Capitolo 65.

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"C-Cosa?" domandò Gally, facendo un passo avanti e corrugando la fronte.
Mi morsi il labbro e alzai l'angolo destro della bocca, abbassando lo sguardo e cercando qualcosa da dire.
"Ma quindi..." continuò Gally, senza parole. "Dov'è ora?"
Sollevai lo sguardo titubante e incrociai quello del ragazzo che ora era velato di tristezza e preoccupazione. "Non lo so. L'ultima volta che l'ho visto era in un Palazzo degli Spaccati." riferii. "Mi ha detto che sarebbe andato a Denver con altre persone. Inutile dire che speravo di rivederlo... Ci speravo veramente, o almeno era così prima che mi arrivassi qua."
"Caspio... I-Io non so cosa dire." borbottò il ragazzo allungando una mano verso di me e accarezzandomi una spalla. 

"Non ho bisogno che tu dica niente. Solo... Per favore, evita di tirare fuori questo argomento altre volte, okay?" mormorai con un filo di voce.
Il ragazzo si morse il labbro inferiore e mi guardò a lungo, cercando forse di trovare qualcosa nei miei occhi, poi abbassò lo sguardo. "Va bene... Ma sappi solo che per qualsiasi cosa ti serva io ci sono."
Accennai un sorriso e appoggiai la mia mano sulla sua che, ancora attaccata alla mia spalla, non aveva smesso un attimo di accarezzarmi. "Ti ringrazio, ma credo che l'unica cosa che mi serva al momento sia andare a spaccare il culo a qualche topo della W.I.C.K.E.D." precisai, cercando di cambiare argomento.
"Be', allora sei fortunata." aggiunse il ragazzo, ma il suo volto improvvisamente illuminato si trasformò in ansia, come se si fosse improvvisamente ricordato di un dettaglio importante. "Abbiamo avuto un problema con Thomas. A quanto pare la W.I.C.K.E.D. si sta muovendo più in fretta di quanto avevamo calcolato. Partiamo tra due ore."





Dopo che Gally aveva dato l'annuncio della battaglia imminente a tutti, un'euforia generale si era sparsa per tutta la sala mensa. Molti avevano iniziato a urlare ed esultare, gridando insulti e minacce verso la W.I.C.K.E.D., altri invece si erano limitati ad agitare il pugno in alto, emettendo suoni e acclamazioni. Non mi sorpresi tanto di quel casino, ma piuttosto della velocità con cui tutti si calmarono, tornando seri e mettendosi a lavorare per partire.
Prima che potessi muovere anche solo un passo, Gally mi chiamò da lontano, facendomi cenno di raggiungerlo. Mi mossi sulla sedia, voltandomi verso Stephen e, sotto il suo sguardo scocciato, gli mollai il mio piatto ormai vuoto sulle gambe.

"Quindi ci hai veramente fatto pace?" domandò velocemente il ragazzo prendendomi una mano e chiedendomi tacitamente di aspettare un secondo.
"Già, ti ho spiegato il malinteso, no? Smettila di essere perennemente preoccupato. So badare a me stessa." lo rimproverai.
"Sì, certo." mi sbeffeggiò il ragazzo, sbuffando e lasciandomi la mano.
"Ti ricordi la conversazione che abbiamo avuto ieri, giusto? Quindi credo sia il momento di smetterla di rimproverarmi ogni volta. Sarebbe carino da parte tua, non credi?" domandai incrociando le braccia al petto e attendendo curiosa le sue scuse.

Stephen si stravaccò sulla sedia e allungò le gambe, poi mise un braccio dietro lo schienale e alzò lo sguardo, fissandomi con sufficienza. "Sai badare a te stessa." bofonchiò stanco, come se dire quelle parole gli fosse costato tutta l'energia in corpo. "Sbrigati a raggiungere il tuo ruba-baci, potrei anche cambiare idea e obbligarti a restare con me, pasticcino."
"Come sei gentile e permissivo, fratellone geloso." lo sbeffeggiai, sottolineando quell'appellativo. Il ragazzo sbuffò e mi fece cenno con mento di andarmene, ma persino nel momento in cui mi girai continuai a percepire il suo sguardo attento su di me, che scommisi non mi abbandonò fino a quando non raggiunsi Gally che, con un sorrisetto sulle labbra mi attendeva impaziente.

"Allora sei pronta?" domandò lui eccitato.
"Alla battaglia? Credo di sì." mormorai facendo spallucce.
"Bene così. Perché ho un regalino per te..." borbottò il ragazzo, muovendosi di lato e cavando da dietro la sua schiena un arco. "Ben sessantasei pollici. So che è molto grande rispetto a quello che avevi nella Radura, ma questo è l'unico che ho trovato. Il suo proprietario è morto diversi mesi fa, si chiamava Ethan, è per questo che sul lato trovi incisa la E. Puoi fingere che sia stato creato per te."

The Maze Runner - RunDove le storie prendono vita. Scoprilo ora