Capitolo 50 - Relitti

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Forse.

Dubbio. Possibilità. Titubanza.

Un tentennante cammino nel buio delle scelte.

Sicurezza... pensavo di averla trovata.

Forse.

Strano avverbio.

Tutto ed il suo opposto. Avanzare. Unica arma per combatterlo.

Ma perché cercare una spiegazione?

Forse perché le ragioni del cuore non le conosce neppure il cuore stesso.

Perché probabilmente l'amore non è tangibile quanto le certezze. Perché è un impulso incorporeo, un'onda invisibile della quale neanche l'innamorato stesso è cosciente.

Così. Sospinti ed illusi di segnare il nostro fato, disegnando il destino di ogni romantico e di coloro che non si arrendono.

Faith, suo malgrado, apparteneva a questa categoria. Costretta ad avanzare in quella giungla di pensieri poco oltre Flagstaff.

« A cosa pensi Faith? »

Erano ore che Maya non staccava gli occhi dalla strada, decisa a veder calare il sole dal posto di guida.

« A cosa penso? Penso che non scrivo una riga da due mesi. Forse è anche per questo che non mi sono accorta di ciò che stava accadendo. »

« Ora che ci rifletto... non mi hai mai fatto leggere nulla scritto da te! »

« I miei pensieri non hanno trama. Sono più una sorta di diario confusionario della vita di una strana diciannovenne! »

« E ti aiuta? »

« Mi aiuta a mettere ordine nella mia testa. Di tanto in tanto metto su carta ciò che il mio cervello non riesce a contenere. »

« Come una pentola a pressione? » chiese Maya ridendo.

« All'incirca! »

« Non colpevolizzarti! Se c'è una cosa in cui credo è che qualsiasi situazione avviene per una ragione. Sicuramente non ci sarà chiara fin dal principio ma, forse, il senno di poi ci aiuterà a capire. »

« È successo solo ieri e mi sembra già una vita fa! » osservò Faith accarezzando la tappezzeria del sedile sul quale era seduta.

« Lo so, lo so! »

Una mano. Una carezza sui capelli. La prova che non era sola.

Ne aveva viste tante quella macchina. Le corse in ospedale con Matthew in fin di vita, il perenne puzzo di vomito che si spigionava dai sedili posteriori, per fortuna scomparso dopo un lavaggio approfondito prima di partire per North Windfield, ed ora il suo sangue ad unirsi a quello versato quando Faith perse la sua verginità.

Sempre più ironico...

« Hai paura del passato? »

« So che è lì che mi aspetta. » rispose severa.

Eppure qualcosa si ostinava strenuamente a sfuggire. Una risposta che Faith non aveva mai neppure sfiorato.

« Posso farti una domanda Faith? »

« Temo me la faresti comunque! » rispose sorridente.

« Com'è andata tra voi? »

Qualcosa di non affrontato. Un vecchio relitto che affiorava tra i ricordi.

« Matthew non è il genere di ragazzo a cui, tra vent'anni, ripenserò con nostalgia. Lui è... è... »

« Allora? Com'è? »

« È difficile da spiegare. Non è minimamente il ragazzo da presentare orgogliosi ai tuoi e neppure quello da scegliere come accompagnatore al ballo scolastico. Lui semmai è il tipo con cui scappi dalla finestra per infrangere il coprifuoco dei genitori e lo studente che corregge il punch analcolico ai liceali del primo anno. »

« E com'è finita tra voi? »

« Ecco... vedi... ufficialmente, temo che questo punto sia rimasto in sospeso. »

© G.

Angolo dell'autore:
Lasciate anche solo una stella per coronare i miei sforzi o, se vi va, commentate consigliandomi costruttivamente come dovrebbe continuare o eventuali modifiche in modo da potervi offrire scritti sempre migliori. Grazie infinite a tutti!

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