Capitolo 56 - Motivi

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« Justin! » chiamò Maya gettando a terra i trolley.

Una corsa a perdifiato che rischiò di investire anche Faith impietrita sulla porta, una corsa che terminò tra le braccia del suo amato.

« Maya? Non fraintendere ma... che ci fai qui? » chiese Justin quando le sue labbra furono finalmente libere da quelle di Maya.

« Io? Cosa ci fai tu? Ho accompagnato Faith... non mi andava che viaggiasse da sola. Comunque anch'io sono felice di vederti! »

« Ragazzi scusate! » si intromise Faith. « Possiamo riservare a più tardi le scene di gelosia? Ora vorrei sapere cosa diavolo sta accadendo! »

« Mi sembra di conoscerla questa voce! » esclamò qualcuno dall'interno della casa.

« Mamma! »

Lacrime congelate dalla distanza. Esse furono le prime a sciogliersi in quel abbraccio materno tanto desiderato e tanto dimenticato.

« Piccola mia! Ma quanto sei magra! Stai bene? »

« Cece! Lasciala in pace! È appena arrivata! »

« Nonno! »

« Eccola qui! Sei sempre bellissima nonostante ciò che dice tua madre! »

« Mamma, nonno, lei è Maya! È stata la mia salvezza a North Windfield, e non solo. Le devo moltissimo! »

« Allora sei la benvenuta! » rispose Cece stringendo la mano a quella ragazza ancora abbracciata a Justin.

« Ora però entrate che dentro si sta più caldi e poi ce ne sono di cose da raccontare! » esortò il nonno sollevando con incredibile facilità il bagaglio dei libri di Faith.

Nulla era cambiato in quattro mesi. L'arredamento, le tende, i soprammobili. Nulla. Forse solo gli occhi che osservavano quel salotto. Occhi che avevano perso la voglia di sognare all'infuori di un'ultima piccola illusione.

« Vi abbiamo svegliati? »

« Assolutamente no! Justin è arrivato oggi pomeriggio avvertendoci del vostro arrivo! »

Come faceva a saperlo?

« Come... »

« Non preoccuparti Faith! Tutto sarà chiarito! » la rassicurò l'amico.

Nell'ampio salotto d'ingresso le domande si affollavano come una calca allo stadio ed i sorrisi dei presenti non stemperavano in alcun modo l'ansia che Faith stava sperimentando.

Una sosta al bagno per rinfrancarsi dal lungo viaggio pensando ad un sonno ormai perso nell'adrenalina.

Una volta tornata dalla famiglia, il gruppo si sedette al tavolo in legno massello.

« Allora! » prese la parola Justin. « Sono qui perché finalmente so anch'io cosa è successo a North Windfield. »

« Lo sai? » chiese Maya.

« Sì. So di Cameron, del suo piano e di ciò che Faith ha dovuto affrontare! »

« Justin... prima vorrei raccontare alla mia famiglia come sono andate le cose. »

Maya sciolse l'abbraccio che aveva intrecciato attorno alle spalle di Justin e lo riservò a Faith, accarezzandole di tanto in tanto le spalle.

Faith, dal canto suo, era insensibile a quel tocco affettuoso, intenta a cercare le parole più adatte a spiegare un dolore quanto mai vivo.

Osservò sua madre cambiare espressione, la vide scioccata, sorridente, a tratti la mano coprì la bocca a nascondere uno sgomento che Faith aveva vissuto in prima persona.

Justin, al contrario, rimase impassibile annuendo o abbassando lo sguardo quando le verità sull'amico erano dolorose per il cuore quanto per la mente.

Quando il racconto terminò, il silenzio riempì la stanza urlando più di mille grida.

« Questo è quanto... Maya mi è sempre stata vicina, salvandomi più di una volta da me stessa e dagli altri, Cameron su tutti. »

« Perché non mi hai avvertita? » chiese la madre quando la luce illuminò le lacrime.

« Cosa avresti potuto fare? È stato tutto così repentino che senza accorgermene mi sono ritrovata invischiata in eventi più grandi di me! Ora voglio solo tornare indietro e non commettere più gli stessi errori! »

« Non puoi! » esclamò Justin. « Non puoi tornare indietro! È per questo motivo che sono qui. »

« Cosa vuoi dire? »

« È impazzito Faith! Mi fa male dirlo, e se non mi avessero dato la conferma le autorità non ci avrei mai creduto. Faith... non puoi tornare. »

« Perché? »

« Perché? Le ha dato fuoco Faith! Ha raso al suolo la casa dove vivevamo in preda al dolore per la tua scomparsa, ha aggredito Tuck giurando di farlo licenziare se non avesse confessato dove ti eri rifugiata, ha cercato di distruggere anche il pub ma, per fortuna, la polizia l'ha fermato in tempo. Ora è in carcere. Lo hanno accusato di vandalismo e minacce. I genitori si sono rifiutati di pagare la cauzione ma lo sai anche tu che non rimarrà dentro a lungo. Massimo due settimane poi sarà di nuovo fuori. »

« Come fai a sapere queste cose? » chiese Faith.

« È stato Nick ad avvertirmi! » 

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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