Capitolo 11 - Vecchi vizi

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Piove sul bagnato.

Così si dice quando l'intero mondo cospira contro di te e batte l'incudine della tua vita senza sosta.

I nemici si accumulavano, i pensieri con loro aiutati dai ricordi. A sollevare il suo spirito esisteva solo una persona, colui che era andato perfino contro la persona che lo aveva messo al mondo. Solo Cameron a sollevarla dai ricordi che inevitabilmente quei luoghi, ed in particolare il North, era portatori sani.

L'odore infuocato della cipolla. Lo sfrigolante rumore dei burger sulla griglia. L'orripilante arancione delle divise. Ciocchi di carbone che espandevano il fuoco dei ricordi. Un nome.

Harry.

Il suo cellulare squillava senza risposta. Forse in fondo all'oceano, forse chiuso in un cassetto. Forse tra le sue dita.

Ma il risultato non cambiava. Aveva deciso di tagliare ogni legame, ogni ponte con quella vita, con il college... con sua sorella.

Sorella...

Era così strano. Abituata per diciannove anni a considerarsi figlia unica di una famiglia distrutta. Ed ora non era più sola.

O forse sì.

Questo l'ultimo pensiero che colpì la coscienza di Faith prima della comanda del tavolo nove.

« Eccola qui! E io che speravo di non vederti più, spregevole vipera! »

« Buongiorno anche a te, Destiny! »

Sempre il solito tavolo. Sempre la solita tuta con i colori dei Cossaks. Sempre la solita Destiny.

« Mi spieghi cosa devo fare per non averti più tra i piedi? » chiese divertita il capo cheerleader dall'alto della sua posizione sociale.

« Molto semplice! C'è un secondo diner dalla parte opposta del campus! Si chiama "South"! Vedrai che lì non ci sono ne io ne persone che ti sputano nel panino! » rispose Faith divertita dal sorriso nascosto delle altre due cheerleaders compagne di pranzo di Destiny.

« Ti sei fatta una nemica Faith! Una nemica potente! »

« Mettiti in fila Destiny! Non sei la prima e nemmeno la più pericolosa! »

Gettò i piatti sul tavolo senza il minimo garbo e si diresse verso il bancone per raccogliere un'ulteriore ordine.

Lì qualcuno la attendeva.

« Gran bella risposta! » sottolineò Nick.

« Grazie Nicholas! »

« Perché continui... »

« A chiamarti Nicholas anziché Nick? Preferisco mantenere una certa distanza dai tipi come te! » rispose sorridente Faith anticipandolo.

« E come sarei? » le urlò.

Ma Faith era cambiata. La vecchia lei sarebbe rimasta lì a giustificarlo, a dargli il tempo di insinuarsi tra i suoi pensieri e rimanerci. Ma la nuova Faith aveva una direzione ben tracciata e nessuno avrebbe potuto distoglierla dal suo cuore, dal suo amore, dal suo Cameron.

Sorrise.

Nonostante i nemici, le minacce, le colpe, lei rimase sorridente per tutta la durata del turno e concentrata su ciò che di bello la vita finalmente le offriva: la certezza.

Ma si sa: nella vita solo una cosa è indubbia ed immutabile. Il resto? Effimero come quei panini che venivano divorati con pochi morsi, effimero come un secondo fagocitato da quello successivo, effimero come la certezza sbranata dal ricordo.

Il turno terminò. I clienti scemarono ad uno ad uno finché verso le tre non rimasero che le cartacce ed i bicchieri sporchi a popolare quei tavoli.

Faith li impilò, li gettò nella lavastoviglie, pulì i tavoli e si apprestò a gettare l'immondizia nei contenitori sul retro del locale.

« Giornata dura eh? » la accolse una voce appena varcata la soglia verso l'esterno.

« Oddio! Nicholas! Mi hai spaventata! »

« Ti chiedo scusa! Aspetta che ti aiuto! » disse schiacciando la sigaretta che stava fumando nel posacenere fissato alla parete e gettando i due sacchi nei loro contenitori.

« G... grazie! »

« Allora Faith! Tu fumi? »

« Ho smesso! »

« Hai fatto bene! Brutto vizio, davvero un brutto vizio! Non che me ne fumi un pacchetto al giorno ma una ogni tanto, se la situazione lo richiede, quella sì! »

Sembra di sentir parlare Tuck!

« E la situazione lo richiede? »

« Eccome! »

« Cosa ti affligge? » chiese Faith curiosa.

« Ricordi, pensieri, colpe... »

« Di che genere? »

Un dito puntato sul cuore valeva più di mille parole. Si accese una seconda sigaretta.

« Ne vuoi? » chiese con la sigaretta tra le labbra porgendole il pacchetto dal quale ne fuoriusciva una.

Faith non farlo!

« Davvero un brutto periodo per smettere! » disse Faith afferrando quella sigaretta.

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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