Capitolo 20.

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Ero seduta sul bordo del gabinetto da almeno cinque minuti, attendendo pazientemente che Violet tornasse con una delle sue magliette. La ragazza aveva insistito più volte che non potevo presentarmi a Newt nelle condizioni in cui ero: la mia maglietta era senza una manica – dato che me l'ero precedentemente strappata per donarla a Stephen in modo che fermasse il sangue dal suo naso – e da quando l'avevo rotta, non avevo voluto cambiarla dato che erano passati solo pochi giorni e questa ancora non era stata sporcata.

Quando finalmente la porta si spalancò e intravidi la ragazza, saltai in piedi e mi affrettai a raggiungerla ed esaminare la maglietta che si era gentilmente offerta di prestarmi. Quando lei me la consegnò nelle mani con un sorriso soddisfatto, decisi di non perdere altro tempo e di dispiegarla. La prima cosa che notai fu che quella non era assolutamente una maglietta, bensì una canottiera abbastanza attillata e sottile, di un soffice colore bianco. Arricciai il naso ma decisi comunque di non saltare a conclusioni troppo affrettate e di provarmela.

"Okay, la provo." annunciai girandomi di spalle e sfilando per prima cosa l'indumento che avevo ancora indosso. Lasciai cadere la mia vecchia maglietta a terra e poi imbucai la testa dentro la nuova canottiera che profumava di pulito. Quando poi fui sicura che l'indumento avesse coperto tutto ciò che d'era da coprire, mi girai, mostrandomi a lei e alzando un sopracciglio in attesa di un commento.
"Decisamente meglio." constatò lei, scostandosi di lato e permettendomi di vedere il mio riflesso attraverso lo specchio. 

Ma non appena vidi la mia immagine riflessa, arrossi all'istante e spalancai gli occhi. "Violet! Ma..."
"Ma cosa?" chiese lei innocentemente. "Certo, fa vedere un po' più di seno e accentua le tue forme, ma non è mica così scandaloso come credi! Sei bella. Punto."
"No, c'è una grossa differenza tra bella e volgare. E io non sono bella, sono... normale. E poi non mi sento a mio agio: si vede troppo." brontolai incrociando le braccia al petto e distogliendo lo sguardo dal mio riflesso che più guardavo più mi imbarazzava.

"Ti prego!" mi supplicò lei. "Elena, fallo per me! Provala solo per questa sera, poi giuro che non ti romperò più."
Le rivolsi uno sguardo distorto e lei abbassò il labbro inferiore, mettendo il broncio e sbattendo le ciglia velocemente. "Mai più?" chiesi alzando un sopracciglio e valutando la sua offerta.
"Mai."
Sbuffai, scuotendo la testa e continuando a ripetermi che fosse una pessima idea, ma alla fine le diedi ascolto e in cambio ricevetti un caloroso abbraccio stritola-costole.

Fortunatamente dei colpi sordi alla porta del bagno ci fecero sussultare entrambe, dandomi l'occasione di distaccarmi da quello che si stava trasformando in un gesto troppo affettuoso per i miei gusti.
"È occupato!" urlò Violet acida, alzando gli occhi al cielo e rompendomi un timpano. "Bene, ora sei pronta per andare." annunciò lei, tornando improvvisamente dolce e sorridendomi eccitata.
"Come? Ora?" chiesi sbalordita. "Ma non aspettiamo che ci tolgano le luci? Dopo il coprifuoco non possono entrare le guardie."

"Senti, non sono mai entrate e poi se ci provano possiamo dire di essere nude." mi tranquillizzò lei. "E comunque no, ti conviene partire adesso. Se vai quando non c'è luce rischi di perderti: lì dentro è tutto troppo scuro."
Annuii alzando le spalle e cercando di fidarmi delle sue parole. Ero chiaramente contrariata dal fatto che dovessi partire proprio prima del coprifuoco, perché l'idea di essere scoperta non solo avrebbe fatto punire i miei amici, ma avrebbe anche cancellato definitivamente ogni mio altro tentativo di incontrare Newt di notte.

Decisi comunque di provare e la seguii fuori dal bagno, dove lei mi condusse verso il condotto di areazione. Mi aiutò a levare la grata fatta di sbarre e poi mi fece l'occhiolino, augurandomi indirettamente buona fortuna. Mi misi a gattoni e feci diversi passi dentro il condotto, quando però mi venne in mente una domanda che precedentemente la ragazza aveva sviato, così mi voltai prima che fosse troppo tardi e mi rivolsi a Violet, che ancora era lì inginocchiata a terra a guardarmi. "Violet? Chi è il ragazzo con cui ti vedi?"

The Maze Runner - RunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora