Capitolo 4.

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"T-Tutto è andato secondo le... aspettative?" ripetei, scombussolata e stupefatta dalle sue parole. Ma certo, per la W.I.C.K.E.D. eravamo solo esperimenti da laboratorio, ci studiavano e appuntavano i nostri comportamenti. "Vuoi dirmi che tutto questo..." indicai la stanza bianca, sollevando un braccio per poi lasciarlo ricadere abbastanza furiosa. "...è stato solo uno stupido test pianificato?"
Lui aprì la bocca per rispondermi, ma non gliene diedi il tempo. "Tutto questo!" gridai infuriata, sentendo le lacrime pizzicarmi gli occhi. "Ho ucciso un mio amico e tu ora mi vieni a dire che era una prova per testarmi?" urlai, ormai perdendo l'ultima briciola di sanità.
Iniziai a dare pugni contro la parete di vetro, pur sapendo che non sarei mai riuscita a romperla. 

"Ci studiate dietro a degli schermi; ci fate passare le peggiori disavventure che possano mai esistere; i vostri test puntano sempre e solo alla morte e alla sopravvivenza da essa; e quando è ora di affrontarci di persona vi nascondete dietro a muri invisibili! Siete dei codardi! Codardi e psicopatici! Avete preferito usare delle cavie umane, ragazzi e bambini, piuttosto che scendere voi in campo e cercare direttamente quella fottutissima cura! Sono stufa di tutto questo! Noi non siamo delle marionette e voi non siete dei dannatissimi burattinai!"
Durante tutto il mio sfogo, l'Uomo Ratto mi aveva fissata con occhi inespressivi. "Hai finito?"

"No che non ho finito!"
Erano giorni che aspettavo l'opportunità di parlare, di dire veramente alla W.I.C.K.E.D. cosa pensavo, e adesso che finalmente l'occasione era arrivata, la mia mente era piena di insulti e parole da usare, ma non scovavo nulla che mi sembrasse utile abbastanza da fargli capire quanto avevamo sofferto tutti noi. "Probabilmente ti starai chiedendo se non sia l'Eruzione a parlare al posto mio. Be' è probabile dato che mi sembra di star diventando sempre più pazza, ma ti assicuro che tutto quello che ti ho detto è perché lo volevo fare. E prova a dirmi un'altra volta che tutto è andato secondo le aspettative e giuro che ti spacco quella faccia da topo che ti ritrovi!" gridai dando un ultimo pugno contro la parete, facendomi addirittura male.

"Oh, Elena." l'Uomo Ratto parlò con calma, come se stesse per dare una brutta notizia a un bambino piccolo. "Se così ingenua. Pensi davvero che questo basti per smuovermi o per farmi smettere tutto questo? Be', ti darò una notizia flash, dato che ancora – come d'altronde i tuoi amichetti – non sembri averlo capito: tutto questo lo stiamo facendo per voi, per curare l'Eruzione; tutto questo è per un bene superiore che voi ancora non comprendete. La W.I.C.K.E.D. è buona e voi di certo non intralcerete i nostri piani."
"Di certo non state aiutando noi. Ho l'Eruzione e non ho intenzione di diventare una Spaccata, ma di certo non ho neanche intenzione di continuare ad aiutarvi a mandare avanti questa casa degli orrori. Voi non ci aiutate, ci distruggete e io non voglio continuare a fare parte di tutto questo."

Janson rise beatamente e di gusto, come se il mio discorso fosse stato in realtà una barzelletta. "Credi davvero di avere scelta?" chiese poi, tornando spaventosamente serio. "Non stiamo chiedendo il tuo permesso e di certo non hai scelta. O meglio, tu avevi una scelta, ma poi hai deciso di buttarti dentro tutto questo e ora non puoi più uscirne. E poi anche se ti lasciassimo andare, dove ti rifugeresti? Con gli Spaccati? Non dureresti neanche un giorno."
Rimasi spiazzata dalle sue parole. Per quanto fosse difficile, dovevo ammettere che aveva dannatamente ragione. 

Non conoscevo nulla all'infuori dei corridoi illuminati della W.I.C.K.E.D. e anche se fossi riuscita a scappare con i Radurai, sapevo che non saremmo resistiti abbastanza per fare un secondo tour della Zona Bruciata. Ci serviva un posto sicuro in cui stare, lontano dagli Spaccati e... Era impossibile. Anche se fossimo riusciti a isolarci dal resto degli infetti, sicuramente con il passare del tempo sarebbe arrivata una nuova minaccia, che questa volta non avremmo avuto la forza di combattere: noi stessi. Avevamo tutti l'Eruzione e tutti lentamente saremmo impazziti, uno dopo l'altro. 

The Maze Runner - RunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora