CHIEDO SCUSA PER IL COLPEVOLE RITARDO DOVUTO A MOTIVI PERSONALI CHE MI COSTRINGONO AD AFFRONTARE UN PERIODO NON FACILE DELLA MIA VITA. SPERO POSSIATE PERDONARMI PER FUTURI RITARDI. GRAZIE.
Come darle torto? I sentimenti, il vigore di quest’ultimi, parlavano più di ogni singola parola.
Perché continuare in quella spirale? Perché riaprire quella porta se più di un motivo c’era stato per chiuderla?
La semplice bontà non poteva bastare. Lo sapeva anche Faith.
Indagare un possibile cambiamento che fin troppe volte ed in troppe persone l’aveva ingannata. Mentire alla propria madre. Promettere di guardare sempre avanti dimenticando i dolori passati ed imparando da essi. Venir meno a quella promessa.
Ma allora perché?
A volte un odore, un suono, una voce sono argani potenti capaci di farriaffiorare sentimenti mai del tutto scomparsi ma solo coperti. Ma forse non era neppure questo, o non solo.
Era qualcosa di radicato in lei, più radicato di quanto Faith odiasse ammettere: il ricordo del primo amore.
Quattro anni.
Un ottovolante di sensazioni e tuffi al cuore. Un invariabile punto interrogativo che ne sviluppava il doppio una volta risposto. E così via,sempre di più, sempre più in profondità, fino ad accorgersi che si è ormai superato il punto di non ritorno.
Guardarlo nuovamente negli occhi, permettergli di colpire i timpani con il suono della sua voce, tutte scorciatoie verso quel punto dove il cammino nel buio si era interrotto ed il desiderio di scoprire cosa ci fosse nel cuore di Matt impedito dalla preoccupazione di una madre.
Era quella la sua forza: esporsi poco alla volta. Far credere di essere arrivati al traguardo e scoprire che si era incrinata solo la scorza esterna.
Il primo amore…
Quando il cuore pompa forte il sangue, quando quella droga chiamata adolescenza, insicurezza e voglia di scoprire ti affretta il passo e ti impedisce di controllare il terreno su cui stai posando il piede.
Ricordarsi di quando il sessodella prima volta ti regala più di quel poco sangue che perdi, l’eccitazione della ricerca, la certezza che sarebbe stato per sempre.
Stupide motivazioni che spingevano Faith a vestirsi di fretta. Niente dieccessivo: camicetta, maglione, un paio di jeans scuri e scarpe da ginnastica.
Eppure quel battito saltato quando il campanello della portò suonò era la prova che il vestiario era più tranquillo di chi lo indossava.
« Vado io! » urlò spalancando la porta di camera.
Doveva muoversi rapida e arrivare prima della madre alla porta.
Un piano fallito in partenza.
« Guarda chi è passato! » esclamò la madre sull’uscio di casa.
Faith, incredula, vestì l’espressione più sorpresa che avesse, l’espressione più adatta per la persona appena entrata.
« Faith! » chiamò la madre. « Non ti ricordi di Susie Donovan? »
Qualcosa di mai lontanamente immaginato.
Occhi verdi, capelli neri pettinati in quella odiosa frangetta che le nascondeva la fronte spaziosa, naso aquilino diretto verso la padrona di casa. Guardarla seduta sul letto della sua camera, una strana sensazione sui palmi delle mani.
Cece le aveva offerto di sedersi in soggiorno per quattro chiacchiere sapendo l’odio che la figlia provava per quella ragazza, ma Susie aveva insistito per parlare a quattrocchi con Faith.
Non si prospetta nulla di buono.
« Allora Susie, io dovrei uscire tra poco quindi, purtroppo, non ho molto tempo da dedicarti! » spiegò truccandosi distrattamente gli zigomi.
« Devi uscire con Matt, vero? »
« Non credo siano affari tuoi! »
La coda dell’occhio la vide abbassare lo sguardo a terra.
« Sai che siamo stati insieme? »
« Qualcosa mi è stato riferito… »
Il cellulare sulla scrivania vibrò. Matt era arrivato.
« Ora devo proprio andare Susie! »
« E sai perché è finita? »
Riflessa nello specchio, Susie, aveva perso tutta la cattiveria che fino a pochi mesi prima la caratterizzava.
« Francamente… »
« Sai Faith! » la interruppe. « So cosa ti ho fatto. So quanto male ho volutofarti. Ma ora so anche perché. Non rinnego le mie colpe ma voglio solo dirti che il tuo passato, le tue dipendenze sono dovute esclusivamente a lui! »
« E tu cosa ne sai? Dopo tutti questi anni vorresti scusarti? »
« Non solo. So che delle semplici scuse non bastano ed è per questo che sono qui! Ascoltami prima di andare! »
« Hai già detto tutto! »
« No, Faith! Non capisci? Lui non è come sembra! »
© G.
Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!
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TWO | Prima Stesura
Teen Fiction__ SEQUEL DI "ONE" __ Sono trascorse tre settimane. Faith è cambiata. Le sue priorità, la visione che aveva del mondo, della vita, del passato. Tutto cancellato. E se da un lato, quello del cuore, la direzione è tracciata, le ultime rivelazioni han...