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Nel frattempo avevano cominciato a parlare di musica e di fumetti, le sue attività preferite praticamente. Si mise comodo abbassando il busto sul divano.
«Raymond!».
«Frankie! Sei qui!».
Queste parole interruppero la loro conversazione, Ray si era già alzato per poi fiondarsi dentro il divano. Gerard alzò poco la testa.
Il nano era lì. Cazzo si conoscevano, anzi erano proprio amici affiatati dalla festa che si stavano facendo.
Per un momento il nano girò lo sguardo verso di lui e il cuore di Gerard mancò un battito.
«Non mi dire che ti stavi scopando una tizia qua» disse incredulo e divertito.
«Ma no amico! Gerard vieni qui!» lo chiamò a gran voce.
Agitato si alzò, ogni volta che doveva conoscere qualcuno di nuovo era sempre in ansia, ma mai così tanto, forse perché in un certo senso lui lo conosceva già quel ragazzo.
«Come cazzo ti è venuto in mente di portare qualcuno qui?» il tono del ragazzo cambiò improvvisamente.
«Sai che la regola è di mantenere il nostroposto segreto coglione!» continuò incazzato.
Gerard si sentì di troppo e terribilmente imbarazzato.
«Una ragazza sì e lui no?».
«Pensavo fosse un'emergenza scopata, quella va bene testa di merda!».
«Voleva solo vedere una fottuta chiesa da dentro e poi è un tipo okay, ha comprato da te idiota!»
Il piccolo lo scrutò bene per qualche secondo.
«Ah sì, mi ricordo, quando ti ho visto non pensavo che la roba non fosse neanche per te» disse rivolgendosi direttamente a lui.
«Dovresti vedere come rolla, ti ricrederesti!» lo difese subito.
«Cazzo... Cosa devo fare con te?» si portò una mano alle tempie.
«Chiudere quella fottuta bocca e starmi a sentire, ti presento Gerard».
«Pia... Piacere» disse restando fermo come un pezzo di legno.
«Piacere, Frank» rispose ancora scazzato e porgendogli la mano.
Restò imbambolato ad osservarla, sulle nocche c'era scritto "hallo", e lì Gerard capì la magica parola che lo aveva tormentato tanto.
Rendendosi conto di averlo lasciato con la mano a mezz'aria per troppo tempo, velocemente gli porse la sua. Quel contatto di mezzo secondo lo fece rabbrividire, ma cercò di ignorarlo.
«Quando l'ho visto pensavo fosse uno scherzo...» disse come se non ci fosse.
«Invece è un grande fumatore» rise l'afro tirandogli una pacca sulla spalla.

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