Capitolo 20 - Mentire per amore

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Cazzo!

« Come fai a saperlo? » chiese sospettosa Faith.

« Non importa come. Importa solo che mi hai mentito! »

« Cameron, ti ho chiesto come fai a saperlo? » incalzò scendendo dalle scale sulle quali era stata bloccata.

Come fa a saperlo? Ha iniziato a seguirmi? Se era presente perché non mi ha soccorso lui? Solo per vedere fino a che punto Nick si sarebbe spinto? Avrebbe rischiato la mia salute per scoprirlo?

« Te la faccio io una domanda Faith! Cosa cazzo è successo dentro quell'infermeria? » urlò riversando i dubbi in quel rabbioso grido.

« Nulla! Davvero! Anzi mi ha chiuso la ferita altrimenti avrei continuato a perdere sangue! »

In quell'istante Faith comprese. La preoccupazione più grande di Cameron non era sua madre, i soldi oppure le macchine. La sua paura era incontrare qualcuno come il suo vecchio lui. Qualcuno per il quale il tradimento non era, in fin dei conti, un peccato così grave o qualcuno per cui, il fatto che una persona fosse o meno impegnata sentimentalmente, non fosse un ostacolo insormontabile. Nella mente di Cameron rispettivamente Faith e Nick.

I suoi occhi lucidi lo confermavano.

« Mi stai mentendo! » concluse lui afferrando il cappotto appeso all'appendiabiti accanto alla porta d'ingresso.

« No! Cameron! Aspetta! »

Incalzarlo ed andare all'attacco non aveva funzionato. Più lo avrebbe spronato a raccontare, maggiore sarebbe stato il suo desiderio di rimanere solo con i suoi sempre più crescenti dubbi.

Dio solo sa cosa può aver immaginato!

Un'unica soluzione. L'unica cosa giusta da fare.

Raccontare la verità.

Forse solo allora anche Cameron si sarebbe aperto ad una spiegazione per Faith fondamentale in quel delicato periodo della loro relazione.

« Cosa devo aspettare? » chiese di spalle con il viso rivolto verso l'uscita.

« Vieni! Ti racconterò tutto! »

Lo prese per mano e lo accompagnò in soggiorno.

Gli occhi di Cameron non incrociarono mai lo sguardo di Faith desideroso di un rapido ed onesto chiarimento.

« Allora... sono arrivata al campus dove ho incontrato Savannah. Lei non ne voleva sapere di un confronto pacifico. Voleva solo vendicarsi per il torto che, a parer suo, le abbiamo fatto. Per farla breve, mi ha trascinata a terra e iniziato a colpirmi. Nick è arrivato in mio aiuto bloccandola e allontanandola. Perdevo molto sangue e ha deciso di portarmi in infermeria. Arrivati alla porta ci siamo resi conto che nessuno ci avrebbe dato una mano. Ha rotto la porta per entrare poco prima che svenissi. Sono rinvenuta qualche minuto più tardi con una cicatrice in testa e Nick di fronte a me con le mani sporche di sangue. Quando, lentamente, mi sono ripresa siamo usciti dall'infermeria. Ero ancora debole e Nick mi ha sostenuta. È stato allora che Nick... »

« "Che Nick"... cosa? » chiese curioso Cameron con aria accigliata.

Fu lì che Faith capì. Cameron aveva visto solo il principio e lei avrebbe potuto tranquillamente sorvolare sull'ultima parte.

Ma non lo fece.

« Che ha tentato di baciarmi! »

« Capito... » sussurrò Cameron alzandosi nuovamente in piedi.

« No! Aspetta! Fammi finire! Io l'ho respinto e ti assicuro non ci proverà più. Ne sono sicura. Avrei taciuto solo per non creare un caso dove davvero non c'è altro che tanto imbarazzo. Non è accaduto nulla e non accadrà mai! Noi stiamo insieme, siamo una coppia ora! Conosco le tue paure e non le alimenterò mai. Solo per questo avrei taciuto. Non per tradimento. Solo per te. Solo per noi. Perché non permetterò mai che qualcosa si frapponga tra noi e lotterò perché il nostro amore rimanga tale! »

Egli rimaneva in piedi. Lo sguardo basso. Solo la fredda luce del televisore ad illuminare una metà del suo viso che parlava di delusione e rammarico.

« Ero venuto per proteggerti. Immaginavo che Savannah non avrebbe accettato le tue scuse. Sono uscito cinque minuti dopo di te, pensando di raggiungerti, ma la lezione era stata spostata in un'altra aula. Quando entrai tu non c'eri. Capii che il vostro incontro era già avvenuto. Girai l'intero campus. Alla fine ti trovai.

Nick aveva appena bloccato il pugno di Savannah. Vi vidi andare verso l'infermeria e sparirvi all'interno. Così me ne andai nuovamente umiliato dal destino e dal mio cronico ritardo nella tua vita. »

« Cameron... ti prego, non è vero! »

« Ora scusami ma ho bisogno di pensare all'aria aperta. »

« Ti prego resta! Andiamo in camera e lasciamo il resto del mondo fuori! Se mi ami resta!»

Senza proferire parola, indossò il giaccone e chiuse la porta alle sue spalle.

Cosa significava quel gesto Faith temeva di averlo compreso. Possibile una vicenda così stupida avesse messo in crisi il loro amore?

Mentire per amore. Così lo chiamano.

Non è poi così vantaggioso.

Qualcuno bussò.

Faith si asciugò le lacrime dirigendosi verso la porta.

La aprì.

« Ho pensato abbastanza! » le sussurrò Cameron prendendola in braccio e portandola in camera.

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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