64

884 124 65
                                    

Quel ritorno a scuola fu il più traumatico che avesse mai affrontato, non sapeva come fare, da un lato non voleva vedere Frank, ma dall'altro era in seria astinenza da nano, magari avrebbe potuto colpirlo con il libro di letteratura, che era abbastanza gigante, o magari un dizionario di latino, e una volta svenuto abbracciarlo e stritolarlo per ore... Anche se forse non era una buona idea...
Doveva affrontare la cosa e basta, e come affrontarla? Evitandolo ovviamente! Sì molto matura come cosa, ma hey, stiamo parlando di Gerard Way, non lo dimentichiamo.
Per fortuna salendo le scale non c'era nessun nano da giardino tatuato e ovviamente neanche Ray che era un ritardatario cronico, salutò Mikey all'entrata delle scale e si concentrò sulla sensazione "vomito" del salirle da solo, sensazione che aveva tutte le fottute mattine, l'aveva quasi dimenticata in una settimana di assenza, ma non gli era mancata poi così tanto.
Arrivare in classe non fu difficile, si guardò le scarpe per tutto il tempo, che poi questo lo faceva anche normalmente, la cosa diversa era che camminava a passo veloce, cosa che odiava ma necessaria, avrebbe potuto dire di essere in ritardo se lo avesse incontrato, anche se mancavano più di dieci minuti al suono della campanella.
Riuscì a sedersi al suo posto sano e salvo, trascorrendo le prima tre ore nell'ansia che vedesse Frank spuntare dalla porta o finestra volando o peggio con in braccio Jamia... Forse certe cose non doveva pensarle e basta...
All'intervallo le cose si erano fatte difficili, fortuna che la classe di Ray era vicino alla sua e individuò subito la testa spettinata dell'amico, che gli andò incontro iniziando a raccontare delle solite disavventure con sua sorella e la piastra, Gerard si fece distrarre e insieme camminarono verso la classe di Kristin e Christa al piano di sotto, dove si ritrovavano sempre, che fra l'altro era di fronte al cortile interno, aveva veramente bisogno di una bella sigaretta per rilassarsi.
Ma il panico totale arrivò quando da lontano vide un nanetto intento a camminare per poi fermarsi a parlare con dei tizi.
Merda, merda, merda, merda!
Già detto merda?
Spalancando gli occhi come nei film horror di fronte ai mostri, afferrò per un braccio l'afro spingendolo dietro la porta del bagno delle ragazze e facendogli emettere un suono di dolore e sorpresa.
Gli ci volle qualche secondo per capire la situazione, dal canto suo Gerard restò pietrificato incapace di proferire parola.
«CiccioGee che dobbiamo fare davanti al cesso delle ragazze? Adesso vuoi fare il guardone? Credevo ti piacesse la pannocchia» disse mettendosi di fronte a lui.
Okay, questa l'aveva sparata grossa, così grossa che il rosso si vegliò dal suo stato di trance.
«Ma no Ray! C'è Frank lá» disse a bassa voce e indicando con la testa davanti a lui.
L'afro si affacciò leggermente da dietro la porta, ma prima che potesse vedere qualcosa Gerard lo tirò subito indietro.
«Fermo! Così vedrá i tuoi capelli!».
«Gee, sei peggio delle vecchiette che spiano la gente dal balcon nel mio palazzo! Non possiamo stare qua! Adesso ci penso io, ma spostiamoci da qui» disse spingendo l'altro lontano dopo che due ragazze li stavano guardando male.
«Altri cinque secondi lá davanti e ci avrebbero spruzzato lo spray al peperoncino!» disse divertito.
«E la cosa ti rende felice?» rise Gerard.
«Magari è buono, non l'ho mai provato, me lo posso mettere nella pasta magari!».
«Che idiota».
Ray gli intimò di camminare accanto a lui, in modo che l'afro si sarebbe ritrovato più vicino al piccolo.
«Cammina con disinvoltura, come se stessi sfilando!»
«Non siamo a Emo's next top model, Ray!».
«Ecco bravo sì, come Tyra Banks!».
E il fatto che entrambi conoscessero l'esistenza di certi programmi la diceva lunga...
Quando furono davanti al nano Gerard arrossì e si guardò le mani per poi mangiare una pellicina che aveva alzato con le dita.
«Fronkie ci vediamo sotto amico, dobbiamo correre!» disse di sfuggita Ray senza smettere di camminare a passo svelto.
Frank aveva risposto con un semplice "okay" che a stento sentirono tra la confusione in corridoio.
Ma in compenso il rosso notò una lunga occhiata nei suoi confronti, aveva il suo solito sguardo da cucciolo, ma non era luminoso come al solito, sembrava quasi... Ferito.
Forse si stava sbagliando, forse Frank non si era neanche accorto della sua presenza... Forse guardava solo il muro... Forse era lui vedeva cose che non esistevano, esattamente come la loro relazione...
Fu strano rivederlo, diciamo che... Cioè era una settimana... Non era passato troppo tempo in effetti... Eppure... Gli era mancato, ecco! Quell'esserino magico gli era mancato e ammetterlo, anche solo a se stesso, fu straziante. Smise di pensarci quando si ritrovò davanti alle scale, lì c'era bisogno di tutta la concentrazione per non cadere.
Guardò alle sue spalle, dove c'era ancora Frank, era così vicino, ma così lontano...
Quantomeno non lo aveva visto insieme alla sua stupida ragazza, cosa aveva lei che Gerard non aveva?
Okay, tralasciando le tette...
Lui e Frank caratterialmente erano il perfetto equilibrio, sembravano così in sintonia. Ma in quel momento Gerard non sentiva sintonia ma solo di avere il cuore spezzato. 

SkinsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora