Attesi paziente che David fosse abbastanza vicino e quando la guardia, ingenuamente, si chinò per prendermi e sollevarmi da terra, le rifilai un pugno veloce diretto verso la gola.
Ignorai il dolore che si fece sentire sulle nocche della mia mano destra non appena il mio pugno fece impatto con la sua pelle e, quando vidi David arrancare all'indietro, tenendosi la gola con entrambe le mani e tossendo in cerca di ossigeno, non esitai e afferrai il mio lanciagranate.
Sparai un colpo dritto al suo addome, vedendolo cadere all'indietro in preda alle convulsioni e con gli occhi fuori dalle orbite, poi senza attendere neanche un secondo puntai la canna del lanciagranate contro le due guardie che sorvegliavano Stephen e Newt.Portai il dito sul grilletto, ma non appena lo premetti, una scossa elettrica ripartì dal mio collo, facendomi cadere l'arma di mano e deviando la direzione la granata elettrica da tutt'altra parte.
Mi portai le mani sulla nuca e mi abbassai a terra dolorante. Serrai la mandibola e cercai in tutti i modi di mantenere gli occhi aperti e fissi sull'Uomo Ratto, che nel frattempo si divertiva a torturarmi con quel piccolo pulsantino che teneva ben stretto tra le dita.Mi sentii urlare e gemere per il dolore che non intendeva cessare, e percepii che il mio corpo, scosso da mille brividi dovuti alle scariche elettriche, era prossimo allo svenimento. Dopo il terzo urlo vidi che il ghigno divertito e malsano di Janson continuava ad allargarsi a dismisura e quando l'uomo alzò in alto il braccio, premendo ancora di più sul pulsante, mi decisi che forse era meglio chiudere gli occhi e lasciarmi andare. E così feci: chiusi le palpebre, cercai per quanto impossibile di rilassarmi e... Un grido eruppe nell'aria, facendomi riaprire di scatto gli occhi. Non ero stata io a urlare, di questo ne ero sicura.
La scena che vidi davanti a me mi sorprese a tal punto da farmi dimenticare il dolore dovuto alle scariche elettriche: Janson, sempre con il braccio piegato in aria, stava urlando dal dolore; nel centro del suo palmo, al posto del pulsante, c'era piantato un coltello. Non mi servì guardare i due ragazzi per capire che il coltello provenisse da Stephen, anzi, dalla scarpa di Stephen; e non mi stupii neanche nel constatare che non era stato lo stupore a farmi dimenticare il dolore, perché questo era svanito con le scariche elettriche non appena il pulsante aveva abbandonato la mano dell'Uomo Ratto.
Sbattendo gli occhi nel tentativo di riprendermi, mi tirai nuovamente in piedi e recuperai il lanciagranate che avevo abbandonato a terra, ma non appena le mie dita di chiusero attorno all'arma, la voce stridula e piena di rabbia di Janson mi fece bloccare sul posto.
"Mettila immediatamente a terra, ragazzina." ordinò furibondo l'uomo. "A meno che non vuoi che i tuoi amici vengano percossi da una scossa tre volte più forte di quella che hai subito tu."
Mi morsi il labbro e con tutta la mia forza di volontà lanciai l'arma a terra, facendola scivolare fino ai piedi di Janson, che la scansò con indifferenza.Poi l'uomo si guardò la mano destra con disgusto e con un'unica mossa veloce si estrasse il coltello dal palmo, gettandolo poi a terra con rabbia; con la mano ancora sana invece, cavò dalla sua tasca un walkie talkie e ordinò che dei rinforzi venissero inviati immediatamente alla stanza 11 del terzo piano. Dopo aver gettato quell'aggeggio nuovamente nella tasca del suo camice, si girò verso Stephen, guardandolo in cagnesco. Prima di raggiungere il ragazzo, si chinò a raccogliere il pulsante ancora ai suoi piedi e lo lanciò più volte in aria, riprendendolo subito dopo nella mano sinistra.
"Stephen, Stephen, Stephen. Quand'è che imparerai?" domandò l'Uomo Ratto, scansando leggermente la guardia che stava controllando il ragazzo. "Pensavo che ci tenessi alle tue sorelle. Se mi ricordo bene, avevi accettato tu stesso di fare tutto quello che volevamo per risparmiarle. Oppure mi sbaglio?"
Sbarrai gli occhi. Janson era proprio un bastardo senza cuore. Ha finto di non ricordarsi delle sorelle di Stephen per settimane e ora se ne esce con questa frase? Pensai disgustata, chiedendomi come facesse Stephen a rimanere così controllato senza scattare e attaccare l'Uomo Ratto. Io lo avrei già ridotto in cenere.
STAI LEGGENDO
The Maze Runner - Run
Fanfiction{Threequel di The Maze Runner - Remember} I Radurai sono riusciti a sopravvivere anche alla Zona Bruciata e hanno conseguito il loro obbiettivo: raggiungere il Porto Sicuro entro due settimane per trovare la cura all'Eruzione, lo spietato morbo che...