"Come va la gamba? Appena riesco a trovare qualcosa con cui rendere la lama di un coltello incandescente te la cauterizzo." spiegò il ragazzo, finalmente tornando un po' in sé e regalandomi un'espressione preoccupata.
"La gamba potrebbe andare meglio. E condivido a pieno l'idea di fermare il sangue, non so quanto ancora riuscirò a resistere." risposi stanca, ma allo stesso tempo confusa. "Ma non ti ho portato qui per parlare delle mie ferite. Mi dici perché ti comporti così?" domandai poi, arrivando subito al sodo.
"Così come?" mi chiese lui, alzando un sopracciglio e appoggiando la schiena alla parete per poi guardarmi attentamente."Così come se al tuo interno vivessero due persone completamente diverse." lo aggiornai, frustrata e stanca più del dovuto. La battaglia contro le guardie mi aveva proprio sfinita. "Prima sei lo stesso Gally di sempre. Quel ragazzo dolce, premuroso, preoccupato e deciso che ho conosciuto nella Radura. L'attimo immediatamente successivo invece sei freddo, diffidente, severo e ti comporti come se nulla ti interessasse all'infuori della vendetta."
Il ragazzo mi lanciò un'occhiata ferita, come se lo stessi accusando ingiustamente, poi appoggiò la testa al muro e sospirò, chiudendo gli occhi per un attimo. "Le persone cambiano, Eli. Dopo tutto quello che è successo...""Lo so." lo interruppi subito. "Lo so che le persone cambiano. Credimi, io sono la prima ad ammettere di non essere la stessa ragazza indifesa della Radura. E puoi stare anche certo che non ti sto affatto chiedendo di tornare a essere quello di prima, perché non voglio e non posso pretendere una cosa del genere da te." lo rassicurai, attirando nuovamente la sua attenzione. "So che quello che abbiamo passato è assurdo, impensabile per dei ragazzi che dalla vita vogliono solo tranquillità e che invece vivono tra sangue, morte e pericoli. Io ho visto tutto quello che hai visto tu e so che non si può uscire da tutto questo senza perdere una parte di sé nel percorso."
"Senti, mi fa piacere che tu ti preoccupi per me, ma non ce n'è bisogno, davvero." mi fermò il ragazzo, appoggiando una mano sulla mia spalla e sorridendomi in modo stanco, ma sincero. "In più questo non è il momento migliore per parlare."
"Oh, certo." borbottai, indietreggiando di un passo e facendo sì che la sua mano scivolasse via da me. "Vince ha altri ordini da affibbiarti, giusto?"
Gally aggrottò le sopracciglia e mi guardò perplesso. "Vince?"
"Sì, Vince." ripetei. "Non fai altro che seguirlo come un cagnolino. Quando sei vicino a lui, tu... tu non sei più tu. Da quanto tempo hai questa sete di vendetta immane, eh? Da quando abbassi la testa e ti fai comandare o ti fai mettere in testa idee non tue?""Non so di cosa tu stia parlando." concluse velocemente il ragazzo, distaccandosi dalla parete e incamminandosi verso la porta. Mi affrettai a sporgermi in avanti, ignorando la fitta alla gamba che seguì quell'azione, ma accantonai il dolore e afferrai il ragazzo per un braccio.
"Non credere che io sia stupida, Gally." mormorai poi, cercando di abbassare il mio tono che forse era diventato troppo alto. "So che sta per succedere qualcosa di grosso. Altrimenti non mi spiego questo tuo comportamento." lo informai, tirandolo indietro e obbligandolo a prestarmi ancora attenzione. A quelle mie parole la sua espressione mutò per un secondo e subito il ragazzo si premurò di nasconderlo, ma quella frazione di tempo minima mi bastò per capire che avessi fatto centro.Era ovvio, d'altronde, che il ragazzo stesse facendo tutto quello perché sapeva che di lì a poco sarebbe successo qualcosa. Ero sicura che fosse qualcosa che centrava con Vince, altrimenti non si sarebbe comportato come se fosse d'accordo con lui su ogni cosa.
Lo sapevo, la mia era un'ipotesi azzardata e forse molto pericolosa, ma era l'unica pista che avevo: Gally sapeva cosa aveva in mente Vince e stava cercando di mostrarsi quanto più docile e fidato possibile pur di estirpargli informazioni fondamentali; e a quanto pareva, Vince stava abboccando all'amo."Non ho intenzione di dirti nulla al riguardo." mi informò Gally, alzando una mano e scuotendo la testa.
"E io non ho intenzione di obbligarti." risposi sincera. "So che in qualche modo stai cercando di proteggerci, ma ti comporti in modo strano perché non vuoi che Vince lo sappia."
"Come..." il ragazzo aprì la bocca per parlare, poi la richiuse, rinunciando alla parola.
"Gally, non mi interessa sapere cosa succederà, perché so che troverai un modo per proteggerci tutti quanti. Mi fido di te. Mi sono sempre fidata e non me ne sono mai pentita, quindi pensa solo ad attuare il tuo strano piano di protezione e a cavarci tutti da questo casino."
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The Maze Runner - Run
Fanfiction{Threequel di The Maze Runner - Remember} I Radurai sono riusciti a sopravvivere anche alla Zona Bruciata e hanno conseguito il loro obbiettivo: raggiungere il Porto Sicuro entro due settimane per trovare la cura all'Eruzione, lo spietato morbo che...