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Si fece tardi e tra una chiacchera e una vendita, si avviarono tutti verso casa, dal centro storico abitavano tutti un po' sparsi per cui prendevano strade diverse separandosi, non che effettivamente lui sapesse dove abitavano i suoi amici, ma hey, non c'era stata occasione, non era colpa sua questa volta!
«Gee ti dispiace se ti accompagno? Affare dell'ultimo minuto vicino casa tua» disse Frank mentre Ray si stava già allontanando.
«Certo» deglutì nervoso.
Poteva farcela a stare per dieci minuti solo con lui, era sobrio, pulito e senza nulla di osceno addosso, bastava soltanto restare in silenzio e tutto sarebbe andato per il meglio, anche se stava già iniziando a sudare freddo e sentiva bruciore allo stomaco. Possibile che quel ragazzo gli mandasse le budella direttamente verso l'inferno?
Non emise neppure un suono e camminò con lo sguardo avanti cercando di evitare di cadere, perché se si fosse girato si sarebbe distratto troppo e sicuramente sarebbe andato a finire contro qualcosa.
«Poi come hai fatto ad asciugarti ieri?» rise il nano.
Gerard perse un battito, ma si calmò subito, in fondo non gli stava chiedendo niente di troppo complicato, quindi si poteva rispondere.
«Non ricordo molto, ma sono riuscito solo a togliermi i pantaloni e la giacca per poi crollare» rise anche lui. Decise di omettere la parte della maglia messa dove non dovrebbe stare e i motivi sono abbastanza ovvi.
«E cosa ricordi?» continuò il minore diventando più serio e fermandosi di colpo.
«Ehm... Poco» balbettò rosso in viso.
«Davvero? Tipo?».
Quel nano malefico si divertiva a metterlo in difficoltà.
«Allora... Abbiamo bevuto, poi una vecchietta del cazzo ci tirato l'acqua addosso e siamo tornati a casa» disse con finta nonchalance riprendendo a camminare e evitando il suo sguardo.
Mancava poco a casa sua, poteva farcela.
«Aspetta, vieni qui che ho un appuntamento in questo vicolo» lo fermò Frank.
Ringraziò mentalmente tutti i fattoni che compravano a quell'orario, era sollevato che si fosse cambiato argomento, non sapeva fino a quando avrebbe retto.
Neanche il tempo di entrare nel vicoletto buio che si ritrovò schiacciato al muro dal corpo di Frank e con il suo ginocchio in mezzo alle gambe che le teneva aperte.
«Sai Gee, io sono uno di quegli ubriaconi che ricorda tutto».
Gerard maledisse e amò quel magico esserino allo stesso momento.
«Non ricordi cosa è successo poco prima dell'acqua?» sorrise malizioso.
Gerard non ebbe il coraggio di rispondere, fece leggermente no con la testa.
«Quella la parte che io ricordo meglio invece... Quindi non ricordi neanche la proposta che ti ho fatto?» disse a pochi centimetri di distanza dalla sua faccia.
«N... No».
Lo baciò senza esitazione e il maggiore rispose subito, gli erano mancate quelle labbra nonostante fosse passato solo un giorno, trovò persino il coraggio di circondargli la vita con le braccia e stringere leggermente.
«Io mi ricordo benissimo di questo» ghignò il minore stringendo il suo pacco chiuso nei pantaloni, Gerard boccheggiò.
«Forse dovrei rinfrescarti la memoria» continuò aprendo il bottone.
«Dovresti proprio» gemette Gerard.

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