Senza neanche bisogno di una parola, io e Newt pensammo la stessa cosa e agimmo di conseguenza. Entrambi ci catapultammo all'avanti, camminando velocemente verso Janson prima che cambiasse discorso e iniziasse a ignorarci completamente.
Newt lo raggiunse prima di me e iniziò a fare domande a raffica, spiegando la situazione e pretendendo giustamente delle spiegazioni. Quando raggiunsi entrambi capii che la situazione che si stava andando a creare non era per niente positiva e che Janson non doveva essere dell'umore giusto per discutere un attimo di più."Senti, te l'ho già detto e te lo ripeto: siamo stati costretti a isolarlo dal resto dei Soggetti. L'Eruzione è troppo radicata in lui: è diventato pazzo e violento, e perciò pericoloso per voi." spiegò brevemente e senza sentimenti, come se stesse raccontando una favoletta ad un bambino prima della buonanotte.
"Isolato? Non se ne parla. Per quanto mi riguarda, isolarlo non sarebbe la scelta migliore, forse qui con i suoi amici potrebbe..."
"No." sputò secco l'uomo Ratto. "Soggetto, obbedisci agli ordini e vatti a sedere oppure...""Chiamalo di nuovo Soggetto e giuro che ti spezzo l'osso del collo." sibilai tra i denti, stingendo i pugni e irrigidendo la mascella.
"Come non detto..." disse Janson fingendo di non sentire le mie parole e girandosi a guardare due uomini armati dietro di lui. "Guardie, riportateli a sedere."
I due uomini avanzarono verso di noi e ci misero le mani addosso, costringendoci a girarci e a camminare verso il nostro tavolo. La guardia che aveva scelto me come vittima da punzecchiare mi stava stringendo i polsi in una morsa d'acciaio, sollevandoli più del dovuto e facendomi male. Diedi più volte uno strattone, facendo smorfie di dolore ogni volta che lui aumentava la presa, e cercai di liberarmi. "Posso anche camminare da sola." sputai acida dopo l'ennesimo tentativo fallito.La guardia, per tutta risposta, mi diede un altro spintone e per poco non caddi all'avanti.
Feci per urlargli di stare più attento quando una mano si fermò sulla mia spalla delicatamente, obbligando la guardia a fermarsi. "Ha detto che può camminare da sola. Lasciala stare." disse una voce fredda e autorevole, con un tono che non ammetteva repliche. La sua voce.
Alzai lo sguardo per confermare quello che già avevo intuito e mi ritrovai a pochi centimetri dal petto di Stephen che, con uno sguardo d'acciaio aveva incatenato gli occhi della guardia. Nonostante avesse un aspetto debole, sapeva ancora farsi rispettare. Infatti, dopo pochi secondi di scambi di sguardi infuocati, la guardia lasciò la presa dai miei polsi, spingendomi sgarbatamente in avanti.Non avendo abbastanza terreno per riprendere equilibrio, mi ritrovai catapultata sul petto di Stephen che sembrò riacquistare all'improvviso i riflessi perché mi afferrò al volo, impedendomi di cadere a terra come un sacco di patate.
"Grazie." sussurrai allontanandomi dal ragazzo che ora sembrava tutto meno che malato e debole.
"Ora, immagino che non ci siano altre domande." esordì Janson a gran voce, come se sperasse che qualcuno provasse di nuovo a mettersi contro di lui. Attese qualche secondo e la stanza si riempì di un silenzio disarmante, poi lui continuò. "Come credevo. Mettetevi tutti seduti e attendete il vostro nome. Verrete chiamati per gruppi. La prima persona del gruppo che chiamerò, si alzerà e verrà silenziosamente a prendere le chiavi della propria stanza, poi aspetterà che il resto del gruppo si formi e raggiungerà la stanza scortato da una guardia."Scossi la testa e cessai di ascoltare le parole pronunciate da quell'essere infimo per concentrarmi su di Newt. Lui era ancora bloccato dalla guardia che lo stava trattando con non poca delicatezza. A forza di spintoni aveva quasi raggiunto il tavolo a cui eravamo seduti prima e probabilmente non lo avrebbe mollato fino a che non si fosse seduto su una delle sedie, ma grazie all'intervento di Minho anche questa guardia lo mollò, incendiandoci tutti con uno sguardo micidiale.
Mi girai verso Stephen che nel frattempo non aveva smesso di fissarmi, forse per accertarsi che stessi bene. Quando riuscii a fargli distogliere lo sguardo dai miei polsi e a instaurare un rapporto visivo, gli feci segno di seguirmi e raggiungere insieme gli altri. "Andiamo?" chiesi indicando i Radurai con il mento.
"I tuoi polsi." disse lui freddo, prendendo le mie mani tra le sue e rigirandole per esaminare meglio i segni rossi che la guardia aveva lasciato.
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The Maze Runner - Run
Fanfiction{Threequel di The Maze Runner - Remember} I Radurai sono riusciti a sopravvivere anche alla Zona Bruciata e hanno conseguito il loro obbiettivo: raggiungere il Porto Sicuro entro due settimane per trovare la cura all'Eruzione, lo spietato morbo che...