Capitolo 66.

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"Bene." mormorò Gally una volta sistemato sul sedile anteriore del furgone. "Il piano in breve è questo." 
Il ragazzo si voltò verso di noi e ci guardò attentamente, poi iniziò a parlare. "Brenda ci ha detto che avete lasciato la vostra Berga fuori dai cancelli di Denver, è vero?" domandò il ragazzo.
Annuii sicura e a quel punto parlò Jorge, muovendosi nella fila di sedili dietro alla mia. "Aspetta... Brenda?" domandò subito, allarmato come non mai. "Dov'è? Non mi sembra di averla vista."
"Be', ultimamente è stata molto impegnata per la modifica degli ultimi particolari del piano, ma stai tranquillo: ci raggiungerà." spiegò Gally in modo calmo. "Allora, la Berga?"
"Sì, l'abbiamo lasciata fuori dai cancelli di Denver. E sempre escludendo che degli Spaccati l'abbiano distrutta è ancora là."

"Perfetto. Allora andremo a recuperarla e poi torneremo qua a caricare gli immuni. Noi abbiamo tre Berghe, con la vostra quattro. Entreremo con un'ottantina di persone, le più forti che siamo riusciti a trovare nel nostro gruppo. Il piano principale è nascondersi tra la folla di gente, fingere che le guardie vi abbiano catturati insieme agli altri. Una volta arrivati alla W.I.C.K.E.D. consegneremo gli immuni al nostro contatto all'interno. A questo punto entrate in azione voi, o meglio, due di voi. Sicuramente verrete portati in qualche laboratorio per fare qualche test, dovrete per forza dividervi ed è a quel punto che ti muovi tu, Teresa. Devi trovare il modo per sgattaiolare via ed entrare nella sala di controllo per disattivare le telecamere dell'Hangar, usa il taser che ti ho dato se è necessario. Sei la più brava con i computer e sono sicuro che non avrai problemi se mai dovesse essere necessario inserire un codice."

Vidi Teresa annuire vicino a me, con un'espressione determinata. "Posso entrare in ogni computer che voglio." rassicurò la ragazza.
"Una volta che Teresa avrà disattivato le telecamere, avviserà Vince tramite l'auricolare che le ho dato e a quel punto entri in scena tu." spiegò Gally, indicandomi e cogliendomi di sorpresa. "Tu dovrai restare all'interno della Berga e nasconderti. Tieni questi." ordinò Gally, allungandomi due cose e lasciandole cadere nella mia mano. Quando osservai meglio i due oggetti nel mio palmo, capii che si trattasse di una mappa e di un piccolo auricolare grigio e graffiato. Non esitai a indossarlo, trovando quell'aggeggio particolarmente scomodo, mentre per quanto riguardava la mappa la infilai accuratamente tra le lenzuola strette al mio addome, così sarei stata sicura di non perderla durante il tragitto. 

"Quando Teresa ti darà il segnale dovrai uscire dalla Berga e fare fuori con l'arco tutte le guardie presenti nell'Hangar. Una volta fatto ciò dovrai recuperare le armi presenti nella Berga e correre verso il primo laboratorio che trovi. Fai irruzione e libera tutti gli Immuni, distribuendo le armi a ognuno. Usa la mappa per fare ciò, poi facendoti aiutare da tutte le persone armate prosegui con tutti i laboratori indicati, liberando ogni singola persona. Vince nel frattempo troverà il modo di creare una breccia nel muro con un'esplosione per far entrare tutti gli altri. Dopo aver preso il comando di tutto il complesso, Charlotte ci aiuterà a far funzionare di nuovo un numero di armi sufficiente per restare al comando." il ragazzo si interruppe per un secondo, poi mi guardò nuovamente. "Credi di riuscirci?"

Annuii determinata e a quel punto Gally mi sorrise soddisfatto, per poi rivolgersi agli altri.
"Le ragazze del Gruppo B che hanno recuperato la memoria e Brenda hanno dato un grande contributo alla costruzione di questo piano. Vi assicuro che ogni cosa è pianificata nei minimi dettagli, voi pensate solo a fare fuori quanta più gente possibile."
"Lo farò con piacere." rispose Minho scrocchiandosi le dita e assumendo un'espressione alquanto sadica. 
"Bene così." asserì il ragazzo, annuendo all'asiatico. "Possiamo partire, Vince." disse poi, dando due pacche sulla spalla dell'uomo al volante.

Il furgone si mise in moto con uno sbuffo a dir poco rassicurante e per quanto Vince continuasse a ripetere che quel mezzo fosse il migliore all'interno del Braccio Destro, non riuscivo a non pensare che avrebbe potuto spegnersi con un tonfo da un momento all'altro, lasciandoci a piedi in una landa desolata. Una volta usciti dal garage, un sole accecante invase il furgone che prese a sfrecciare a tutta velocità. Quella luce, per quanto potesse essere abbagliante e fastidiosa, aveva donato alla città intorno a noi un'aspetto abbastanza rassicurante.

The Maze Runner - RunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora