Capitolo 35 - Un motivo in più

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Angolo dell'autore:
Oggi ho voluto anticipare l'angolo dell'autore solo per ringraziarvi anche a Natale delle gioie che voi lettrici non smettete di donarmi da quasi un anno a questa parte. Mi sembrava il minimo ricambiare oggi con un piccolo, piccolissimo regalo tutte voi che mi regalate tanta passione e forza. Questo è il mio dono di Natale per voi. Auguri di buone feste!

Ed il mondo accelerò ancora. Il dubbio lo colorò di nero e di tutte quelle sfumature che il tradimento portava con sé.
Come arrendersi all'evidenza? Perché di questo si trattava. Pura e semplice evidenza. Realtà, verità, certezza. Parole che nella mente di Faith avevano perso qualsiasi accezione intrinsecamente positiva.
Non sapere. Ora la tormentava. Perché se il tradimento di una qualche sorta di complicità, che neppure Faith sapeva descrivere, era innegabile, ora desiderava conoscerne i termini e comprendere quanto a fondo il coltello le era penetrato nella schiena.
Nascosta dietro la siepe, lo seguì con lo sguardo sparire dentro le cucine. Lo vide, o almeno ci provò. Gli occhi gonfi di lacrime le impedivano di mettere a fuoco i dettagli. Il nodo alla gola era pari solo a quello che, allo stomaco, la costrinse ad inginocchiarsi.
Pianse.
E più le sue lacrime coloravano il cemento, più esse stesse diventavano fonte di tristezza e origine di ulteriori.
Fermati Faith! Perché piangi?
Eppure un motivo esisteva. Non era per Nick ne tanto meno per la madre di Cameron la cui malignità era già proverbiale.
Il motivo era un altro. Al di là di qualunque tentativo, qualsiasi accenno di rivincita veniva soffocato sul nascere da uno sporco mondo che non restituisce ciò che riceve.
Faith avrebbe potuto scalare l'Everest e, da lassù, urlare la sua rabbia in modo che l'eco la trasportasse nei cinque continenti. Nessuno si sarebbe mosso a pietà per lei.
Ricomponiti Faith! Sei da sola nonostante siate in due!
Il dannato turno stava iniziando e la campanella posta sopra la porta d'ingresso era una sveglia che assordava i suoi pensieri.
Si sollevò da terra, con le dita si sistemó i trucco come meglio poteva e si aggiustò quella maledetta uniforme.
Mi stringe sui fianchi... già mi sto ingrassando! Tanto se Cameron non ne vorrà sapere del bambino dovrò comunque stringere la cinghia.
La vita colpiva duramente e proteggersi non faceva altro che aumentare la forza di quei colpi.
Decise di entrare dall'ingresso principale, come se nulla fosse, per non destare sospetti in Nick. Eppure nulla in quella mattinata sembrava essere normale. La fretta di Cameron, la visione appena uscita di casa, Justin e la sua fuga silenziosa ed infine Nick parlare con la signora Raileigh. Tutti strani tasselli di un puzzle tridimensionale la cui forma, però, non si riconosceva ancora.
Anche la folla accorsa al diner a quella strana ora della mattina era tutto fuorché usuale. Forse il motivo principe era il vicino termine dei corsi prima della sospensione di Natale.
Eppure c'è qualcosa di strano nell'aria. O forse è solo la mia immaginazione drogata di ormoni.
Entrò, studiando gli studenti ai tavoli: facce note solo di vista perlopiù, giocatori dei Cossacks, confratelli della Omega Lambda, della Beta Chi, l'immancabile sorriso spocchioso di Destiny abbracciata ad un palestrato e poi lei.
Faith sapeva. Sapeva di essere stata notata nonostante il suo fare distratto.
Savannah era lì. Allo stesso tavolo di Destiny che le bisbigliava nell'orecchio qualcosa evidentemente riferito a Faith a giudicare dalla direzione dello sguardo di quest'ultima.
Ma poco importava. Qualsiasi maldicenza di sarebbe ingigantito alla notizia della sua gravidanza e, probabilmente, la gente si sarebbe dimenticata del passato di Faith.
Scivolò rapida nella cucina. Il primo viso che incontrò fu quello di Nick.
« Ciao Faith! Hai visto? Sono tornato! »
« Più tardi dobbiamo parlare! » tagliò corto Faith.
Non aveva tempo. Per Nick, per le sue possibili bugie o probabili doppi giochi.
Era concentrata.
Lavoro. Università. Cameron.
Il programma era chiaro. Le regole scritte. Ma, una volta di più, Faith fu costretta a infrangere.
« Toc, toc! Posso! »
« Cameron! Che ci fai qui! »
Uno sguardo. Il gelo tra Cameron e Nick. L'imbarazzo di Faith. Era la prima volta che si incontravano dopo il quasi bacio dell'infermeria.
« Possiamo parlare? » chiese Cameron all'indirizzo di Faith. « Mi dispiace per come sono scappato stamattina! »
« Vieni! » acconsentì accompagnandolo sul retro.
« Faith! » sbraitò Tuck.
« Lo so! Due minuti! »
Raggiunto l'esterno il vociare si calmò.
« Dimmi! »
« Non è facile. » iniziò Cameron. Nei suoi occhi lo sguardo incerto non trovava obiettivo se non nelle proprie mani tremanti. « È vero. Il tempo è poco. Stiamo insieme da quanto? Un mese? Ti ho incontrata, ci siamo guardati, io... »
« Cameron! Sono incinta! »
In quel momento sì. In quel momento gli sguardi si fusero abbandonando a terra ogni timore. La mascella di Cameron si contraeva nervosamente mentre le mani si mossero verso i capelli.
Faith percepiva le estremità gelate mentre il cuore pompava paure nella mente.
Sconvolto. Scioccato. Distrutto. Così lo aveva immaginato.
Egli rispose con un sorriso.
« Un motivo in più per farlo! » esclamò.
Le afferrò la mano già in corsa verso l'interno del locale.
Tuck la chiamò da lontano mentre Nick lasciava bruciare un hamburger sul fuoco.
La porta che dava sulla sala principale si spalancò facendo voltare buona parte dei presenti. Savannah compresa.
Mano nella mano la accompagnò al centro del North, tra i tavoli colmi di gente e di sorpresa. Si fermò accanto al tavolo sette. Il silenzio coprì ogni rumore.
« Faith, sono qui, oggi, di fronte a tutti coloro che non hanno mai creduto al nostro amore. Sono qui per urlagli una volta di più. Sono qui per dirti che ci sarò sempre! »
Il silenzio si interruppe quando, lentamente, Cameron si inginocchiò ai piedi di Faith.
Lo sguardo scioccato di ogni presente ricalcava quello di Faith, la cui coscienza era ancora persa in quelle parole.
Una mano nella tasca dei jeans.
Ne estrasse un anello.
« Faith, mi vuoi sposare? »

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!


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