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Riuscirono a scendere da quel muro senza rompersi nulla e Frank fu di grande aiuto nonostante la bassa statura nell’aiutare un instabile CiccioGee. Se vi state chiedendo la reazione del ragazzo alle parole del nano da giardino magico, fu l’immersione fino alla punta dei capelli tanti in un brodo di giuggiole pieno di amore, cuori neri emo, accendini di Hello Kitty e unicorni. Per lui che amava la filosofia la cosa del “esserci” aveva un valore in più, anche se il nano che pensava che Socrate avesse scritto il Fedro, per cui non voleva intendere la cosa in quel senso, ma non importava, a Gerard sarebbe andato bene anche un “sei come la pizza vegetariana” o “sei come un pacchetto di sigarette piene” che sarebbe morto d’amore lo stesso. La conseguenza fu che se non avesse avuto il muro sotto il culo sarebbe direttamente svenuto e magari Frank lo avrebbe potuto risvegliare con un bacio… O più plausibilmente con uno schiaffo o una secchiata di acqua e ghiaccio… Ma facciamo i romantici che è meglio e poi dove l'avrebbe presa una bacinella con l'acqua?! 

Adesso sarebbe venuto il momento della famosa cena, ovvero la parte più, possiamo dire, delicata di quella uscita, anzi appuntamento, chiamiamo le cose con il loro nome.
Sulla strada del ritorno Gerard pensava solo a fangirlare con Christa e Kristin per quelle parole che lo avevano steso e voleva disperatamente stritolare quell’esserino che aveva di fianco fino a farlo diventare blu e quindi il suo puffo personale. Quella era una buona idea per dei costumi di Halloween… però lui si sarebbe dovuto vestire da Puffetta… Forse non era il caso…
Tornò alla normalità cercando di non sembrare strambo, ma ormai si conoscevano da un po’ e quindi Frank lo sapeva già che fosse strambo.
«Dove andiamo? Lo stai preparando il portafogli?» lo prese in giro poco dopo essere arrivati alla fine del piazzale del cimitero.
«Non mi tiro certamente indietro Way, le scommesse sono scommesse, anche se avrei preferito un’altra penitenza» disse poggiando una mano sulla parte bassa della sua schiena, forse troppo in basso…
Gerard divenne dello stesso colore dei suoi capelli se non peggio, il buio copriva tutto però.
«Comunque andiamo in un bel posto, e non dovrai camminare molto né arrampicarti» continuò ridendo e togliendo la mano da là con la consapevolezza che erano in un luogo pubblico e non poteva far girare il malcapitato Gerard, malcapitato non tanto, con una erezione che avrebbe spaventato i bambini e indignato le mamme. Quello magari se lo sarebbero riservato per dopo, anche se Gerard conosceva la regola dei “tre appuntamenti” spiegata ovviamente da Christa, che ci sarebbe voluta la musichina dei documentari mentre parlava, ma a lui non importava, tanto con il nano avevano superato la “seconda base” da un pezzo e poi non era una ragazza, o almeno non troppo, per cui andava bene così.



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