"Che hai da fissare?" mi domandò Stephen, rivolgendomi un'occhiataccia e obbligandomi a uscire dai miei pensieri. Mi ero dimenticata di essermi fermata a osservarlo con un'espressione compiaciuta e addolcita, ma quello sguardo da parte mia era inevitabile. Il suo discorso era stato una sorpresa inaspettata e mi aveva reso non solo felice, ma anche rassicurata: almeno ora sapevo che il suo comportamento bipolare non era dovuto al fatto che mi odiasse.
"Scusami, ma..." sospirai e distolsi lo sguardo. "Sei stato così carino che non sono riuscita a trattenermi."
"Io non sono carino." obbiettò lui. "Chiamai carino un'altra volta e ti spezzo le ossa."
"Ma hai appena detto che per te sono come una sorella!" replicai, incrociando le braccia e fingendomi offesa."Posso cambiare idea velocemente." ribatté Stephen, rivolgendomi uno sguardo serio, ma storcendo le labbra in quello che sembrava un sorriso trattenuto. Poi i suoi occhi oltrepassarono le mie spalle, andando a posarsi su qualcosa dietro di me. Lo vidi cambiare espressione totalmente: il divertimento prima dipinto sul suo volto era sparito del tutto, i suoi occhi erano pieni di rabbia e gelosia, le sue mascelle serrate mi facevano capire che si stesse trattenendo dal dire qualcosa di brutto o cattivo. Poi tutto sparì all'improvviso, così come era apparso, e Stephen mi rivolse nuovamente la sua attenzione e mi parlò in tono rilassato, ma con ancora una punta di irritazione: "Il tuo amoruccio ci sta fissando. Anzi, mi sta fissando."
Feci per voltarmi a osservare Newt, ma Stephen mi afferrò la spalla, obbligandomi a rimanere immobile. "Non ti voltare, credo sia meglio per te se non vedi l'occhiataccia assassina che mi sta rivolgendo. Se gli sguardi potessero uccidere, io sarei morto e sepolto a quest'ora."
"Buono a sapersi." borbottai sconsolata. Non sapevo se essere felice o triste riguardo l'espressione che Newt aveva rivolto a Stephen: da una parte mi sentivo sollevata nel capire che il biondino tenesse ancora a me e che l'Eruzione non aveva cambiato i suoi sentimenti nei miei confronti – come invece avevo creduto –, facendolo rimanere il solito fidanzato geloso dei tempi della Radura; d'altro canto però ero anche dispiaciuta, perché il suo sguardo significava anche che forse non si fidava a pieno di me, dato che gli avevo sempre ripetuto che il mio amore era solo per lui e non aveva motivo di essere geloso degli altri."Credo che faresti meglio a tornare da lui, pasticcino." mi consigliò Stephen, squadrandomi da capo a piedi e poi facendomi l'occhiolino.
Alzai l'angolo destro della bocca, formando un improbabile sorriso, poi mi voltai a osservare per un'ultima volta Hailie. La bambina dormiva ancora come un angioletto, ma ora aveva cambiato posizione sul divano, rimanendo a pancia all'insù, con la bocca aperta e un braccio penzolante fuori dal divano.
"A lei ci penso io, tranquilla. Hai fatto abbastanza per lei." spiegò lui, allungando un braccio in direzione della sorellina e portandole delicatamente il braccio sul bordo del divanetto."Sei un bravo fratello, sai?" mormorai velocemente prima di alzarmi in piedi e camminare in direzione di Newt. Quest'ultimo, non appena vide che mi stavo avvicinando a lui, distolse lo sguardo e incrociò le braccia con disinvoltura, fingendo di non essersi accorto di me.
Solo quando mi sedetti accanto a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla, mi degnò della sua attenzione. "Cos'è? Il tuo fidanzatino non ti vuole più?" domandò acido, rivolgendo un'occhiataccia a Stephen che ora stava sistemando distrattamente i capelli di Hailie."Oh, quindi ora parli anche di te in terza persona." risposi sarcastica, tentando per una volta di scherzare sulla questione, evitando di arrabbiarmi e di prenderla troppo sul serio.
Grazie al cielo, il mio goffo tentativo di battuta funzionò e vidi il volto biondino assumere lentamente una smorfia – un vano tentativo di nascondere un sorriso –, poi parlò. "Ti odio." sbuffò, appoggiando la sua testa alla mia.
Quel gesto, che una volta avrei dato per scontato, mi provocò un'emozione piacevole, come un batticuore, che mi riportò ai primi tempi nella Radura, quando le farfalle iniziavano a volare dentro il mio stomaco ogni volta che vedevo Newt o che gli stavo accanto.
STAI LEGGENDO
The Maze Runner - Run
Fanfiction{Threequel di The Maze Runner - Remember} I Radurai sono riusciti a sopravvivere anche alla Zona Bruciata e hanno conseguito il loro obbiettivo: raggiungere il Porto Sicuro entro due settimane per trovare la cura all'Eruzione, lo spietato morbo che...