Capitolo 26.

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Lanciai a Minho uno sguardo ghiacciato che però il ragazzo schivò, fingendo di non essersi nemmeno accorto di avermi interrotta bruscamente. Decisi di lasciar perdere il ragazzo e mi concentrai solamente su Newt. Comprendevo la decisione del biondino, ma non poteva semplicemente buttare all'aria una possibilità così importante per seguire gli amici!
Sapevo che il suo pensiero non era stato influenzato da altri e che quello che aveva scelto lo aveva fatto solo per sé, ma di certo non era una cosa che si poteva valutare in pochi secondi.

Doveva pensarci bene a fondo prima di fare una cavolata di cui avrebbe potuto pentirsi e io di certo non avrei voluto incolparmi quando questo sarebbe successo. Volevo farlo ragionare, non per fargli cambiare idea, ma per cercare di capire se fosse certo al cento per cento della sua decisione, perché una volta presa non si poteva più scendere dalla giostra e tornare indietro.
"Newt, ascoltami per cinque secondi, per favore." bisbigliai prendendo la mano del ragazzo e tirandolo leggermente in disparte.

Il biondino mi seguì mal volentieri, come se l'idea di distaccarsi anche per pochi secondi dai suoi amici non gli piacesse, poi però mi dedicò la sua più completa attenzione, incatenando i suoi occhi ai miei. "Sei sicuro di quello che dici?" domandai alzando un sopracciglio. "Non per metterti paura o altro, però voglio che tu sia consapevole dei rischi che correrai andando fino in fondo a questa cosa."
"Sì, lo so che ci ho pensato poco, ma sono sicuro." constatò lui, annuendo come a confermare ancora di più la sua scelta.
"Lo sai che una volta usciti di qui non possiamo più tornare, vero?" chiesi. "E sei anche consapevole di tutto quello che ti potrebbe accadere? Non so come funzioni la... trasformazione, però..."

"Eli, ora ascoltami tu." mi interruppe prendendo le mie mani tra le sue e agitandole lievemente. "Sono consapevole di ogni cosa e credimi, mi dispiace di doverti far sopportare tutto questo. Però ti prego di capirmi: se resto qui, siamo infelici entrambi; se ce ne andiamo saremo felici entrambi, ma forse per breve tempo. Non so quanto durerò prima di diventare uno..." si interruppe, come se si fosse reso conto solo in quel momento di cosa significasse effettivamente avere l'Eruzione. "Spaccato. Ma sappi solo che quando inizierò a cambiare – e credimi, succederà – dovrò andarmene. Non posso restare con voi e rischiare di..."
"No!" mi opposi, gridando quasi inconsciamente. "Tu non puoi lasciarmi sola! Lo avevi promesso! Avevi detto che non mi avresti abbandonata." mi lamentai sentendo le lacrime riaffiorare dai miei occhi.

"Non ti lascio sola, Eli: resterai con i migliori Radurai che siano mai esistiti!" mi corresse lui. "Ti ho anche promesso che non avrei mai permesso a nessuno di farti male ed è proprio per questo che non posso rimanere. Non posso proteggerti anche da me stesso quando non sarò più io."
"Newt, ti prego..." bofonchiai abbassando lo sguardo a terra, non più capace di sostenere il suo. Mi portai le mani sul viso, coprendomi gli occhi con i palmi e trattenendo il respiro nel tentativo di controllare in qualche modo il groppo di lacrime che in realtà non se ne era mai andato dalla mia gola.

Sentii Newt avvicinarsi a me e poi percepii le sue braccia attorno al mio corpo. Mi avvicinò a sé e mi strinse forte fino a obbligarmi quasi a prendere un bel respiro per evitare di rimanere soffocata, poi avvicinò le sue labbra al mio orecchio e solleticandomi col suo fiato caldo mi sussurrò: "Ti prego, vieni con me. Non lasciarmi solo in tutto questo."
Inspirai profondamente, ricacciando all'ingiù tutte le lacrime, poi alzai lo sguardo verso di lui e gli rivolsi un piccolo sorriso. "Mai. Io rimango con te, qualunque cosa accada."




L'Uomo Ratto tornò dopo qualche istante, varcando la porta con affanno per poi fissarci allibito.
"Che hai da guardare?" domandò Minho scocciato.
"Niente, è solo che mi aspettavo che avreste inventato un'altra delle vostre stupidaggini per trasgredire le regole." ammise Janson rilassandosi e prendendo un bel respiro. "Be' a quanto pare mi sono sbagliato. Dovete aver finalmente capito che non serve a nulla. Complimenti."
Poi l'Uomo Ratto passò lo sguardo su tutti noi, fino a quando non incrociò lo sguardo di Thomas e qui vi rimase a lungo, la sua espressione imperscrutabile.

The Maze Runner - RunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora