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Arrivarono sotto nella classe delle ragazze, Gerard era nervoso all'idea che il nano potesse arrivare da un momento all'altro, e puntualmente torturò le sue unghie e cercò di distrarsi, il problema è che non sapeva come, non stava neanche sentendo il discorso degli altri, aveva la testa troppo lontano per interessarsi, così si mise a contare i cartelloni che erano appesi alle pareti, era pur sempre meglio di niente, si accorse che li vedeva tutti i giorni ma non si era mai messo ad osservarli sul serio, alcuni erano osceni, altri invece molto belli, guardò ogni singolo particolare e quel misto di scritte e disegni lo calmarono un attimo, si mise anche a riflettere sul fatto che lui, nella vita reale, non si fermava a vedere le cose nel loro insieme mai, interpretava sempre troppo a modo suo e questo non andava bene, magari adesso si sarebbe evitato quella dannata sensazione di ansia.
Come un fulmine vide Frank arrivare e trasalì, non se lo aspettava, era stato veloce, prima il suo cervello aveva visto quanto fosse bello e raggiante, e poi collegò il perchè di quell'aura di perfezione che aveva intorno, sotto braccio, stretta, stretta, c'era Jamia, ecco a cosa era dovuta quella felicità che si stava portando dietro.
Lui fu il primo a vederli e progressivamente tutto il gruppetto se ne rese conto e sembrò sbiancare ammutolendosi, erano a conoscenza della situazione, chi più chi meno, e quello fu un colpo nello stomaco. Gerard era diviso tra il desiderio di scappare e quello di mettersi a fare la checca isterica mestruata, non erano male come idee, ma doveva affrontare la situazione e basta, non c'erano vie d'uscita e forse perdere completamente anche quel minimo di speranza che aveva nel cuore e che non aveva avuto il coraggio di confidare a nessuno, lo avrebbe aiutato a superare completamente la cosa in futuro.
«Ciao ragazzi!» disse il nano tutto contento.
Risposero con un "ciao" in coro, tranne uno che provò a parlare ma non uscì nulla, Christa gli strinse una spalla.
«Vi volevo presentare Jamia» continuò.
Non mancarono le occhiatacce da parte della mora che Gerard ebbe paura che si mettesse lei a sclerare picchiando entrambi.
Mentre si scambiavano i convenevoli Frank fece una cosa che fece gelare il sangue nelle vene del rosso, ovvero le mise un braccio intorno alle spalle, sembrava un gesto così insignificante... Neanche si notava, ed era proprio quello a renderlo orrendo, era così naturale che nessuno ci faceva caso, come respirare. Dopo questa cosa non aveva la minima intenzione di interagire con quella megera, infatti mise le braccia conserte e quando arrivò il suo turno per dire il nome, pronunciò "Gerard" senza alcuna espressione facciale o altre parole, Jamia sembrò accorgersi di quella apatia, ma non ci badò.
Il resto della banda non aveva accolto la ragazza con particolare entusiasmo, erano dalla parte di Gerard, e per questo si creò un silenzio imbarazzante, fu Christa a romperlo.
«Allora da quanto vi conoscete?» chiese come se quella domanda fosse casuale.
«Da un pò di anni» rispose Jamia con un sorriso.
«Uh bene».
«Non vuole dire che mi ricordo di lei all'asilo che litigava con i bambini per avere le macchinine solo per sé!» continuò ridendo il nano.
Fu lì che il cervello di Gerard cominciò ad andare direttamente in modalità CSI, stava mettendo insieme i pezzi di una scena del crimine e arrivò ad una conclusione che lo portò solo ad essere arrabbiato.
Strinse i pugni tanto da far diventare la nocche bianche, il suo respiro si velocizzò, avrebbe voluto veramente fare una scenata e per poi farla sfociare in rissa, ma prima che potesse fare qualche scemenza, le due ragazze, capendo la gravità della situazione, lo trascinarono in un angolo più lontano congedandosi dicendo "scusate un attimo" e nessuno fece domande.

«Avete visto? Non c'è stato nessun malinteso... Stanno insieme e basta...».
«Questa volta ti devo dare ragione Gee» rispose triste sua cognata.
«Io sono ancora convinta del fatto che non ci sia niente tra loro!» ribatté ostinata la mora.
«Ma dai Chri! Li hai visti come si toccavano e come stavano appiccicati e poi... Secondo me... Frank è sempre stato innamorato di lei, si conoscono da una vita, io non ho mai avuto la minima possibilitá con lui, non sono mai neanche entrato in competizione, il suo obiettivo è sempre stato lei, io sono solo quello che ha preso in giro e con cui si è divertito!».
«Ma che cazzo dici Gerard?!» spalancarono gli occhi entrambe contemporaneamente scioccate da quelle parole.
«È così evidente, per questo non c'era mai stato un vero appuntamento prima della scommessa! Quella volta, è stato costretto a portarmi a cena fuori, e proprio perchè in realtà si scocciava, mi ha portato dalla ragazza che ama, così poteva recuperare una serata di merda, vedendola! Questo sono stato per lui, un passatempo per quando Jamia non c'era!» spuntò queste parole e la rabbia aumentò, si sentiva un idiota, ma allo stesso tempo odiava Frank per averlo trattato in quel modo.
«Gee stai dicendo delle puttanate, sono solo amici d'infanzia, si vede benissimo, sono sicura di questa cosa!».
«Adesso leggi anche tu i cereali come Ray?» chiese piú ironico del dovuto, questa cosa sembrò dare parecchio fastidio alla mora.
«Il mio è sesto senso, non ti fidi mai di me! E poi non ho sbagliato quando ho capito che ti piaceva Frank, ricordarlo» rispose irritata.
Gerard fu ferito da quel tono di voce, lei non aveva detto niente di che, eppure lui aveva percepito una certa rabbia, forse anche frustazione e stanchezza, era troppo tempo che stavano dietro a questa storia, e quella fu la conferma che aveva sbagliato anche con le sue amiche...
«Boh, forse è meglio che torni in classe, ditelo voi a loro, ci vediamo domani...».
Prima che potessero aggiungere altro prese la via delle scale, non aveva più voglia di parlare di Frank, di pensare a lui, di guardarlo, di averlo intorno, basta davvero, quei sentimenti che provava per lui lo stavano allontanando dalla realtà fin troppo, quella specie di "litigio" con Christa, se così si poteva definire, lo aveva reso ancora più triste e incazzato. Era meglio quando era completamente solo, sfigato, senza ricrescita in testa e amico solo di Mikey, la vita sociale e le altre persone non facevano per lui.

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