Capitolo 10.

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Continuammo la nostra ricerca al buio per due o tre ore. Ispezionammo attentamente tutti i corridoi, fermandoci a ogni porta per origliare e a ogni finestra per sbirciare dentro. L'atmosfera si faceva più deprimente minuto dopo minuto, essendo chiaro il fatto che le nostre sfrenate ricerche non stessero portando a nulla.
Nonostante la stanchezza continuavo a seguire i ragazzi di corridoio in corridoio e non osavo lamentarmi. Non volevo assolutamente essere io la prima a rinunciare alla ricerca, anche se sapevo che Minho e Newt non si sarebbero arresi così facilmente.

Durante una delle tante soste per controllare una stanza, mi venne in mente un pensiero poco rassicurante che mi fece congelare il sangue nelle vene. C'era troppo silenzio e tutto stava filando fin troppo liscio. Forse non avevo neanche fatto caso a questo particolare, dato che la maggior parte dei miei pensieri fino a quel momento erano stati rivolti a Thomas e a quanto avevo sbagliato a non indossare un paio di scarpe, ma ora che ci stavo facendo caso, quella sfumatura che prima non avevo notato mi stava facendo sentire scomoda.

Insomma, stavamo gironzolando pur sempre per i corridoi della W.I.C.K.E.D., la quale era stata capace di creare creature mostruose e spingere dei ragazzi nelle braccia della morte. Perché mai non avrebbe dovuto creare delle telecamere a infrarossi? 
Mi aspettavo che già a questo punto ci avrebbe beccato qualcuno... Pensai arricciando il naso e controllando se qualcuno ci stesse seguendo. Come previsto, dietro di me non c'era proprio nessuno, ma in ogni caso sarebbe bastato fermarsi ad ascoltare per capire che qualcuno ci stesse seguendo o meno.

Fino a quel momento, le uniche cose che le mie orecchie potevano captare erano il frusciare di vestiti, il suono dei respiri profondi, lo scalpiccio dei miei piedi nudi contro le mattonelle dure e il battere del mio cuore.
Lo sapevo che non c'era motivo di essere agitati o sovrappensiero, ma c'era comunque qualcosa che non mi quadrava. Okay, magari la W.I.C.K.E.D. non aveva avuto il tempo di piazzare delle telecamere di sorveglianza, ma per quanto riguardava le guardie? Io come minimo ne avrei messa una a ogni corridoio per controllare se...

Aspetta. Mi bloccai sul posto. Se la W.I.C.K.E.D. non ha messo niente a controllare questi corridoi significa che...
"La W.I.C.K.E.D. non ha niente da proteggere!" dissi ad alta voce, finendo il mio pensiero e facendo così voltare di scatto i tre ragazzi che nel frattempo si erano mossi più avanti.
"Shh!" mi sgridò Minho, correndo immediatamente nella mia direzione.
"No, no! Non capisci!" bisbigliai sorridendo fiera di essere arrivata a una conclusione, ma allo stesso tempo maledicendomi mentalmente per non esserci arrivata prima. "Vi siete accorti di come tutto qui sia tranquillo? Di come non ci siano guardie e neanche telecamere?"

Minho mi guardò spazientito, con un sopracciglio sollevato a evidenziare il fastidio che quel rallentamento nella ricerca gli stava dando.
"Forse sono solo molto stupidi e..." azzardò Stephen.
"No! Insomma, stiamo pur sempre parlando della W.I.C.K.E.D. e la stupidità è una dote che a loro manca, purtroppo." spiegai agitando le mani. "Pensateci su, se la W.I.C.K.E.D. non ha messo un minimo di sorveglianza in questi corridoi significa che non ha nulla da proteggere!"
"Okay..." sputò Minho infastidito. "E allora? Meglio per noi, no?"

"No!" replicai frustrata. "Se non hanno nulla da proteggere significa che..."
"Tommy non è qui." concluse Newt, ricevendo un mio sguardo pieno di apprezzamento.
"Esatto. Abbiamo cercato a vuoto." continuai guardandomi attorno. "Non interessa a nessuno se andiamo a sbirciare nei corridoi, almeno finché non ficchiamo il naso in quello che non dobbiamo."
"Se non è in questo piano allora forse ce ne sono altri a cui non abbiamo accesso." rispose Minho entusiasta. "Il che significa che dobbiamo trovare il modo di individuare la sua posizione evitando di farci beccare."

"Come pensi di fare, genio? L'hai detto anche tu: sicuramente servirà una chiave di accesso per entrare e si da il caso che noi non ne possediamo neanche una." borbottò Stephen, facendosi più vicino.
"Lo so, genio. Infatti ho un piano." spiegò Minho lentamente. "Innanzitutto dobbiamo riuscire ad individuare la sala di controllo o per lo meno la stanza dove tengono i famosi 'dati' su di noi. Una volta entrati cerchiamo la stanza in cui si trova Thomas e in caso fosse chiusa, rubiamo la chiave a una guardia e lo liberiamo."

The Maze Runner - RunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora