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Aveva conosciuto il nano, finalmente aveva un nome, lui lo chiamava sempre e solo così e non si era mai interrogato su quale potesse essere. "Frank" gli calzava a pennello, Gerard non sapeva perché, ma era proprio suo. La situazione era peggiorata dopo averlo osservato meglio e aver capito che si era sbagliato di grosso, perché era molto più bello del ricordo che aveva in testa, e poi sentirlo parlare dal vivo era molto meglio, nonostante lui non partecipasse alla conversazione tra il nano e Ray. La parte brutta era come lo aveva trattato, si era sentito un po' offeso, sapeva che l'arrabbiatura non era per lui, eppure quelle parole lo avevano deluso, non si aspettava chissà cosa, ma sperava che le cose andassero meno di merda, anche se non avrebbe mai e poi mai immaginato che quei due potessero essere amici. Che poi la parte peggiore era stata uscire tutti insieme da quella cazzo di finestrella, Gerard la maledisse in tutte le lingue possibili, stava quasi per cadere sparandosi una figura di merda di quelle colossali, ma fortunatamente uno schifoso rumore proveniente dal cesso aveva distratto Frank dandogli la possibilità di scendere sgraziatamente aiutato dalle braccia di Ray, era sicuro che il vecchietto di novant'anni che abitava vicino casa sua fosse molto più agile di lui.

«Voglio vedere tutta questa abilità» esordì girandosi Frank dopo aver fumato mezza sigaretta spegnendola e passandola a Gerard, il tutto sputandogli il fumo in faccia, lì pensò veramente di scappare a gambe lavate per ciò che stava succedendo al suo amico di sotto, ma invece si calmò respirando, anche perché, per scappare gli sarebbe dovuto passare davanti, pessima, pessima idea.
Si erano seduti su degli scalini abbastanza nascosti, vicino ad una casa abbandonata, Ray e Frank più in alto rispetto a lui.
Gerard deglutì prendendola e subito Frank gli porse ciò che mancava, quello era il momento in cui doveva dimostrare qualcosa, poteva far vedere di essere un ragazzo normale, di essere bravo in qualcosa, voleva fare bella figura a tutti i costi.
Con le mani tremanti cercò di essere il più naturale possibile, nonostante la tensione. Evitò a tutti i costi di alzare lo sguardo dal suo lavoro, teneva la testa bassa in modo da essere concentrato. Solo quando arrivò il momento di leccare alzò leggermente il volto e lì vide gli occhi di Frank puntati su di lui e sulla sua lingua di fuori, il nano si stava mordendo il labbro con uno strano ghigno, appena Gerard lo notò abbassò immediatamente lo sguardo e Frank rise leggermente.
Che lo stesse facendo apposta a farlo arrapare?
Scrollando la testa e mostrando la sua opera respirò piano.
«Ecco fatto» disse mettendo il bastoncino davanti ai due ragazzi.
«Figlio di puttana di un Toro avevi ragione!».

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