aspettato un messaggio dopo la loro scenata della mattina, ma non aveva la minima intenzione di perdere la sua amicizia e nonostante ci fosse rimasto male, ci era già passato sopra.
Il messaggio chiedeva se avesse finito il disegno sul muro, e Gerard avrebbe preferito qualsiasi altro messaggio, che riguardasse qualsiasi altra cosa, anche perché le due ragazze non sapevano della "chiacchierata/sfiorata rissa" della mattina. Dalla sua scrivania spostò lo sguardo dallo schermo verso la parete citata e la osservò per la millesima volta da quando l'aveva fatta. Ovviamente mancava il ragazzo di spalle e forse sarebbe mancato per sempre, aveva avuto la tentazione di farlo con due semplici pennellate, ma non era così semplice, quelle righe di colore dovevano significare tanto e non poteva essere buttate a caso.
La sua risposta fu la verità, che non le aveva fatto e che non aveva più importanza.
Ma quello che replicò Christa lo lasciò perplesso, la ragazza non gli credeva e aveva scritto esplicitamente che non voleva foto perché magari lui poteva averla scattata prima e prenderla in giro.
Okay che non voleva parlare con Frank per nessun motivo al mondo, ma il passaggio di quando era diventato una specie di James Bond emo, se l'era perso.
Ad ogni modo conosceva la sua amica e sapeva che questo tipo di ragionamenti erano molto da lei.
Kristin smorzò la conversazione scrivendo che tra qualche ora sarebbe dovuta andare a prendere un regalo per suo fratello, visto il loro mesiversario e visto che Mikey doveva andare a studiare da un compagno e voleva un consiglio di Gerard, chiedendo di accompagnarla al negozio di cd, da qui Christa aggiunse che con la scusa sarebbero passati da casa sua per vedere se CiccioGee mentisse.
Bene, questo voleva dire che addio studio e addio pigiama, si rompeva particolarmente tanto a cambiarsi, ma forse andare fuori e pensare ad altro gli avrebbe fatto passare un pò di angoscia.La prima ad arrivare alla sua porta fu la mora e Donna aprì subito senza dare il tempo a Gerard di avvicinarsi, forse era davvero un ninja sua madre.
«Ciao bella!» la salutò contenta.
«Salve signora Way» ricambiò.
Il rosso spalancò gli occhi per il terrore e fece subito segno alla ragazza di andare in camera sua e Christa sembrò afferrare il panico. La stava per seguire quando sua madre lo prese per un braccio con aria interrogativa.
«Ma non è che per caso è la tua fidanzatina?» chiese con fare strano.
Gerard non capiva i comportamenti di sua madre e nè li avrebbe mai capiti.
«Assolutamente no! È la ragazza di Ray!».
«Oh capisco! È carina, però mi sa che per te lo è molto di più quel ragazzo con i capelli mezzi biondi e mezzi neri» disse facendogli l'occhiolino.
In quel momento rischiò che gli cadessero le braccia, si mise a sbattere gli occhi scioccato.
Come era possibile che tutti sapessero quello che c'era tra lui e Frank?
Avevano scritto forse "gay" con i brillantini fucsia sulla fronte?
«Mikey ti ha det...».
«Non mi ha detto nulla, ti conosco da diciassette anni Gee, le capisco le cose!» rispose con un sorriso.
«O... Okay».
Era ufficialmente scioccato, ma comunque felice, ma forse più scioccato, Donna Way non smetteva mai di sorprenderlo.
«Adesso esco tesoro e stai tranquillo» sorrise prendendo il cappotto con la borsa e dandogli un bacio sulla fronte.
«Ciao mamma...» rispose ancora scosso mentre sua madre usciva.
Lentamente arriverò nella stanza e Christa era seduta sul letto.
Lo guardò un attimo e la sua espressione la lasciò perplessa, tanto che stava per dire qualcosa ma poi cambiò idea.
«Tutto bene?».
«Sì, lascia stare, mia madre» disse alzando gli occhi al cielo e cercando di darsi un contegno per ritornare alla normalità.
«Va bene, comunque stavolta non mi stavi mentendo... Sinceramente ci speravo» ammise con delusione.
«Dubito di metterlo, tanto mi piace giá così» si sforzò di sorridere.
«Invece no! Con Fronkie sarebbe stato perfetto!».
«Lasciamo stare anche qua, piuttosto, scendiamo sotto ad aspettare Kristin».
«NO!» rispose Christa con un pò troppa veemenza e alzandosi come a volerlo bloccare nonostante lui non si fosse mosso.
«Perchè?» chiese scettico, ma cosa avevano le donne quel giorno?
«Perchè... Perchè... Perchè devo andare in bagno! Subito! Adesso! E ci metterò un pò perchè ho le mie cose e devo fare... Cose! Tu aspetta qua e vai ad aprire alla porta quando suonano che Kri dovrebbe arrivare tra poco! E dimmi dove è il bagno! Non sai proprio trattare gli ospiti CiccioGee! Devo fare un bel discorsetto a tua madre!».
In quel minestrone di parole Gerard afferrò il concetto e si spaventò anche un pochino, senza aggiungere altro, la accompagnò fino alla porta del bagno, per poi piazzarsi davanti alla porta ad aspettare.
Dopo qualche minuto sentì il campanello e prontamente aprì sospirando.
Kristin arrivò davanti a lui tutta sorridente.
«Ciao Gee!» disse con un'aria fin troppo entusiasta.
Anche lei aveva un'aria strana, ma Gerard pensò che forse c'erano dei strani moti della luna che facevano impazzire i soggetti di sesso femminile.
«Hey Kri» rispose invitandola con la mano ad entrare, ma la ragazza restò ferma al suo posto.
«Puoi entrare, Christa è in bagno e ha detto che ci metterà un pò, non conviene aspettare fuori» spiegò pensando che forse la cognata non aveva capito subito.
«Veramente ho finito» si sentì la voce della mora che stava camminando verso di loro.
«Bene, allora andiamo?».
«No!» dissero le due in coro.
«Ma che cazzo succede donne?».
«Gee dobbiamo dirti una cosa» fece Kristin deglutendo.
«Non mi dire che sei inc...».
«Ma no, no!» rispose per poi spostarsi verso destra dalla porta e facendo vedere una figura che Gerard non si sarebbe mai aspettato di vedere.
«Ciao...» disse Frank impacciato e con le mani in tasca.
Gerard dal canto suo pensò che quella scena sarebbe stata divertente vista da fuori, soprattutto se lui si fosse sentito male, cosa che stava effettivamente per succedere.
«Ehm... Ciao, che... Che succede?».
«Noi ora andiamo via perchè voi due piccoli idioti dovete parlare, Frank ti deve dire delle cose, le stesse cose che ha detto a noi stamattina! E tu devi starlo a sentire prima di far uscire da quella tua boccaccia brutte parole e prima di vedere cose che non esistono e immaginare apocalissi, intesi?» spiegò Christa puntando il dito prima verso uno e poi verso l'altro ragazzo.
Prima che uno dei due potesse dire qualcosa, Frank fu spinto dentro casa e le ragazze sparirono chiudendosi la porta alle spalle.
Tra i due calò un silenzio imbarazzante.
«È completamente pazza, ma mi sta simpatica un botto» ridacchiò Frank.
«Giá, ma è questo che la rende speciale» ricambiò la risata Gerard diventato tutto rosso.
Ancora silenzio.
Il minore si cominciò a guardare intorno, cercando in vecchie foto di famiglia e quadri qualcosa su cui concentrare la sua attenzione, non sapeva bene come cominciare e preferì distrarsi, dal canto suo, l'altro si guardò gli anfibi per poi alzare lo sguardo e incontrare gli occhi nocciola del suo amato, quel semplice gesto fece calmare entrambi.
«Ti va di andare in camera mia che forse è meglio?».
«Certo».Salve! 🌈
Siamo quasi alla fine della storia, punto di arrivare a 70 capitoli e niente, come avrete letto mi sto facendo perdonare per la sofferenza di quest'ultima parte 🌸
Se vi va passate a leggere la mia Frerard ispirata a quella cosa stupenda che è Pulp Fiction 🌈
xoxo

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FanfictionCosa succede se un esemplare diciassettenne di Gerard Way, meglio noto come CiccioGee, si trasferisce in un nuovo paese e incontra un nano spacciatore di erba ed un afro spettinato con la passione per la matematica? Attenzione, altamente demenziale...